"Lucidio delirio", a Messina la presentazione del libro di Armeli Iapichino

“Lucidio delirio”, a Messina la presentazione del libro di Armeli Iapichino

“Lucidio delirio”, a Messina la presentazione del libro di Armeli Iapichino

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domenica 25 Febbraio 2018 - 07:02

Appuntamento domani alle 16 nella sala dell'Accademia dei Pericolanti dell'Università di Messina

Domani i professori dell’Università di Messina Francesco Pira, docente di comunicazione e giornalismo e Antonio Baglio, docente di storia contemporanea presenteranno il libro "LUCIDO DELIRIO RIFLESSIONI SOCIO-ESISTENZIALI ALLA LUCE DEL PENSIERO DIVERGENTE" (Armenio Edizioni) del professore Luciano Armeli Iapichino, docente e scrittore.

La manifestazione, organizzata dal Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne e dal corso di laurea in scienze dell'Informazione: comunicazione pubblica e tecniche giornalistiche, avrà luogo presso il Rettorato nella sala dell'Accademia Peloritana dei pericolanti alle ore 16.

L’evento, che e vedrà coinvolti anche gli studenti dei corsi di laurea, è aperto a tutta la cittadinanza.

Nel libro “Lucido delirio” Edito da Armenio Editore di Brolo e impreziosito dalla prefazione del giornalista Nino Amadore, firma prestigiosa del Sole 24 Ore, Armeli presenta un'accurata silloge di articoli-inchiesta pubblicati negli anni, nelle testate giornalistiche online con le quali collabora.

Le tematiche affrontate si dipanano tra passato e presente, locale e globale, memoria e denuncia, cultura e criminalità organizzata; un pozzo di San Patrizio insomma, ricco di aneddoti, curiosità e agghiaccianti verità offerte al lettore con quella scrittura non addomesticabile e l'animo irrequieto della penna dello scrittore galatese.

Nino Amadore, giornalista di lungo corso, nella prefazione scrive:

"Le parole sono pietre. Ma sono pietre che bisogna ben maneggiare qualunque sia l'obiettivo che si persegue. Le parole diventano massi enormi da utilizzare con cura quando entrano nel racconto di cronaca, nella vita quotidiana, nella carne viva della società: la vita delle persone. Non è solo questione di forma, come si potrebbe immaginare, perché il racconto è la rappresentazione dell'analisi, dell'indagine, della ricerca. Di un lavoro profondo di scoperta insomma: il disvelamento come contrario dell'occultamento. Ecco il lavoro di Luciano Armeli Iapichino è tutto questo, che parte dall'impegno civile e pedagogico per approdare al racconto e poi alla cronaca giornalistica, di approfondimento alla ricerca di una prospettiva, della profondità del fatto".

Il docente del "Borghese-Faranda" di Patti e figlio di quei Nebrodi che hanno elevato una voce culturale con intriganti lavori di denuncia ad iniziare dall'affaire Attilio Manca, nell'ultimo libro è alla ricerca della verità così come ha fatto nelle sue precedenti pubblicazioni: IL TIRANNO E L'IGNORANZA 2009; L'UOMO DI AL CAPONE 2014; NINO FERRAÙ:UN INTELLETTUALE. LA SUA ANIMA. LA SUA EPOCA 2015; LE VENE VIOLATE:DIALOGO CON L'UROLOGO SICILIANO UCCISO NON SOLO DALLA MAFIA 2016; SEMANTICA DI UN SENTIMENTO:VIAGGIO NELLE TERRE DELL'AMORE 2017.

In tutte le sue opere c'è il coraggio della denuncia, c'è la voglia di riscatto.

C'è quella Sicilia che prova a stare dal lato giusto e che non può accettare l'altro lato, quello mafioso prevaricatore e corrotto.

Grazia Di Mauro

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