47 marittimi e 10 dell'indotto di biglietteria, assistenza e pulizia
Dal privato Liberty Lines al pubblico Blu Jet e ora, forse, di nuovo a Liberty Lines. “Un cambio di rotta da parte del ministero che aveva inteso già dal 2018 far gestire l’intero traghettamento veloce sullo Stretto dal vettore pubblico – dicono Carmelo Garufi e Michele Barresi, segretari di Filt Cgil e Uil trasporti Messina -. Liberty Lines è di sicura esperienza nel settore marittimo del traghettamento veloce ma ci corre l’obbligo accendere nuovamente i riflettori sul problema occupazionale legato a 47 lavoratori marittimi di Blu Jet che ad oggi non hanno specifiche tutele contrattuali che garantiscano loro la clausola di salvaguardia occupazionale e un’altra decina di unità lavorative dell’indotto, biglietterie, assistenza e pulizie, ad oggi gestito dalla Nettuno Multiservizi per conto della committente Blujet che lascia il servizio”.
“Reputiamo che la politica debba aprire un confronto in sede ministeriale con le aziende interessate e i sindacati alla luce delle decisioni prese sul traghettamento veloce nello Stretto – concludono Garufi e Barresi – come più volte sollecitato da queste organizzazioni sindacali serve potenziare il servizio, dare regole contrattuali certe ai lavoratori e garantire il mantenimento dei livelli occupazionali perché quest’area non può permettersi di perdere un solo posto di lavoro”.