Obiettivo previsto dalla nuova Programmazione 2014-2020 quello di sviluppare un sistema di imprese competitivo sostenendo, in particolare,gli interventi di ristrutturazione e ammodernamento del sistema produttivo agricolo e agro-alimentare.
La Sicilia è migliore di come la raccontiamo. Con queste parole l’assessore regionale all’agricoltura, sviluppo rurale e pesca,Antonello Cracolici, ha voluto iniziare il suo intervento durante la presentazione, promossa dai deputati messinesi del PD, Filippo Panarello e Giuseppe Laccoto, del Piano di Sviluppo Rurale svoltasi nel pomeriggio di venerdì presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina.
Grazie al Piano di Sviluppo Rurale, la Sicilia disporrà di una dotazione di oltre 2 miliardi e 200milioni di euro, la più consistente dotazione tra le regioni italiane e tra le prime in ambito europeo, con un incremento di oltre 27milioni di euro rispetto alla dotazione iniziale della precedente programmazione del 2007-2013.
“Uno strumento quello del PSR che si pone come obiettivo- ha continuato Cracolici- rafforzare il nostro sistema produttivo e la capacità organizzativa dell’agricoltura, che ha tante qualità ma anche tante difficoltà dal punto di vista amministrativo.”
Come ha affermato lo stesso Assessore Regionale il settore agricolo siciliano, nonostante il momento di crisi economica, è uno dei settori trainanti dal punto di vista economico. È proprio su questo settore che la Regione Sicilia insieme all’Unione Europea ha deciso di continuare investire.
Diversi gli obiettivi su cui il PSR intende focalizzare la propria attenzione. Obiettivi e priorità ampiamente descritte da Salvatore Bottari, dirigente ufficio servizio agricoltura Messina, durante il suo discorso e che possono essere riassunti in sei punti: promuovere il trasferimento della conoscenza e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; potenziare la redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme; promuovere l’organizzazione della filiera alimentare; preservare, ripristinare e valorizzare gi ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura; incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio , e infine adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
La vera e propria sfida del Piano di Sviluppo Rurale resta, tuttavia, quella di saper impiegare positivamente i fondi destinati dall’Unione Europeo. Elemento questo su cui si è soffermata Michela Giuffrida, deputato europeo e membro della commissione agricoltura e sviluppo rurale.
“La vera sfida nell’attuazione del PSR sarà quella di sapere spendere i fondi in maniera adeguata, così da poter sperare di creare occupazione e sviluppo. Senza dimenticare – ha continuato la Giuffrida– che bisogna puntare sul brand Sicilia, marchio di unicità per quanto riguarda i nostri prodotti.”
Alla presentazione sono intervenuti anche Vincenzo Chiofalo, professore di nutrizione e alimentazione animale presso l’Università di Messina, che ha concentrato il suo intervento sul settore zootecnico, Felice Genovese, presidente dell’ordine dottori agronomi e forestali di Messina, che ha invece posto l’attenzione su alcuni limiti del PSR, soprattutto sui limiti di accessibilità ai bandi che al momento diminuirebbero le possibilità di molte azienda agricole.
Numerosi anche gli interventi di esponenti delle organizzazioni sindacali , associazioni di categoria, imprenditori singoli e associati, che hanno raccontato la propria esperienza e fatto delle domande all’assessore Cracolici.
Francesca Calì