Il numero uno della squadra blinda Bonafede e promette investimenti di un milione per la A1, ma chiede l'aiuto delle istituzioni regionali e della città
MESSINA – Nella conferenza stampa che chiude la stagione di Akademia Città di Messina a fianco all’atleta Marianna Maggipinto si presenta il presidente Fabrizio Costantino. Il numero uno di Akademia Sant’Anna si lascia andare e nella sua conferenza, rispondendo alle domande, tocca diversi argomenti delicati e dà anche qualche notizia. Tra tutte l’utilizzo del videocheck “in tutte le partite” della prossima stagione e che coach Bonafede ha rinnovato fino alla stagione 2026/2027, il tecnico aveva il contratto già per l’anno prossimo ed è stato esteso ulteriormente. Per il prossimo anno Akademia poi sta allestendo una “corazzata per andare in Serie A1”, ma la gente dovrà fare la sua parte abbonandosi o venendo al palazzetto, puntualizza il presidente. Altri chiamati in causa sono le istituzioni locali, che collaborano, e regionali, assenti a detta del presidente.
“La prossima stagione puntiamo alla promozione”
Durante la conferenza stampa il presidente riguardo il lavoro che non si ferma mai ha detto: “Questa società penso che sia organizzata e strutturata, noi lavoriamo alla stagione successiva a dicembre e il 31 gennaio è stata presentata a tutti gli sponsor. La società sa cosa deve fare, non iniziamo da domani ma abbiamo cominciato a febbraio. Stiamo organizzando una corazzata per il prossimo anno per andare in Serie A1. Io voglio ringraziare tutto lo staff, marketing, commerciale, comunicazione, per portare avanti una società con sessanta persone noi riusciamo a fare quello che facciamo grazie a tutte queste aree”.
“Investiamo un milione, i messinesi diano un segnale”
Grande cornice di pubblico, stimati 1500 spettatori sugli spalti, risultato notevole considerando anche che non c’è stato il traino degli showcase. In quest’ottica Costantino dice: “La città di Messina merita palcoscenici importanti. Nelle ultime gare disputate in trasferta i dati delle partite viste parlano di quasi settemila persone collegate sulle tv locale, il calcio ne fa duemila di spettatori. Dobbiamo partire da qua, è vero che c’è stato poco pubblico ma dobbiamo analizzare i dati nel giusto modo, la Serie A1 o A2 manca da tanti anni, li dobbiamo riabituare a questo sport e poi molti in inverno preferiscono vederla da casa (Volleyball World trasmette per conto della Lega anche le partite in casa, ndr) per non pagare il biglietto. Il bacino da cui ripartire sono i 1500 di oggi, i settemila collegati in tv in trasferta, più quelli che non sappiamo che la guardano online. Inoltre lancio la provocazione, se Messina ci ama quando inizieremo la campagna abbonamenti tra qualche settimana voglio vedere se la città è matura. Chiuderò il telefono per chi mi chiama a ridosso della partita che vuole i biglietti gratis. La gente deve essere matura e pagare un biglietto, il contributo della città è un’altro step per crescere. Stiamo investendo un milione di euro per la prossima stagione, l’imprenditoria l’abbiamo colpita manca la gente che deve venire al palazzetto”.
“Le istituzioni regionali sono assenti”
“Le istituzioni locali messinesi ci stanno vicine – aggiunge Costantino – ma non basta. Non uso un tono polemico, ci sono ottimi rapporti con sindaco e assessore. A livello regionale invece la Regione Siciliana è indietro con i pagamenti dei contributi da due anni, parlo di tutte le società e discipline, l’assessora Amata è messinese e si mette ai ripari dicendo che non ci sono risorse umane, questo è un fallimento. Ho chiesto di essere trattato come la Saturnia (società etnea che ha disputato la Serie A1 maschile, ndr) che ha lo sponsor regionale, l’assessora Amata mi ha risposto non si può fare. Le istituzioni regionali sono distanti anni luce, io lavoro con Malta e propagando un altro paese mentre la nostra regione dovrebbe sostenere le società di vertice. Trasferta a Talmassons ad esempio ci è costata ottomila euro, non esistono più i voli low cost, ci sono fondi per i residenti in Sicilia, ma le nostre atlete non lo sono, andremo incontro a spese eccessive per tutto l’anno prossimo. Per vincere un campionato avremo bisogno di energie fisiche ed economiche, noi con o senza istituzioni continueremo sulla nostra strada”.
La ricetta vincente di Akademia
Qual è la ricetta vincente, chiede un collega. “Il sottoscritto – conclude il presidente di Akademia – lavora sedici ore al giorno, della mia attività principale non me ne occupo da un anno e mezzo. I primi due anni dopo aver uscito i soldini di tasca mia, siamo arrivati a questo risultato grazie al lavoro fatto in prima persona con imprenditori e sponsor, loro adesso sono i primi tifosi e amici che assistono alle partite. In una città economicamente depressa, rispetto a quelle del nord, lavoriamo con le piccole sponsorizzazioni e ne servono ottanta, puntiamo ai cento sponsor per l’anno prossimo. In conclusione volevo ringraziare tutti, staff dirigenti la mia famiglia voi giornalisti, da tutto questo dobbiamo ripartire”.
All’assessora Amata di Messina non importa niente.
La pallavolo non è più lo sport di tanti anni fa. Con le debite proporzioni ha raggiunto e forse superato il calcio. Specie nella tecnologia assimilabile al vari del calcio. Basta guardare una qualsiasi telecronaca trasmessa dalla Rai, sia maschile che femminile, per rendersi conto che non basta solo l’interesse di un assessore concittadino. Si prenda come esempio le squadre maschili di volley di Vibo v. e di Catania partecipanti al massimo campionato italiano. Vibo, che da anni frequentava a fasi alterne la pallavolo che conta, dopo aver conquistato sul campo la promozione in serie A1 detta superlega ha alzato bandiera bianca. E parliamo di una società la cui proprietà e sponsor era un famoso marchio di tonno. Ha quindi venduto i diritti per giocare in A1 a Catania la quale ha vinto solo una partita ed è subito retrocessa da ultima in classifica. Non si contano poi le piazze (ossia città) che nonostante un passato glorioso fatto di scudetti e coppe, hanno dovuto mettere fine alla loro esistenza pallavolostica. Ravenna, Bergamo, Parma, Treviso, Casalmaggiore solo per fare alcuni esempi. Società con alle spalle sponsor di caratura anche internazionale. L’amico che reclama l’interesse dell’assessora concittadini forse non ha mai visto la pallavolo di certi livelli perché se no avrebbe notato che la maglia della maggior parte delle squadre è tappezzata da molti marchi di sponsor. E questo fa la differenza, una differenza enorme. Che poi è lo stesso problema che vive a Messina il calcio. Il lettore che critica, giustamente le istruzioni, è disponibile a pagare settimanalmente il costo del biglietto come invece avviene nelle altre città?Non credo.
Con biglietto a 20€ e’ da folli chiedere il palazzetto pieno, con tutto il rispetto per il Volley la A2 corrisponde alla serie B del calcio ed in serie B nel calcio un biglietto di curva vale circa €15 ……..per avere un palazzetto pieno bisogna fare una politica dei prezzi accessibile a tutti,…..magari abbinando con una convenzione gli abbonamenti Calcio/volley.