Dopo la "mossa" del Comune di Alì, che si è rivolto ad un legale, è arrivata la replica dell'Amministrazione del centro termale
ALI’ TERME – Forse è ancora divampata la “guerra”, come chiarisce il sindaco di Alì Terme Carlo Giaquinta, ma quel che è certo è che le amministrazioni di Alì e Alì Terme stanno muovendo le loro “truppe” in vista di uno scontro che potrebbe sfociare nelle aule di tribunale. La questione è quella del cimitero comunale (“che ricade interamente sul territorio di Alì Terme”, dice ancora Giaquinta) ma è utilizzato in convenzione anche dal Comune di Alì. Quest’ultimo comune ne ha più volte chiesto l’ampliamento, ottenendo sempre il rifiuto di Alì Terme. E così il sindaco Natale Rao si è affidato ad un legale per far valere le proprie ragioni. Giaquinta replica adesso che la sua amministrazione “resta aperta al dialogo ed alla ricerca di una soluzione condivisa, purché tale soluzione sia conforme alle vigenti normative, rigettando qualsiasi provocazione o allusione a logiche campanilistiche che non appartengono a questa Amministrazione”.
Alì Terme spiega di aver già esplicitato l’impossibilità ad autorizzare l’attività edificatoria di realizzazione autonoma da parte del Comune di Alì di loculi cimiteriali in quanto, allo stato attuale, mancante dei necessari presupposti di legge e regolamentari. Contestualmente erano stati avviati dei contatti e degli incontri per aggiornare ed implementare la Convenzione esistente, approvata nel 2004.
La convenzione del 2004
“Sul punto – aggiunge Carlo Giaquinta – si evidenzia che tale convenzione nulla disponeva e nulla dispone in materia di costruzione di nuovi loculi, la quale resta assoggettata alla vigente normativa in materia di edilizia e di urbanistica. Ciò nonostante, ancor prima che venissero approvate le eventuali modifiche alla suddetta Convenzione, il Comune di Alì ha ritenuto di dover avviare nuovamente una procedura, quale quella della conferenza dei servizi, inapplicabile al caso di specie. Difatti, l’eventuale comproprietà di aree non può essere assolutamente interpretata quale appartenenza delle suddette aree al “territorio” del Comune di Alì, in quanto ciò significherebbe voler sostenere l’esistenza di “enclave extraterritoriali” non previste dal vigente ordinamento degli Enti locali”.
Il sindaco di Alì Terme aggiunge che la sua Amministrazione “ha sempre improntato la propria attività ai principi di leale collaborazione, ad esempio garantendo la custodia, la pulizia e la manutenzione ordinaria del cimitero, sostenendone i relativi oneri, senza mai sollevare alcuna contestazione in merito al rimborso dei costi, pur espressamente previsto dalla citata Convenzione”.
Inoltre, per quanto riguarda la sepoltura dei defunti, Alì Terme ribadisce che non è mai stata effettuata alcuna distinzione in base alla “provenienza” o residenza dei defunti, in quanto tutti i loculi realizzati fino ad oggi dal Comune di Alì Terme sono stati sempre a disposizione di entrambe le Comunità e ciò avverrà anche in futuro, a prescindere da eventuali “battaglie legali” che il Comune di Alì dovesse intraprendere. Insomma, la “pace” sembra ancora parecchio lontana.