Aggressione all'Urbanistica, l'imprenditore: "Non sono un giustiziere ma la vittima"

Aggressione all’Urbanistica, l’imprenditore: “Non sono un giustiziere ma la vittima”

Redazione

Aggressione all’Urbanistica, l’imprenditore: “Non sono un giustiziere ma la vittima”

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venerdì 11 Giugno 2021 - 09:55

"Un calvario durato 15 anni. Ecco la mia versione dei fatti". Pubblichiamo la lettera dell'imprenditore della quale omettiamo la firma a sua tutela

Mi preme diffondere questo comunicato poiché è stato scritto di tutto e di più su svariati siti, social network e giornali nonché alcuni interventi del sindaco De Luca tramite post e dirette facebook, nei quali non lesina di far capire spudoratamente la mia identità, a scapito della mia persona (grazie all’odio generato dai suoi accaniti fan) o a scapito della mia attuale attività lavorativa.

Addolorato per l’accaduto

Ovviamente sono molto addolorato per gli eventi accaduti nella mattinata del nove giugno e ho già chiesto più volte notizie alla questura per conoscere lo stato di salute dell’architetto. Purtroppo non ho come contattarlo ma mi rendo disponibile nei suoi confronti per qualunque cosa.

La mia versione dei fatti

Faccio questa premessa dal lato umano, perché mi dispiace come si sia evoluta la situazione della mia pratica di concessione edilizia per il mio lido ma posso solo dire che quanto accaduto quel giorno non è dipeso esclusivamente dalla mia persona. Il resto sarà dibattuto nelle opportune sedi, ragion per cui al momento non posso dire altro, anche se è stata raccolta la mia versione dei fatti.

L’istanza del 2006 bocciata

Voglio fare una premessa importante e significativa che può iniziare a far capire la reale situazione della mia vicenda. Ho fatto richiesta di concessione demaniale a dicembre 2006 mentre a gennaio 2007 la faceva un’altra persona. I protocolli parlavano chiaro ma gli uffici ed il personale che lavora in quegli uffici hanno fatto sì che questa persona che aveva protocollato la sua richiesta dopo di me avesse avuto la concessione demaniale prima della mia. Un suo congiunto lavora in un ufficio di quelli coinvolti al rilascio della concessione.

L’esposto, il ricorso

Siccome sono stato appellato in diversi modi in questi giorni, mi preme sottolineare che tale non sono, infatti quando subisco un’ingiustizia mi rivolgo alle autorità, non mi faccio giustizia da me. Per questa concessione che mi passò avanti feci un esposto alla procura della repubblica di Messina. Il personale della polizia giudiziaria che fece le indagini si rese subito conto della situazione e mandarono avanti il fascicolo ma poi venne archiviato da un pm. Mi rivolsi nuovamente alla legge e alla mia richiesta di opposizione all’archiviazione succedette un’altra archiviazione. Avrei dovuto perdere la fiducia nella giustizia invece mi sono rivolto sempre al tribunale per ottenerla, stavolta facendo ricorso al tar, che dapprima mi negò la sospensiva dicendo che il danno si sarebbe potuto calcolare anche in seguito ma è ormai dal lontano 2014 che aspetto una sentenza di merito….

Un nuovo calvario

Iniziai dunque una nuova richiesta di concessione demaniale vicino alla prima area richiesta e finalmente dopo lunghissimi anni riuscii ad ottenerla alla fine del 2020. Raccolti tutti gli incartamenti necessari presentai richiesta di permesso di costruire all’urbanistica di Messina nei primi giorni di febbraio 2021. Da allora iniziò un altro calvario, l’ennesimo.

Richieste di integrazione

Il funzionario che il sindaco De Luca definisce “diligente e competente” iniziò a richiedere delle integrazioni di documentazione. Nulla di strano fin qui direte voi. Tranne che se esamini una pratica sicuramente ti rendi conto di cosa manca e quindi farai una lista della documentazione da integrare, invece così non è stato. Parte la prima richiesta di integrazioni alla quale attraverso il mio tecnico di fiducia alleghiamo quanto richiesto in data 16/02/201, arriva una seconda richiesta di integrazioni, con alcune ripetute già dalla volta prima (e qua già inizio a sentire odore di bruciato) ma comunque alleghiamo tutto in data 23/02/2021. Tutto ok, non dovrebbe mancare nulla.

Puzza di bruciato

Già sto contattando i vari fornitori per ordinare il materiale ed essere pronti per il montaggio ed affrontare la stagione con la mia nuova attività (sudata fin dal lontano dicembre 2006), e invece no. Arriva una terza richiesta di integrazione (ora non sento più odore di bruciato ma di marcio) con la quale mi si comunica che l’area in questione risulta essere P4 ovvero ad alto rischio idrogeologico (attenzione, dispongo di regolare concessione demaniale già autorizzata in quella zona). Bisogna precisare che questa richiesta non doveva venire nemmeno da lui ma dal geologo semmai, in quanto non di competenza di questo architetto.

Area P4 per tutti?

Mi sento logicamente preso in giro anche perché intanto se devi richiedermi delle integrazioni me le richiedi tutte in una volta e non a rate allungando così a dismisura i tempi dell’emissione di un permesso e secondariamente anche perché vi sono altre concessioni demaniali nella stessa zona. Allora mi chiedo, se è area P4, sarà area P4 anche per tutti e cioè anche per gli altri concessionari, nonché per il comune di Messina che ha la concessione demaniale di un tratto di fognatura in quella stessa area. Faccio presente la cosa in maniera molto educata chiedendo al personale se questa richiesta l’avesse fatta anche agli altri concessionari o al comune e mi risponde che “non mi sarebbe convenuto smuovere le acque…”

Il danno e la beffa

Oltre al danno anche la beffa, in pratica devo subire una ulteriore procedura (per la quale passerano anni all’autorità di bacino) mentre gli altri che hanno fatto richiesta dopo di me già lavorano da diverso tempo. Attenzione, durante l’iter della mia concessione demaniale si era presentato questo problema della zona P4, ma soltanto perché ancora il lungomare di santa margherita risultava nel vecchio modo e non erano state apportate le correzioni fatte attraverso il ripascimento costiero avvenuto 15 anni fa.

La pec del 19 maggio

Ma andiamo avanti. Arriviamo di già al 19/5/2021. Rispondo attraverso pec alla sua ultima richiesta mettendo nero su bianco i nominativi e i riferimenti degli altri concessionari nonché del tratto fognario del comune, riservandomi di fare accesso agli atti per verificare se avesse inviato richiesta di integrazione anche agli altri concessionari in merito a quest’area P4 e riservandomi di agire per le vie legali, ma non ricevo alcuna risposta in merito.

Le linee guida del Pai

Il destino però sembra volermi bene e nella Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia escono le linee guida per il PAI in data 22/05/2021 dove, riferendosi agli stabilimenti balneari, viene concessa l’attività anche in zona P4 a condizione di inserire della cartellonistica relativa all’allerta meteo, in pratica quando ci sarà allerta meteo arancione o rossa non si potrà aprire al pubblico.

Scaricabarile

Ok, bene, penso. Ma penso male, e io purtroppo ho sempre motivo di pensare male. In data 24/05/2021 invio pec all’ufficio urbanistica con i riferimenti alla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia credendo di porre fine a questa pantomima. Invece no. Ormai all’ufficio urbanistica non piace nulla di ciò che si riferisce alla mia pratica. Io sono impegnato nell’altra mia attività e mando a parlare in ufficio la mia compagna, la quale viene ricevuta e viene applicato lo scarica barile sul geologo (ma come non era stata mandata direttamente l’integrazione richiedendo il parere relativo al PAI anziché il geologo? ). Il geologo rimpalla la questione e alla mia compagna viene detto “dai diamo una risposta a questa bella signora….”.

P4 in base alle stagioni

Il dirigente propone alla mia compagna, a voce e non per iscritto, e presumibilmente per darle un contentino quel giorno, di poter rilasciare un nulla osta a condizione di smontare la struttura a fine stagione. In pratica in inverno è P4 e in estate no. Solo per informazione vi comunico che non ha rilasciato nemmeno questo nulla osta.

Mi rivolgo al sindaco

Nessuno di loro vuole dare atto a quanto scritto sulla Gazzetta Ufficiale, addirittura arrampicandosi sugli specchi dicendole che il mio non sarebbe uno stabilimento balneare ma un’area di servizi alla balneazione (??????)….. Ormai le ho sentite proprio tutte. Io però non demordo e capita la situazione (ormai l’avrete capita tutti anche voi) chiedo aiuto al sindaco De Luca inviandogli un messaggio sulla sua pagina Facebook e sul numero Whatsapp della sua segretaria in data 26/5/21 spiegando la situazione. La segretaria mi risponde che ha segnalato la cosa all’assessore competente.

15 stagioni balneari perse

Decido comunque di non rimanere con le mani in mano, visto l’approssimarsi della stagione, anche perché gli altri stanno già montando e io devo partire da zero. Anche se mi desse l’ok oggi, dovrei ordinare i materiali, predisporre gli allacci, aspettare i preventivi dei fornitori delle utenze, prendere nuovamente contatti con le ditte per il montaggio (ditte che avevo lasciato in standby ovviamente visto il protrarsi della situazione e che naturalmente nel frattempo hanno preso altri lavori). Insomma ero già ormai sul punto di perdere la quindicesima stagione balneare; ricordo prima richiesta fatta a dicembre 2006.

Il 28/5/21 chiedo alla segretaria del sindaco se ci sono novità sulla mia questione e mi risponde che le è stato riferito che la mia pratica ce l’ha il geologo…. Ancora? Ma se avevo inviato i riferimenti alla Gazzetta Ufficiale??? Ma allora quello che pubblica la Regione per l’urbanistica di Messina non vale niente? Non ricevo alcuna risposta dalla segretaria.

Scherzi a parte….

A fine maggio mi arriva una pec con un’ennesima presa in giro, nella quale mi si preannuncia parere favorevole a condizione (??) di entrare in possesso del parere positivo dell’autorità di bacino. Ormai penso che siamo su scherzi a parte…. La notte non dormo, inizio ad essere stressato, avere stati d’ansia, cerco di capire csa voglia da me, capisco che c’è qualcosa che non va. Non voglio pensare male. Ma continuiamo…

L’accesso agli atti

Il 31/5/21 Invio richiesta di accesso agli atti al sindaco, all’ufficio urbanistica e all’assessore (sempre perché sono un cittadino rispettoso della legge, infatti checché se ne stia dicendo in questi giorni, io non risulto essere uno di quelli ai quali da la caccia il sindaco De Luca. I miei tributi sono infatti tutti pagati puntualmente, a casa effettuo la differenziata, per gli ingombranti chiamo Messinaservizi, vado spesso all’isola ecologica dove ovviamente ho gli scontrini, ma queste sono solo piccolezze che voglio riportare. Forse ora mi appellerà come il vigliacco delinquente mafioso che fa la differenziata, ma i vari epiteti che usa nei miei confronti cambiano giornalmente, ultimamente pure balordo). Non ricevo comunque nessun riscontro a questa mia richiesta.

Punito per questo?

Ad ogni modo questo è stato uno sgarro troppo grande da parte mia. Chiedere la verifica della documentazione ai sensi della Legge 241/90? Non sia mai….E infatti arriva la punizione.

Ritorsione?

In data 8/6/21 arriva pec da parte del comune di Messina nella quale chiede al demanio marittimo di Messina di verificare la bontà della mia concessione, ovvero se sia stata rilasciata in maniera regolare (ormai non c’è più odore di bruciato né di marcio, siamo andati oltre, ormai è tutto fin troppo palese). Non gli basta più quindi l’eventuale parere di compatibilità da parte dell’autorità di bacino, né quanto scritto sulla Gazzetta Ufficiale, no. Pur di non rilasciarmi il titolo per costruire il lido sono arrivati a mettere in discussione la mia concessione demaniale.

Anni di fatica

Ora…. Se io fossi ricorso a mezzucci di bassa lega per ottenere la mia concessione demaniale, vi ricordo che l’avrei avuta nei primi anni, e non dopo 15 anni. Voglio ricordare anche che sono numerosi gli enti dai quali deve passare una concessione: genio civile, soprintendenza, dogana, capitaneria, asp e anche COMUNE DI MESSINA. Si avete capito bene, anche il comune di Messina che ha dato il nulla osta all’epoca ora chiede se la mia concessione è regolare, concessione composta anche dal proprio parere. Signori, vi prego, fate due più due. Anni di fatica, sudore, veleno, denunce, esposti, ricorsi, tar, soldi buttati al vento senza aver messo in spiaggia nemmeno ancora una mattonella.

La mia disperazione

La mattina del 9/6/21 chiamo la segretaria del sindaco per riferire l’accaduto e lei mi allarga le braccia. Non possono fare altro. Ma come? Vi metto a conoscenza di quello che sta facendo un dipendente comunale e tu mi allarghi le braccia? Siete a conoscenza di tutto, vi ho mandato messaggi, mail, vi sto chiedendo aiuto e fai spallucce? Allora i vostri blitz sono una farsa propagandistica elettorale. Ormai la stagione è anche stavolta bruciata. Il resto è storia o articoli vari che potrete leggere e commentare come meglio volete.

L’associazione balneari

Voglio però rispondere all’associazione balneari, che esprime giudizi avventati non conoscendo la mia persona né come si siano svolti i fatti, ossia che cosa ne pensano dell’architetto De Pasquale, il quale li voleva costringere a smontare interamente le strutture in inverno, mentre l’art. 5 del Codice della Navigazione che invece permette il mantenimento invernale delle opere. Di contro l’associazione potrebbe però iniziare a verificare le cose poco chiare messe in atto da altri concessionari, o se vogliono gliele posso comunicare io. Io che sono del mestiere e so cosa possono e non possono fare e poi magari mettiamo in atto qualche decadenza (come quella che il sindaco De Luca tanto sbandiera per la mia concessione, fra l’altro ancora “vergine”).

Un esame di coscienza

Al sindaco voglio infine dire, oltre ad avermi appellato in vari modi, ovviamente sentendo solo una campana, dicendo che sono entrato “clandestinamente” (Finestra? Sotterranei? Terrazzo? No, porta principale, perché ero andato a chiedere spiegazioni per l’ennesima volta tanto che lo stesso architetto De Pasquale disse sia a me che alla mia compagna di andare quando volevamo in qualsiasi momento…. E grazie, tanto quando mai ve lo darò il permesso di costruire…) di farsi un esame di coscienza, se ce l’ha. E se ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare l’accanimento di questo dipendente comunale nei miei confronti, eludendo le normali basi di democrazia amministrativa e uguaglianza.

Lasciatemi fuori dalle beghe

Perché il sindaco sapeva, non può fare quello che cade dalle nuvole solo perché chiamato in ballo dai sindacati. Proprio in merito a questa vicenda vorrei precisare che non mi va che quanto accaduto venga strumentalizzato ulteriormente per le vostre vicende politiche. Lasciatemi fuori per cortesia. Come ad esempio se mi aveste lasciato fuori, il sindaco De Luca non avrebbe fatto dirette in proposito, anche perché non ne ha fatte quando gli ho chiesto aiuto. Ricordo però che quando era in campagna elettorale mi invitò nel suo ufficio ed era disponibilissimo. Mi regalò anche il suo libro. Ma si sa, durante le elezioni siamo tutti amici.

I lupi e gli agnelli

Le parole da lui enunciate nei miei confronti le rispedisco al mittente. Voglio ricordargli che il fatto di ricoprire un ruolo da dipendente comunale non da per scontato che dietro quella scrivania ci sia una brava persona, a volte vi è un lupo travestito da agnello. Ricordandogli che chi sa e non interviene è comunque colpevole al pari, quindi se di requisiti morali dobbiamo parlare, che ci si inizi a guardare all’interno dei palazzi che contano. Ma ovviamente c’è molta differenza tra ciò che si urla e ciò che si fa.

Vi voglio allegare comunque una chicca. Uno stralcio del PAI, di questa famosa zona P4 tanto contestata e che non mi ha permesso di poter andare avanti (secondo l’interpretazione dell’architetto De Pasquale) nella mia attività. Ovviamente questo prima ancora che prendesse di mira addirittura il mio titolo concessorio in spregio anche alla sua precedente comunicazione con la quale dava parere positivo a condizione di ricevere compatibilità PAI; aveva quindi già deciso che il P4 non gli interessava più e stava già pregustando la prossima azione dilatoria ai miei danni (e chissà dopo ancora cos’altro avrebbe chiesto, e ancora e ancora e ancora….).

La zona evidenziata è soltanto una piccola porzione, fra l’altro lato monte, anziché lato mare nella cartografia. La profondità della spiaggia è sotto gli occhi di tutti tranquillamente. Proprio per questo rappresentai all’architetto De Pasquale la possibilità che quella striscia blu fosse rimasta invariata da prima del ripascimento costiero di Santa Margherita con il conseguente allungamento della spiaggia e dello splendido lungomare. Anche perché non avrebbe altrimenti senso che ci sia area di pericolosità P4 a monte della spiaggia e non invece a valle ovvero sulla battigia casomai, il punto più vicino alle sciroccate; ed anche a voler essere pignoli e presagendo un possibile dissesto idrogeologico lato monte vi è comunque lo sfogo del torrente belardi che confluisce a mare a un centinaio di metri dalla mia concessione, mentre risulta essere proprio vicino ad altre già esistenti (e che sono state autorizzate prima di me…).

Il re non fa corna

Proseguendo, voglio fare notare che la linea blu (area P4) si interrompe nel punto esatto dove insiste la condotta fognaria sotterranea del comune di Messina. Anche nel PAI il re non fa corna (ma guai a smuovere le acque, ricordate?). Anche il posteggio sulla statale risulta come area P4. Poi questa linea blu che fa delle curve strane…. questa strana striscia blu che effettua delle rientranze in prossimità di opere del comune dietro il chiosco che c’è attualmente in quello slargo… Un non-sense che viene utilizzato a piacimento in base alla simpatia o altro. Mi verrebbe da ridere, se non ci fosse ormai solo da piangere su quello che ho affrontato, subìto, è accaduto e sta accadendo.

Ho denunciato il pizzo

Infine voglio esprimere un mio umile pensiero, forse sbagliato, chi lo sa. Sono convinto che, se fossi stato davvero un delinquente o un mafioso, in questa città, la mia pratica sarebbe andata avanti senza intoppi, e non riuscirò mai a farmene una ragione. Capisco che ideologicamente sono molto lontano dall’attuale realtà del contesto in cui vivo. Quando in passato ho ricevuto una richiesta di estorsione ho subito denunciato e non mi sono piegato. Il lavoro è un diritto. Non subire e non sottomettersi a strane richieste che bloccano gli ingranaggi lo è altrettanto.

Vergogna

Ripetendo la mia disponibilità nei confronti dell’architetto De Pasquale e non potendo entrare in merito ai fatti di quella mattina ho voluto comunque rendere pubblici gli antefatti, ma solo perché è accaduto ciò che non doveva succedere e c’è stata molta risonanza mediatica mio malgrado attorno alla vicenda. Io affronterò a testa alta ciò che è giusto ma anche altri dovranno affrontare ciò che è giusto per loro. Ah dimenticavo… VERGOGNA. A TUTTI.

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27 commenti

  1. bonanno giuseppe 11 Giugno 2021 10:12

    questa e BUDDACILANDIA….cambiano gli amministratori…..ma e sempre la stessa solfa…e BUDDACI SEMU e BUDDACI RISTAMU………..60 anni e passa che COMANDANO con la nostra CONNIVENZA sempre gli “stessi”…la stessa Politica si cambia nome e …si riciclano dai Nonni, Figli , nipoti e “amici”….ma sempre gli stessi…..fateci caso…………povera Messina…..

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  2. Ma stiamo davvero delirando?
    C’è una persona ricoverata in ospedale con il naso fratturato dopo un’aggressione violenta!
    Di che parliamo?

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    1. andrea ciao c’è una persona che ha voglia di lavorare ma di cosa parliamo?

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      1. Be, scusatemi, ma sinceramente a leggere certi commenti rabbrividisco.
        Se un presunto ritardo (tutto da dimostrare, io per correttezza sentirei anche l’altra campana) può giustificare la violenza, allora evidentemente sono io che mi sbaglio. Tempostretto, che ne pensate?
        Scusatemi tanto.

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    2. Si, si sta delirando, leggo di commenti che giustificano (quando addirittura non condividono) l’atto vigliacco e disonorevole dell’aggressore.

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    3. Se è vero il 30% di quello che è raccontato, il naso rotto è il minimo.
      In una città che vive di stipendi statali e sussidi, in cui fare impresa un’IMRESA degna di Indiana Jones, il povero cittadino imprenditore dove essere capito e giustificato in ogni suo sfogo.
      L’architetto ed il sindaco dovrebbero poi spiegare ogni richiesta aggiuntiva e in assenza di reali motivazioni rimossi dal loro incarico

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  3. Io ti credo!

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  4. Angela Lo Schiavo 11 Giugno 2021 11:29

    Non mi meraviglio di nulla.

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  5. Rodolfo Boccherini 11 Giugno 2021 12:05

    Un vero calvario, ci credo! Anche io ho avuto a che fare con gli uffici comunali e posso affermare che tutto diventa un vero e proprio incubo.
    Il sindaco, specialista in odio, cattiverie, allusioni, accanimento mediatico e tanto altro ancora dovrebbe farsi un esame di coscienza (lui che è tanto devoto) e chiedere perdono a tutte quelle persone che ha infangato e continua a infangare.
    Aggiungo, relativamente al caso del dirigente Aiello, che io non gli avrei mai permesso di fare quelle vergognose e riprovevoli riprese.

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  6. Pur non avendo particolari osservazioni sui fatti esposti (che, se veritieri, mostrano la solita pubblica amministrazione cialtrona e nemica del cittadino), non c’è NESSUNA giustificazione al gesto vile compiuto da una persona verso un’altra.
    Ripeto, se i fatti raccontati dall’imprenditore sono veritieri spero che le sedi opportune rendano giustizia all’imprenditore.
    E, allo stesso modo, rendano giustizia all’aggredito.

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  7. Nulla di nuovo sotto il sole. È da almeno trent’anni che c’è questo andazzo. E poi ci meravigliamo che nessuno investa più nella nostra città e che chi non vuole scendere a compromessi preferisca andarsene. Spero e credo, comunque, nel nostro Sindaco.

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    1. Un vero calvario. Non ho dubbi sulla sincerità di questo lavoratore che evidentemente non ha santi in paradiso. Purtroppo il vostro sindaco, sempre di fronte alle telecamere, si erge a paladino dei diritti dei cittadini, ma di fatto è tutta pubblicità per il suo rendiconto.

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  8. Ovviamente l’aggressione è sempre da deplorare, ma la vicenda dovrebbe essere approfondita dalla Procura in tutti i suoi aspetti. Pronta guarigione all’architetto. Una volta guarito, credo debba spiegare tante cose circa come funzionano le cose in quell’ufficio e, se le cose stanno veramente come raccontate dall’imprenditore, dovrebbe essere punito e cacciato via. Sindacati permettendo ovviamente. Per quanto riguarda l’operato del sinnaco social…lasciamo perdere che è meglio.

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  9. Ho letto con attenzione la risposta dell’imprenditore, può o potrà avere tutte le ragioni possibili sulle metodologie amministrative bradipose o scarica barile ma e dico Ma.. NEL MOMENTO IN CUI AGGREDISCE FISICAMENTE IL DIPENDENTE COMUNALE passa da 1000 ragioni a 1000000 di volte in torto… Capisco l’esasperazione ma alzare le mani….

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  10. Per quello che può valere caro imprenditore le esprimo la mia solidarietà, ma purtroppo nel nostro paese di corrotti non paga essere onesti e credere nella giustizia,dopo 13 anni di soldi anticipati, sentenze sia in primo grado che in appello vinte. Proprio un mese fa altri soldi al CTU nominato dal tribunale x la verifica dell’esecuzione dei lavori che invece dopo aver vinto dovevano già essere eseguiti dopo la sentenza. Tutte queste anomalie sai dove avvengono ? Nella città natale del tuo primo cittadino.
    Siccome in questi giorni ci sarà il sopralluogo del CTU stanno iniziando i lavori ma sempre con mille anomalie a mio avviso, cosa che segnalerò alla Procura Generale della Repubblica, perché ancora voglio credere nella giustizia e nei diritti di noi poveri cittadini.

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  11. E’ strano che da tanti anni non si parla più delle indagini patrimoniali dei dirigenti e funzionari del comune. Una volta erano all’ordine del giorno.

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  12. giovanni irrera 11 Giugno 2021 15:01

    la gente ha voglia di lavorare, di sfamare la famiglia x un documento passano mesi gli affitti scorrono

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  13. 30 gg. di prognosi significa lesioni gravissime, in poche parole la galera.

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  14. Frequento gli uffici pubblici tutti i giorni per lavoro e so bene di cosa parliamo; ti portano all’esasperazione….. hai sempre bisogno di un amico o dell’amico dell’amico.
    Sono contro ogni forma di violenza ma quando dall’operato di un dipendente dipende il tuo lavoro e la tua stessa sopravvivenza vedi le cose con occhi diversi.
    L’Urbanistica in particolare è un ufficio allucinante, incomprensibile, fantasma per i comuni mortali.
    Questo signore ha tutta la mia stima e la mia solidarietà ed è impensabile che un qualunque dipendente possa mettere in crisi la tua attività lavorativa.
    E’ impensabile che bisogna per forza avere una raccomandazione…. è impensabile che per iniziare debbano passare vent’anni.
    VERGOGNA SI!

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  15. Io De Luca l’ho inquadrato dopo il suo primo video proprio ad inizio mandato
    Non mi sono ricreduto, tutt’altro.
    Facebook nelle sue mani è solo fonte di confusione e nulla più.
    Ripresentati alle elezioni caro sindaco.

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  16. Il semplice fatto che abbia usato la forza per ottenere un suo diritto (se leggittimo lo diranno ormai gli organi competenti) non merita spazio alcuno per giustificare il suo operato, va semplicemente condannato in maniera pesantissima al fine di non innescare violenza a chi si sente leso.

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  17. Ti crediamo. Spero che il tuo avvocato ritorni sulle indagini patrimoniali dei dirigenti e dei familiari. Ci indigniamo facilmente ma il calvario e l’esasperazione di questo imprenditore resta semplicemente a carico della sua famiglia.
    I commenti precedenti dovrebbero far accendere i fari su questi intoccabili uffici.

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  18. condanno il gesto violento, era meglio incatenarsi davanti all’ufficio, invece quest’amministrazione si atteggia al saper fare su tutto….. ne deve passare acqua sotto i ponti…si mettono pezze dappertutto, solo interventi tampone….all’occhio

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  19. Sono con te! Adesso che ho letto la tua versione posso esprimere un giudizio al contrario di quelli che hanno cavalcato l’accaduto per attaccare quello che è il sindaco peggiore degli ultimi 45 anni. Spero sinceramente che tu ottenga la tua concessione e che il dirigente De Pasquale venga allontanato dai pubblici uffici.
    Buona Vita!

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  20. Non è a noi che devi spiegare ma alla legge.Sicuramente il tuo avvocato ti ha già detto che sarai condannato ? Ti racconto in breve :dal 1989 che combatto per riavere il mio posto di lavoro e finalmente il Tribunale di Strasburgo nel 2020 ha richiamato l’Italia al risarcimento dei danni e l’integrazione del posto di lavoro.Se avessi fatto come hai fatto tu oggi avrei perso tutto.Tu hai già perso e perderai tutto.

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    1. antonio551 se stai combattendo dal 1989 hai già perso pure tu.
      Mi dispiace che l’architetto sia finito col naso rotto ma magari prima di mettere i bastoni tra le ruote a chi vuole fare impresa ci pensa due volte…perché chiedere integrazioni in momenti successivi e non tutte insieme , fare richieste a me si e a te no perché mi sono svegliato col piede storto e far passare 15 anni per una concessione non è fare il proprio lavoro ma impedire ad altri di farlo. E questo non è ammissibile a Messina.

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  21. Se fosse vero solo la metà di quello che ha scritto,altro che procedimento penale ma una petizione per la beatificazione.

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