Nato da un'idea della dottoressa Catia Cannilla, è finanziato dal programma Prin 2022 ed è portato avanti insieme agli atenei di Torino, Messina e Palermo
Parte da un’idea della dottoressa Catia Cannilla, ricercatrice del Cnr-Itae “Nicola Giordano” di Messina, il progetto Agromet, acronimo inglese per “Un approccio ambientale sostenibile integrato per la valorizzazione dei rifiuti agroindustriali umidi al biometano”, finanziato nell’ambito del programma ministeriale Prin 2022.
Cosa prevede il progetto Agromet
Venerdì 2 febbraio un incontro durante il quale sono stati analizzati diversi aspetti. L’idea è di sviluppare un processo energetico ecosostenibile per la valorizzazione di reflui acquosi agro-industriali provenienti dalle industrie siciliane di trasformazione agrumaria per la produzione di un biocombustibile, quale il biometano, in una logica di bioraffineria. Agromet prevede l’integrazione della tecnologia di liquefazione idrotermale (HTL) con la tecnologia di gassificazione catalitica in acqua supercritica (SCWG), sfruttando le proprietà peculiari dell’acqua a 400°C e 22.5 MPa.
E questo approccio permette di operare con maggiore efficienza rispetto ai processi tradizionali di combustione diretta o di gassificazione termica e digestione anaerobica con tempi più brevi indipendentemente dal contenuto di umidità. L’aspetto innovativo di Agromet è rappresentato dall’utilizzo di un reattore a mescolamento, progettato per operare in condizioni di acqua supercritica, dotato di uno speciale cestello rotante in grado di alloggiare sistemi catalitici strutturati, preparati mediante tecnologia di stampa 3D di micro-estrusione. L’integrazione tecnologica in Agromet è completata da un processo di estrazione di bio-molecole ad alto valore aggiunto per impiego nella cosmesi o nell’industria farmaceutica e da uno stadio di ossidazione catalitica in fase liquida (CWAO) per la depurazione finale dello stream acquoso che viene recuperato e rimesso in circolo nell’ottica di un processo “zero rifiuti”.
Con il Cnr anche le Università di Torino, Messina e Palermo
Gli obiettivi di Agromet saranno raggiunti grazie alle attività di ricerca coordinate dal Cnr Itae e sviluppate in collaborazione con il Politecnico di Torino con il professor Alessandro Hugo Monteverde, l’Università degli Studi di Messina con il professor Francesco Arena e la dottoressa Claudia Espro e l’Università degli Studi di Palermo con il professor Francesco Ferrante, secondo un approccio multidisciplinare fondato su catalisi eterogenea, ingegneria chimica, tecnologie di stampa 3D, modellazione quanto-meccanica e analisi di sostenibilità energetica.