Il messinese, all'ultima corsa tra i professionisti, termina 24° a 2'17" dal vincitore Pogacar: "Mi sono goduto il pubblico"
COMO – Cala il sipario sulla carriera da professionista di Vincenzo Nibali. Il Lombardia 2022, la corsa che chiude il calendario che conta del ciclismo, ha visto per l’ultima volta pedalare il campione messinese che in passato si aggiudicò due volte proprio questa corsa.
Il ritiro Nibali lo aveva annunciato a maggio, durante il Giro d’Italia proprio nella tappa con sede di arrivo nella sua Messina. Per l’occasione, nella sua ultima Classica Monumento, la Wilier Triestina gli ha dedicato una bici personalizzata per omaggiare “18 anni di corse indimenticabili”. A chiudere la carriera, insieme al ciclista peloritano, anche Alejandro Valverde rivale/amico che ha terminato in sesta posizione.
La cronaca de Il Lombardia 2022
Il gruppo dei migliori arriva compatto fino alla salita del Civiglio, quando mancavano poco meno di 30 km alla conclusione della corsa di oltre 250 km totali. Nibali è rimasto sempre nelle prime posizioni del gruppo, ma su quella asperità paga il ritmo forsennato del gruppo. Qualche centinaio di metri più avanti lo scatto dello sloveno Pogacar che decide la corsa. Il piccolo Principe, come viene chiamato, fa il vuoto portando con sé Landa, che non terrà le accelerazioni in salita, ed Enric Mas. Solo quest’ultimo proverà a contendere la vittoria, in una volata comunque dominata, al giovane ciclista della Uae Emirates che bissa così il successo dello scorso anno.
“È stata una gara velocissima, abbiamo corso ad un ritmo alto – dichiara Vincenzo Nibali, ai microfoni della Rai dopo l’arrivo – mi sono goduto la corsa e il pubblico che ringrazio. Le mie gambe sono arrivate fin dove potevano, conosco perfettamente la salita del Civiglio: è tremenda e se non sei al meglio paghi. Ho scaricato le emozioni durante tutto quest’anno da Giro fino ad oggi. Non ho nessun rammarico e sono contento di essermi goduto il pubblico durante tutto il percorso”.
La carriera di Vincenzo Nibali
Un’avventura iniziata 17 anni fa nel 2005 il messinese Vincenzo Nibali inizia a correre tra i professionisti con la Fassa Bortolo. L’anno dopo approda alla Liquigas dove ottiene le prime soddisfazioni: la vittoria della Vuelta nel 2010 e i podi al Giro da gregario di Ivan Basso. Il secondo posto amarissimo alla Liegi nel 2012, in fuga e ripreso quando mancavano poche decine di metri al traguardo.
Nel 2013 il passaggio in Astana e nella squadra Kazaka Nibali compie forse le imprese più grandi: vittorie al Giro e Tour completando la Tripla Corona. Sicuramente a livello mediatico più la vittoria al Tour de France nel 2014; una manifestazione dominata con 4 vittorie di tappa e il secondo classificato in generale staccato a più di sette minuti. La vittoria sui Campi Elisi consacra Vincenzo Nibali nell’olimpo del ciclismo. Uno dei sette ciclisti di tutti i tempi ad aver completato la Tripla Corona: ovvero vincere Vuelta, Giro e Tour almeno una volta in carriera. Sempre in maglia Astana vince i suoi due Giri d’Italia (2013 e 2016) e il suo primo Giro di Lombardia nel 2015.
Nel 2017 il passaggio alla Bahrain. Ha dato tanto al ciclismo ha detto Vincenzo a Messina ed è vero. Tanto sudore sicuramente e con la squadra mediorientale forse ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Un terzo posto al Giro e un secondo alla Vuelta nel 2017. Ancora in maglia Bahrain sfiora la terza vittoria al Giro nel 2019. Ma si toglie la soddisfazione di vincere la Milano-Sanremo nel 2018 e bissare nel 2017 il successo al Lombardia, l’anno dopo si accontenta del secondo posto.
Nel 2020 il passaggio per Nibali alla Trek Segafredo, ma la sfortuna inizia a perseguitarlo. Una caduta a cui segue un infortunio non gli permette di preparare al meglio i suoi obiettivi stagionali nella sua prima annata con la squadra italiana. Segue il secondo anno l’ultima vittoria in carriera al Giro di Sicilia 2021 dove vince anche una tappa oltre che la classifica generale dell’evento sulle strade di casa. Nel 2022 il ritorno in Astana ma anche il contagio da Covid che condiziona la sua preparazione. L’11 maggio, nuovamente a Messina con il Giro d’Italia, dove Vincenzo Nibali annuncia il ritiro. Segue poi la Vuelta, ultima corsa a tappe e Il Lombardia appunto.