Il consigliere comunale Claudio Cardile, insieme ai colleghi del III quartiere Antonino Trino e Antonino Sciutteri, pongono l’attenzione sui problemi degli abitanti delle contrade Germanà, San Nicola e Immacolata. Nelle prime due, le passerelle sono anguste e prive di protezioni. Nella terza, non esiste neppure una passerella e si è costretti a passare dal torrente
L’alveo del torrente Bordonaro costeggia per tutta la sua lunghezza in direzione monte-mare l’abitato e, per buona parte, l’angusta via Ernesto Cianciolo, uno stretto “budello” stradale spesso percorribile solo a senso unico alternato.
E il problema si presenta soprattutto per gli abitanti delle contrade al di là del torrente. Da anni gli abitanti di Bordonaro, attendono invano la realizzazione di una strada alternativa alla via Cianciolo, ma la realizzazione di una nuova strada arginale appare di difficile realizzazione. Servono allora delle passerelle sicure per non lasciare isolati gli abitanti.
Sia in contrada Germanà sia in contrada San Nicola, le passerelle che collegano alla strada comunale non sono carrabili e la loro agibilità è stata più volte attenzionata dal Genio Civile. Manca ogni tipo di protezione laterale e, ad ogni acquazzone, vengono sovrastate dalle acque.
In contrada Immacolata, addirittura, non esiste neanche una passerella pedonale.
A segnalarlo, il consigliere comunale Claudio Cardile, insieme ai colleghi del III quartiere, Antonino Trino e Antonino Sciutteri, che hanno scritto all’assessore regionale ai lavori pubblici, al sindaco ed all’assessore comunale alla protezione civile, chiedendo un sopralluogo.
“L’Amministrazione Buzzanca – scrivono i tre consiglieri – aveva già predisposto ed effettuato interventi di bonifica dell’alveo, rimuovendo alcuni manufatti abusivi, ma la messa in sicurezza del torrente Bordonaro non può limitarsi a questo”.
L’obiettivo è dunque la realizzazione di nuove passerelle carrabili, come di recente avvenuto ad esempio a San Filippo Superiore.
Come ho evidenziato precedentemente tramite il noto network facebook, i contribuenti che abitano aldilà del torrente pagano le tasse come i residenti della zona nord, ovvero quella più di “lusso”. Esigono quindi che venga ricostruito anche il loro ponte, che non ha protezioni né ringhiere e non é sicuro, come é stato messo a norma quello di San Filippo, Mili e San Marco.
Faccio notare inoltre, che in previsione della stagione delle piogge, i contribuenti che abitano aldilà del torrente, in caso di piena, rimarranno isolati, infatti non c’é strada alternativa al ponte. Sperando che non ci scappi il morto (supra i vostri canni). E cu iavi u cabbuni bagnatu s’affeniu.