Il consigliere comunale Libero Gioveni aveva già allertato l'Amministrazione comunale il 16 luglio scorso attraverso una interrogazione che non ha avuto risposta. Il decreto del Governo non è chiaro sui requisiti da possedere relativamente alla residenza. Per il consigliere, si rende necessario un quesito al Ministero del Lavoro al fine di poter dare la possibilità anche ai nostri concittadini in difficoltà di poter presentare l'istanza e godere di questo piccolo sussidio
“Non bastava il malcontento manifestato ieri a Palazzo Zanca da parecchi disoccupati per il mancato avvio dei cantieri di servizio; adesso, in uno dei periodi del dopoguerra forse più bui per le famiglie messinesi, comincia ad elevarsi anche la legittima protesta per l’inconcepibile preclusione ai nostri cittadini disoccupati di usufruire del prezioso sussidio mensile, compreso fra le 231 euro e le 404 euro, erogato dal Governo attraverso la nuova social card”. Il consigliere comunale Libero Gioveni, che già il 16 luglio scorso aveva presentato una interrogazione sull’argomento, lancia un forte monito all’Amministrazione chiedendo di rivolgere ufficialmente un quesito al Ministero del Lavoro sulla possibilità di far presentare le istanze alle famiglie aventi diritto.
Gioveni ricorda che nell’anno 2013 il Governo aveva previsto, in via sperimentale per 12 città italiane (fra queste anche Palermo e Catania) di erogare per l’anno 2014 un bonus mensile straordinario per le famiglie indigenti compreso, appunto, fra 231 euro e 400 euro. I 12 Comuni interessati si erano subito attivati facendo presentare le relative istanze a quei soggetti in possesso di alcuni requisiti (fra questi un valore Isee inferiore ai 3mila euro).
“Lo scorso anno, però – precisa il consigliere – il Governo aveva manifestato la volontà di estendere il benefico a tutte le città del Mezzogiorno ed è proprio a seguito di questa indiscrezione che risultano oggi assai numerosi quei cittadini che chiedono di sapere se anche al Comune di Messina sia possibile presentare l’istanza per ottenere il beneficio. Non è tra l’altro sufficientemente chiaro – insiste l’esponente Udc – a chi realmente nel 2015 spetterebbe la social card visto che fra i requisiti richiesti vi è quello di essere residente nelle solite “12 città”, ma anche – si legge testualmente – ‘essere residente in una delle seguenti regioni italiane: Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e Campania’.”
“Mi si increspa la pelle – afferma Gioveni – al pensiero che questa Amministrazione, non solo non si indigni al fatto che i nostri corregionali catanesi e palermitani possano godere di questo beneficio mentre i disoccupati messinesi debbano continuare a patire questo increscioso stato di crisi economico e occupazionale, ma non sembra si stia preoccupando di farsi trovare pronta all’auspicabile opportunità della social card. Da fonti Inps, infatti – spiega il consigliere comunale – sembrerebbe che ogni Comune dovrebbe dotarsi di un ufficio che interagisca con l’istituto previdenziale fornendo l’elenco delle famiglie che si trovano in condizioni di grave disagio economico, cosicché all’occorrenza esse, previa presentazione di opportuna istanza e verifica dei dati da parte dello stesso Istituto, possano usufruire degli aiuti che di volta in volta il Governo metterebbe a disposizione (come nel caso, appunto, della nuova social card 2015). Urge, pertanto – conclude Gioveni – che l’assessorato ai servizi sociali trasmetta al Ministero un apposito quesito chiarificatore con l’auspicio che, nel caso da Roma giungesse una risposta affermativa, i cittadini messinesi in grave difficoltà economica possano beneficiare di questo piccolo ma pur sempre prezioso sussidio”.
Privare di questo aiuto i messinesi è inconcepibile! Potrei definire questa amministrazione ed i responsabili di questa privazione con molteplici epiteti ma ognuno di essi sarebbe censurabile seppur, a mio avviso ed opinione personale, meritato.
Privare di questo aiuto i messinesi è inconcepibile! Potrei definire questa amministrazione ed i responsabili di questa privazione con molteplici epiteti ma ognuno di essi sarebbe censurabile seppur, a mio avviso ed opinione personale, meritato.