Il presidente della neopromossa società di pallavolo messinese in vista dei passi avanti non fatti per iscrivere la società in Serie A2 e dell'immobilismo delle istituzioni valuta di mollare
MESSINA – “Non si muove niente e non abbiamo supporto. Cosi è deludente e non si può fare altro che mollare” sono le parole dirette e amareggiate del presidente Fabrizio Costantino. Il numero uno di Akademia Sant’Anna già diversi giorni fa aveva annunciato che giugno sarebbe risultato decisivo per la futura iscrizione della squadra di volley femminile al campionato di Serie A2, un traguardo ed un palcoscenico importante per tutta la città che manca da tantissimi anni.
Un grido di allarme per sottolineare che, nonostante i grandi sforzi di programmazione ed economici affrontati dalla società messinese, alcune condizioni che prescindono da Akademia stavano irrimediabilmente compromettendo la possibilità di iscriversi alla Serie A2, perdendola definitivamente. E la situazione, ad oggi, sembra non essere cambiata.
Costantino: “Credo che Messina non sia pronta”
“Sono passati 30 giorni dalla vittoria con Perugia che ha sancito la promozione in serie A2 di Messina dopo oltre 20 anni e mi sarei aspettato maggior interesse, da parte dell’imprenditoria messinese e dell’amministrazione – afferma il numero 1 di Akademia – Purtroppo credo che Messina non sia pronta per palcoscenici sportivi di alto livello, come dimostra anche il fatto che ad oggi non disponiamo di impianti sportivi a norma per ospitare gare di serie A.
Da circa una settimana si parla di presentare la Scia da parte dell’ufficio tecnico del Comune ed invece sappiamo che niente di tutto ciò è stato fatto. Ennesima delusione, ma ormai siamo abituati a questo tipo di cose, con nessuno che vuole assumersi responsabilità che gli competono per ruolo creando ritardi e problemi continui che forse neanche immaginano.
Imprenditori assenti
“Altra delusione – continua Costantino – giunge anche dagli imprenditori di questa città. Il paradosso, infatti, è che in questo momento ci troviamo con meno sponsorizzazioni rispetto alla scorsa stagione, un paradosso a tutti gli effetti. Ed all’appello mancano tutti i grandi imprenditori di Messina. Ma se non supportano loro lo sport per questa città, può un piccolo imprenditore come me fare tutto ciò che si è fatto? Se non c’è interesse e desiderio di portare avanti questa serie A che insieme ad altri sport minori rappresentano gli unici spettacoli che Messina al momento è in grado di offrire, come possiamo parlare di rilancio economico della città? Inizio davvero a stancarmi di lottare contro i mulini a vento e credo che se entro una decina di giorni le cose non troveranno un cambio radicale, l’unica soluzione sarà quella di vendere il titolo e nel weekend dedicarmi alla mia famiglia”.
Spiace per questa avventura destinata a non andare avanti. La nostra città si sa che è così e il calcio, che è lo sport di massa, ne è lʼemblema. Chi però decide certi percorsi sportivi non può fare affidamento sempre sulle istruzioni. Non si può paragonare Messina ad altre realtà anche più piccole, vedasi Macerata o Conegliano nella pallavolo. Chi decide di fare sport e a certi livelli deve sapere le difficoltà che incontrerà e non può aspettare la manna dal cielo di istituzioni, sponsor, imprenditori ecc.
Presidente le ricordo che a Messina esiste la serie A vera di tennis tavolo, e per sua conoscenza ha vinto scudetti e rappresentato Messina nella coppa campioni e altre coppe Europee arrivando in semifinale, anch’essa non dispone di impianto megagalattico e non si lamenta di nulla, pensi a come proporre il brand della sua squadra e non minacci di andare via, prenda esempio da chi nello sport minore ha raggiunto traguardi molto piu’ prestigiosi della sua A2 che non e’ la serie A.
Ma trovate davvero corretto prendervela con chi cercando di fare sport a Messina non riesce neppure ad avere un palazzetto omologato?
Io lo trovo disarmante.