Alessandro Russo: "Anche a Catenopoli tornano le leggi dello Stato, chi pagherà i danni?"

Alessandro Russo: “Anche a Catenopoli tornano le leggi dello Stato, chi pagherà i danni?”

Redazione

Alessandro Russo: “Anche a Catenopoli tornano le leggi dello Stato, chi pagherà i danni?”

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mercoledì 22 Aprile 2020 - 08:01

"In che modo la chiusura degli ottici solo a Catenopoli o il coprifuoco alle 18 hanno bloccato il virus?"

Dal 25 aprile, salvo ripensamenti, non ci sarà alcuna discordanza tra le ordinanze del Comune di Messina e le norme in vigore nel resto d’Italia come dai decreti Conte. Il sindaco ha infatti firmato un provvedimento che allinea il nostro comune agli altri, tenendo in considerazione le tabelle relative alle attività che possono restare aperte.

Catenopoli si adegua all’Italia

Anche a Catenopoli tornano a valere le leggi dello Stato e della Regione- così commenta il consigliere comunale Alessandro Russo– Era chiaro sin dal primo giorno che dovesse essere così, tranne allo “Sceriffo della Contea”…Ovviamente, cancellare con due sole righe tutte le ordinanze inutili finora emesse a Messina è cosa troppo difficile: e quindi la tragicommedia continua fino al 24/04 a mezzanotte”.

Lotta al virus chiudendo gli ottici

Il consigliere comunale si chiede in che modo la chiusura degli ottici o dei negozi di detersivi o il coprifuoco alle 15 o alle 18 possa aver scientificamente contribuito a fermare il virus a Messina, rispetto a Napoli o Lecce. “Qualcuno dovrà spiegare le basi scientifiche e tecniche che solo a Catenopoli motivavano il rischio di diffusione del virus correlato all’apertura degli ottici. Si presenti qualcuno dell’Amministrazione e lo spieghi ai cittadini e anche all’OMS e all’ISS: quali le teorie scientifiche che motivavano queste chiusure? Quali quelli che suggerivano la limitazione delle aperture dei supermercati facendo causare assembramenti in orari che altrove non erano neppure di punta?”.

Ulteriori danni, chi paghera’?

L’esponente Pd evidenzia poi come qualcuno dovrà rispondere per i danni economici aggiuntivi causati a quelle attività commerciali che stando al DPCM di Conte potevano aprire, ma a Messina sono rimaste chiuse per le ordinanze del sindaco. Se queste attività decidessero di chiedere risarcimento danni a pagare sarebbe Palazzo Zanca.

Una situazione di caos, con gente che, appresi i DPCM o le ordinanze regionali non vi si atteneva perché: aspettava le ordinanze del sindaco. Con regole che valevano in tutta Italia tranne che nella Libera Città Stato bananiera di Catenopoli. Non pensi qualcuno che il 25/4 sarà il “volemose bene”. No: è il tempo di accertare le responsabilità di chiunque”.

6 commenti

  1. Adesso l’orto si può pulire! consigliere vada.

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  2. Una delle cose buone di queste settimane di quarantena è che non avevo più sentito le sciocchezze di questa persona.

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  3. bonanno giuseppe 22 Aprile 2020 09:07

    ahahahahahaha BUDDACILANDIA e Diventata CATENOPOLI………da BUDDACI a CATENESI ……..non cambia nenti pero……..a stissa BUCCA LARGA ……ahahahahahaha

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  4. Concordo con le riflessioni del Consigliere Russo. Appare evidente che gli ulteriori disagio e confusione creati dal Sindaco De Luca nell’adottare Ordinanze valide solo a Messina, in palese contrasto con le norme dettate dai competenti Regione e Governo, soddisfacevano soltanto una necessità: quella dello stesso Sindaco di differenziarsi dagli altri e dimostrare ancora una volta che la sua governance, come sempre oltre le regole e le leggi, va seguita con cieca obbedienza, senza possibilità nè di analisi nè tantomeno di critica, pena finire nel tritacarne della continua e volgare ingiuria nei confronti di chi non si allinea, foss’anche il Presidente della Regione o del Consiglio dei Ministri.

    Nè si può a maggior ragione affermare che le stesse Ordinanze deluchiane fossero un isolato oggetto di errore di valutazione o fossero dettate comunque dal senso di responsabilità nei confronti dei cittadini: errare humanum est, perseverare…..; quindi non si comprende soprattutto come sia possibile che le scelte del Sindaco, spesso fuori le righe ed in contrasto con le norme, come dimostra la sconfitta ed il conseguente risarcimento economico subiti dal Comune per la quasi totalità di ricorsi e denunce presentati contro i suoi provvedimenti, non siano mai state oggetto di preventivo controllo di legittimità all’interno dell’Ente Comune di Messina; tale ruolo dovrebbe essere assolto da parte di chi, quale dipendente del Ministero e non certamente del Comune ed ancor meno del Sindaco, il Segretario Generale (oggi anche e profumatamente ulteriormente promosso dal Sindaco anche Direttore Generale nonostante il primo cittadino avesse all’atto del suo insediamento gridato allo scandalo per questo doppio ruolo e doppio stipendio annullandolo immediatamente), dovrebbe vegliare sulla correttezza formale e legale di tutti gli atti posti dall’Amministrazione Comunale, Sindaco compreso, al fine di proteggere lo stesso Sindaco e la cittadinanza da errori. Se erroneamente continuano a pensare di non essere punibili per le scelte che si fanno e di non dovere rispondere con la propria tasca dei danni arrecati, Sindaco e Segretario Generale perpetueranno ancora indiscriminatamente e senza alcun freno ogni genere di scelta ed azione: il primo, facendo ciò che vuole senza porsi il problema della loro legalità; il secondo, grato del proprio doppio ruolo, di non sentirsi in dovere di xxxxxxxxx anzi magari addirittura predisponendo personalmente gli atti secondo la volontà del sindaco , e che continuerà a comportarsi di fatto come segretario personale del sindaco e non come Segretario Generale che invece deve rispondere al Governo del proprio operato. Alla fine, insomma, a pagare siamo sempre ed unicamente noi, la collettività.

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  5. non si perde occasione per mostrarsi “maestrini”

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  6. Messina non ha bisogno di isterismi e volgarità ma di onestà ed intelligenza per risolvere i problemi della nostra città. Bravo Alessandro!!!

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