Al Senato per sconfiggere il linguaggio dell’odio

Al Senato per sconfiggere il linguaggio dell’odio

Emanuela Giorgianni

Al Senato per sconfiggere il linguaggio dell’odio

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mercoledì 27 Novembre 2019 - 08:04

La senatrice del M5s Grazia D’Angelo presenta un disegno di legge per sconfiggere l’hate speech, il linguaggio dell’odio tanto alimentato dal web. Ne parla a Palazzo Madama, durante il convegno “Nemmeno con un fiore. Nemmeno con un clic”, per combattere la violenza di genere.

Non tutte le forme di abuso lasciano lividi. Insulti, violenze verbali, attacchi continui ledono in maniera più subdola, più sottile, più infame, e lasciano ferite ancora più difficili a rimarginarsi con il tempo.

Il web ha reso tutto ciò facile, immediato, e ancora più vigliacco, poiché non è necessario neanche metterci la faccia, è incredibilmente semplice attaccare dietro un nickname del quale non ci si prende responsabilità, ci si sente meno carnefici, meno colpevoli, nascosti dietro una cyber maschera.

Per questo motivo, diviene impellente il bisogno di sconfiggere il linguaggio dell’odio. Lo annuncia la senatrice del M5s Grazia D’Angelo, cofirmataria di un nuovo disegno di legge: «dopo l’approvazione della legge sul “Codice rosso”, entrata in vigore lo scorso 9 agosto, prosegue la battaglia dello Stato in difesa delle donne vittime di violenza, con la presentazione in Senato di un disegno di legge per sconfiggere il cosiddetto linguaggio dell’odio: un fenomeno – noto come hate speech – che si alimenta sul web e che colpisce soprattutto donne, omosessuali, persone con disabilità e minoranze etniche».

La senatrice D’Angelo ha preso parte il 26 novembre al convegno “Nemmeno con un fiore. Nemmeno con un clic“, in scena a Palazzo Madama: una tappa importante nel percorso normativo e culturale a sostegno della battaglia contro la violenza di genere.

In tale occasione esplica cosa prevede e in cosa consiste il disegno di legge: «Internet e le nuove tecnologie hanno aperto un nuovo fronte di pericolo, con un numero crescente di donne che subiscono molestie o minacce online, spesso con ripercussioni drammatiche nella vita “reale”. Il web è un luogo libero e democratico ed è nostro dovere renderlo più sicuro e rispettoso dei diritti di tutti, con un aumento delle pene per i propagatori di violenza e una maggiore tutela delle categorie bersagliate dai discorsi d’odio, legittimando i gestori di portali e pagine social ad impedire agli odiatori l’accesso ai siti e a rimuovere i contenuti violenti».

Il testo prevede un aumento delle pene per i propagatori di violenza e una maggiore tutela delle categorie più bersagliate, a partire dalle donne.

Una battaglia che merita tanto e che di tanto ha ancora bisogno per dire basta a queste dilaganti e sempre più vergognose violenze, di cui tutti ci rendiamo complici, anche solo restando in silenzio. 

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