La centrale campana, una delle due riconfermate, ha da poco conquistato l'oro ai giochi europei universitari
MESSINA – Ne era stata annunciata la conferma già nella scorsa primavera. Adesso, dopo un’estate in cui si è laureta campionessa continentale agli European Universities Games con il Cus Bologna, Dalila Modestino è pronta ad iniziare la nuova stagione, la seconda consecutiva con la casacca di Akademia Sant’Anna.
La centrale campana sta trascorrendo gli ultimi scampoli di vacanza nella sua Ariano Irpino, in provincia di Avellino, prima dell’inizio della preparazione fissata per il 19 agosto (raduno previsto nella serata di domenica 18 agosto presso il Royal Palace Hotel di Messina): “Un’estate particolare tra vari viaggi personali, tempo dedicato allo studio e la vittoria dei campionati europei universitari in Ungheria; un successo che spero sia di buon auspicio per la stagione che affronteremo fra poco. Al tempo stesso, mi sto preparando in sala pesi per l’avvenire”.
Il cammino di Akademia nella scorsa stagione
C’è stato anche modo, in questi mesi, per ripensare a quanto fatto nella passata annata: “E’ stata molto intensa e mi ha permesso di crescere ulteriormente; un dispiacere concluderla così come poi è andata a finire, anche perché è stata costruita con tanti sacrifici. Porto dietro un bellissimo ricordo di tutte le compagne, staff, società e, soprattutto, messinesi che ci hanno seguito fino all’ultimo pallone. Non vedo l’ora di cominciare perchè so ciò che voglio andare a prendermi e credo che sia lo stesso per le mie compagne. Questa la motivazione principale che mi ha spinto a scegliere nuovamente Messina. Spero di essere una delle motrici di questa nuova squadra”.
Più tempo scorre, più è forte il senso di quanto fatto nella scorsa stagione; pensando all’esito del confronto finale tra Busto e Talmassons, ci si rende conto di quanto vicina sia stata la A1: “Il volley non è il gioco delle bocce e non conta esserci andati vicini alla promozione; anzi, è motivo di ulteriore rammarico. Ci portiamo a casa l’ottima annata e il lavoro svolto in palestra, ma anche voglia di rivalsa. Ci siamo state vicinissime all’obiettivo e ora il desiderio di rifarsi è ancora maggiore. Penso che Talmassons non fosse costruita per vincere il campionato e, invece, c’è riuscita contro un sestetto che aveva programmato il salto di categoria. I Play-Off sono anche questi; lo sappiamo tutti. Serve premere il piede nel momento giusto”.
Le sensazioni personali
Con Como e Macerata, forse le gare migliori in termini di prestazione per Dalila: “Squadre contro le quali ho espresso un buon gioco. Ricordo particolarmente quella contro Macerata perché più recente, ma anche perchè immaginavamo ci potesse essere la possibilità di affrontarla nella fase finale. Esprimere quel tipo di gioco in casa nostra, ritengo non abbia avuto prezzo; siamo state delle caterpillar. Molto brave a non permettere loro di entrare in partita”.
Ritroverà Aurora Rossetto, già sua compagna di squadra in Akademia, ma anche Bibiana Guzin e Linda Cabassa con cui ha condiviso un anno a Martignacco: “Molto contenta di ritrovarle. Ci sarà anche Babatunde con cui ho giocato insieme cinque stagioni fa (a Isernia). Quest’anno avremo un mix tra più grandi e più giovani, gente con esperienza anche in categorie superiori e credo che questo sia fondamentale; darà garanzie sia con il sestetto titolare ma anche con la panchina”.
La pausa estiva è stata occasione, per Dalila, anche per ripensare alle varie tappe del suo passato pallavolistico: “Ci sono stati momenti in cui ho pensato di mollare, come accade un pò a tutti gli atleti. Proprio allora, però, capisci che lo sport può diventare vita. Nel momento in cui reagisci, capisci che puoi imparare e portare a casa quegli spunti che, poi, possono servire sempre nelle situazioni più importanti. Ogni anno mi ha insegnato qualcosa di diverso, ogni posto, ogni persona e sono felice di essere arrivata dove mi trovo e lo sono con tanta consapevolezza; voglio esserci al cento per cento”.
Prima degli anni di Martignacco, nella vita di Dalila tante persone diventate, poi, pietre miliari: “Compagne più grandi di me con cui è nata un’amicizia e che mi hanno insegnato tanto sia nello stare in campo che nella vita. Le porto con me e, quando sono in campo, cerco di ricordarmi di loro. E’ successo soprattutto quando sono stata capitano e mi sono ispirata ad un mio vecchio capitano, Valeria Carlozzi (con Dalila a Isernia nella stagione 2018-2019). La guardavo con ammirazione e cercavo, nel mio piccolo, di trasmettere qualcosa in più alle altre compagne. In generale, tutti tendono a lasciarti qualcosa, nel bene o nel male”.
Il sogno olimpico e l’oro “universitario”
Quella striscetta sulla maglia, quei gradi di capitano che aiutano un atleta a completare la transizione da dilettante a professionista vero: “Nel primo anno di Martignacco mi sentivo l’ultima ruota del carro; non avevo mai fatto esperienze di quel tipo. A Caserta mi allenavo con la A2, ma avevo solo diciotto anni. Pian piano ho preso coraggio e il ruolo di capitano è stato anche motivo di orgoglio”.
In tempo di Olimpiadi, probabilmente il pensiero corre anche a quella maglia Azzurra: “Sogno di ogni atleta arrivare ad un’Olimpiade. Resto con i piedi per terra e cerco di raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissata da un pò di anni e per cui sto lavorando. Intanto, punto quelli; poi, nella vita mai dire mai. Sarebbe bellissimo e motivo di orgoglio rappresentare la propria Nazione”.
Resta concentrata sul breve periodo, Dalila, e si gode l’oro conquistato ai giochi europei universitari insieme alla sua nuova compagna di squadra, Chiara Mason, e all’ex Giulia Galletti: “Terza volta per me e con un gruppo consolidato. Ci sono stati nuovi innesti, ma lo scheletro della squadra era lo stesso. Giocare con atlete come Alessia Mazzon (centrale della Cbf Hr Macerata), in off-season, è stato davvero bello. Ovviamente, non hai la pressione di un normale campionato, ma allo stesso tempo sai di andare a giocarti la vittoria. Si vive in maniera più goliardica”.
L’imminente ritorno al PalaRescifina
Ora, insieme ad Aurora Rossetto, bisognerà pensare ad accogliere le nuove compagne della prossima stagione: “Non saremo le più anziane d’età, anche se le uniche dello scorso anno. Le accoglieremo tutte col sorriso”.
Sarà una serie A2 tosta; un girone, quello di Akademia, in cui almeno in cinque si contenderanno il titolo: “Sulla carta; giocarlo sarà tutta un’altra storia. Dovrebbe essere più duro rispetto al passato perché ci saranno più sestetti allestiti per fare molto bene. Girone ostico ma annata più bella. Arrivare in fondo sarà più difficile; vedremo come andrà a finire”.
“Non vedo l’ora di tornare a giocare al PalaRescifina – conclude Dalila Modestino. E’ stata un’emozione unica giocarci i Play-Off e vedere che, in gara 3 di Semifinale, c’erano più di mille persone che piangevano con te, in piedi per applaudirti, nonostante il risultato. Non avevo mai vissuto un’esperienza simile e per me significa tanto giocare in quel palazzetto e vivere le stesse emozioni; anzi, spero di provarne di nuove. Aspetto di rivedere tutti al palazzetto, magari pure più persone dello scorso anno. Abbiamo fatto vedere che non c’è solo il calcio; un messaggio che vorrei passasse”.