Esclusa l'ipotesi che si possa trattare della badante ucraina scomparsa da Floresta lo scorso 30 novembre. Si attende l'arrivo del Ris di Messina per i primi accertamenti. Il corpo apparterrebbe ad una giovane ma non sono stati trovati nè documenti nè indumenti.
E’ ancora mistero sul cadavere, in avanzato stato di decomposizione, che nel tardo pomeriggio di ieri è stato rinvenuto in un bosco di Raccuja, al confine col comune nebroideo di Floresta.
Fin dalle prime luci dell’alba, i militari della Compagnia dei carabinieri di Patti, coordinati dal comandante Lorenzo Buschittari, insieme a quelli delle Stazioni di Floresta e Raccuja, accompagnati dal magistrato dott. Luca Melis della Procura di Patti, stanno attendendo i colleghi del Ris di Messina per effettuare i primissimi accertamenti. Una volta conclusi, il corpo verrà trasportato all’obitorio in attesa dell’esame del medico legale e dell’autopsia.
Si tratta di una salma martoriata dal bacino in su, ridotta al quasi non riconoscimento sia per il tempo sia per la presenza di numerosi animali nella zona. Di certo, è da escludere che il cadavere sia riconducibile a quello di Antonyna Kuyatkovska, la 65enne badante ucraina scomparsa da Floresta il pomeriggio dello scorso 30 novembre. Troppi, infatti, gli elementi non concordanti. Secondo le prime testimonianze, il corpo apparterrebbe ad una ragazza, giovane, senza indumenti né documenti. Inoltre, da quanto riferito, la badante scomparsa aveva dei denti in oro che, invece, sulla salma non sono stati ritrovati.
Al momento, gli agenti non escludono alcuna ipotesi, né quella di un incidente né quella di omicidio.
Veronica Crocitti