Mentre prima un ciclo di esami poteva costare oltre 5mila euro, ora si paga solo il ticket, da 100 a 400 euro a seconda del trattamento
L’ospedale Papardo vanta l’eccellenza del Centro Pma, Procreazione Medicalmente Assistita, punto di riferimento e area di medicina di alta specialità e complessità che ha come obiettivo aiutare le coppie con difficoltà ad avere figli in modo naturale e a esaudire questo desiderio con un’assistenza ospedaliera specializzata.
Tre centri in Sicilia
L’Uosd (Unità operativa semplice dipartimentale), incardinata nel Dipartimento Materno Infantile diretto dal dottor Sebastiano Caudullo, rappresenta l’unico Centro pubblico accreditato nell’area metropolitana di Messina e uno dei tre Centri presenti su tutto il territorio siciliano.
Il Centro Pma, diretto dal dirigente medico Marco Galletta, coadiuvato dai biologi Carmelo Liuzzo e Arianna Ferro e dal personale infermieristico, sostiene le coppie nel desiderio di avere un figlio. Agli aspiranti genitori la struttura offre servizi creati intorno alle loro esigenze, assicurando personale altamente specializzato, tecnologie innovative e ambienti confortevoli.
Dal 2025 costi molto ridotti
Ad oggi il Centro Pma si inserisce fra gli Ospedali Regionali Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) di I livello e può vantare 103 nascite e 1398 coppie in fase di studio. Dal 1° gennaio 2025 la Procreazione Medicalmente Assistita è finalmente accessibile a tutte le coppie italiane a costi ridotti. Non esattamente gratuita (il ticket oscilla tra 100 e 400 euro, a seconda del trattamento) ma è comunque una rivoluzione rispetto al passato, quando la Pma poteva costare oltre i 5mila euro a ciclo.
Il cambio assoluto di prospettiva è dovuto al fatto che con il nuovo anno la Procreazione medicalmente assistita è entrata nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Ovvero le prestazioni sanitarie essenziali che ogni cittadino ha diritto di ricevere gratuitamente o dietro pagamento di un ticket uniforme su scala nazionale.
Tecniche graduali
Tutti gli esami a cui si sottopongono sia la donna che l’uomo prima, durante e dopo un ciclo di Pma vengono fatti al Papardo. In base alle cause di infertilità della coppia possono essere utilizzate differenti tecniche che, per legge, devono essere applicate con gradualità, cioè cominciando sempre dalle meno invasive, quindi partendo dal primo livello fino al secondo ed eventualmente al terzo.
L’inseminazione intrauterina (IUI) è una metodica di primo livello nella quale gli spermatozoi del partner vengono inseriti direttamente in cavità uterina, al fine di favorire l’incontro con i gameti femminili (ovociti). Per secondo e terzo livello si intende la fecondazione in vitro. È la tecnica in cui le cellule della donna (ovociti) vengono aspirate fuori dall’involucro che le contiene (follicolo) e vengono fatte fecondare in vitro cioè “fuori dal corpo” con gli spermatozoi dell’uomo, ossia in laboratorio.
Secondo le linee guida dell’American Society for Reproductive Medicine, gli accertamenti per determinare la presenza di uno o più ostacoli al concepimento dovrebbero essere svolti dopo almeno 12 mesi di rapporti liberi e non protetti. Tuttavia una diagnosi tempestiva di eventuali patologie, quali insufficiente produzione di spermatozoi o assenza di ovulazione, consente spesso di intervenire sull’infertilità con trattamenti mirati, sia farmacologici sia chirurgici, ma, dove ciò non fosse possibile, la Pma può essere una valida opzione per concepire.
