I Grillini: “Mense scolastiche, favoletta senza lieto fine”

I Grillini: “Mense scolastiche, favoletta senza lieto fine”

I Grillini: “Mense scolastiche, favoletta senza lieto fine”

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venerdì 24 Marzo 2017 - 08:47

I componenti del meetup di Messina attaccano l’amministrazione comunale perché “approva i bilanci con i selfie, senza poi portarli in Consiglio”. Sulla stessa linea la Scuola Politica

“La favoletta del servizio mense scolastiche a Messina non ha avuto il suo lieto fine”. Lo dicono i componenti del Gruppo di Lavoro Istruzione e Servizi Sociali del Meetup Grilli dello Stretto. “Nonostante il servizio sia fermo dal mese di maggio 2016, con grave pregiudizio per i lavoratori, le loro famiglie e le famiglie dei bimbi che ne usufruivano – proseguono – ; nonostante l’ormai ex assessore Ursino nel mese di dicembre 2016 avesse garantito sul reperimento di 1 milione e 200 mila euro per l'indizione dei bandi; oggi, mesi dopo, ci ritroviamo inspiegabilmente senza bandi ma soprattutto senza fondi.”

I componenti del Meetup Grilli dello Stretto chiedono all’amministrazione “un po’ di serietà. Basta raccontare favole alle migliaia di famiglie messinesi che si sono viste privare anche di questo importante servizio che, seppur considerato tecnicamente “non essenziale”, di certo ricopre una grande importanza sia a livello occupazionale che sociale; basta raccontare favole agli 80 addetti al servizio, che rischiano il licenziamento, in una città in cui ormai il lavoro è diventato purtroppo un miraggio. Un servizio che, purtroppo, negli ultimi quattro anni ha subito già ben 6 sospensioni, pagando le scelte economiche di un’amministrazione comunale che deve fare i conti con “una coperta troppo corta” e che approva i bilanci con i selfie non portandoli poi in Consiglio”

Gli obiettivi, secondo i Grilli dello Stretto, devono essere: “rispetto della clausola sociale, per tutelare gli attuali 80 addetti ed assicurare la continuità lavorativa, e tariffe eque ed esenzioni per le famiglie con fasce di reddito più’ basse. Sempre che questo “accanimento terapeutico” sui conti comunali, dopo aver fatto morire tutti i servizi che avrebbe dovuto garantire questa amministrazione, essenziali e non, si risolva in un lenta ma inesorabile agonia della città stessa”.

Sulla stessa linea dura Chiara Sterrantino, di Scuola Politica: "Dopo il salvataggio in extremis – si fa per dire – dalla mozione di sfiducia, il Sindaco “alternativo” e la sua amministrazione continua ad inanellare fallimenti. Passando dalla nomina di un quarto Assessore alla Cultura, alla ricerca di un volontario per ricoprire il posto lasciato vacante dal lungimirante Eller, al permanente stato di degrado e sporcizia che non si è capaci di fronteggiare, all’indagine della Procura sui bilanci dell’Amministrazione più retta di cui la città si fregia, arriva l’ennesimo flop che, chiaramente, riverbera i propri effetti sulle fasce della popolazione più deboli: i giovani, i giovanissimi e le loro famiglie. Ma non solo. Antichi e nuovi mostri che si ri-propongono. In “legalese” si chiamerebbe recidiva specifica, infraquinquennale. Aggravata perciò. E’ degli ultimi giorni la confessione, pubblicamente resa, che per quest’anno il servizio di refezione scolastica non potrà essere attivato. Perché? Perché senza il previsionale 2017 il Comune non potrà bandire gare d’appalto. Perché il previsionale che mostravano con orgoglio, in tempi non sospetti – tre mesi fa – il Sindaco scalzo e la sua Giunta, fregiandosi di essere stati i primi ad adottarlo, su base nazionale, è carta straccia, sussiste infatti un disallineamento col piano di riequilibrio. Scatterà la gestione provvisoria ed il Comune perciò non potrà effettuare più spese, se non quelle indifferibili e urgenti. Non rientra tra quelle il servizio mensa. Lo scompenso che ne deriva peserà sui ragazzi, i bambini e le loro famiglie che dovranno organizzarsi autonomamente ed affrontare tutti i disagi connessi. Allo stesso modo sono state tradite le aspettative dei lavoratori che restano feriti e amputati perché non si riesce a tutelare il diritto primario al lavoro e quello allo loro sussistenza. Continuano le proteste. Uno scenario ormai abituale per Palazzo Zanca. Repliche di una tragedia. Dimostrazione della cristallizzata inettitudine di questa amministrazione. Fa rabbia vedere come quelli che pagano sono sempre i più deboli, le fasce che invece dovrebbero essere più garantite, e non quelle di cui parla Accorinti, i Rom o gli immigrati, ma i cittadini, i messinesi, noi".

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