Cattedrale gremita. Parenti, amici e semplici cittadini commossi
MESSINA – “Tacere e pregare”. Era difficile persino per il vescovo, mons. Giovanni Accolla, trovare le parole giuste per dare un conforto impossibile ai familiari di Margherita, la 24enne morta martedì nell’incidente di Paradiso.
Una cattedrale gremita, piena di persone che hanno amato la ragazza, di amici o anche solo di cittadini rimasti colpiti dalla tragedia, così come gli assessori Mondello, Minutoli e Calafiore, in rappresentanza dell’amministrazione comunale.
L’unica risposta alla morte può essere solo l’amore, quello invocato dal vescovo, commosso anche lui così come il suo ausiliare, mons. Cesare Di Pietro, ancor più coinvolto perché è lo zio della ragazza.
La bara ricoperta di fiori, soprattutto margherite, come il suo nome, con sopra la sua foto, le due strazianti scritte “papà” e “mamma”. Le persone alle quali, ora più che mai, chi può dovrà stare vicino per provare ad affrontare un dolore immenso.