Il consigliere comunale Libero Gioveni, dopo una sua indagine negli uffici, denuncia la totale paralisi in seno al Dipartimento politiche della casa
"Credevo di averle ormai viste tutte in questa città, ma mi rendo conto che, dopo quasi 13 anni di attività politica, ancora riesco a stupirmi per ciò che incredibilmente continua ad accadere dentro le quattro mura di un palazzo in cui l'interesse primario dovrebbe essere quello pubblico". Non usa mezzi termini il consigliere comunale Libero Gioveni che, dopo una sua indagine negli uffici, denuncia la totale paralisi in seno al Dipartimento politiche della casa, sia per l'ormai nota e prolungata assenza di un addetto al protocollo informatico (che solo di tanto in tanto viene sostituito da un operatore che riesce a far ripartire la lentissima macchina amministrativa), sia soprattutto per la totale assenza di tecnici chiamati a definire alcune incombenze importantissime per rimpinguare le magrissime casse dell'Ente.
“In pratica – spiega Gioveni – è accaduto che da due anni a questa parte, cioè da quando le competenze per la vendita degli alloggi comunali sono passati dal Dipartimento Demanio e Patrimonio al Dipartimento politiche della casa, quest'ultimo si è ritrovato di colpo a gestire con un solo tecnico in dotazione non soltanto delle incombenze amministrative, ma anche e soprattutto quelle tecniche. Ma il fondo è stato toccato – prosegue indignato il consigliere – quando questo unico tecnico a disposizione, un geometra, dal mese di luglio scorso è stato trasferito al Dipartimento protezione civile, lasciando totalmente scoperto da cinque mesi un Dipartimento che in questo momento, proprio con la vendita degli alloggi agli assegnatari aventi diritto ai sensi della L.R. 560/93 (e sono centinaia ai quali si vanno ad aggiungere anche i famosi 836 alloggi che sono transitati dall'Iacp al Comune), è forse l'unico che potrebbe far incamerare preziose risorse a Palazzo Zanca. La presenza e il ruolo di questo tecnico – precisa l'esponente Udc – sono fondamentali nell'iter per l'alienazione degli immobili in quanto nella documentazione da produrre ai notai per la stipula dei rogiti vi sono anche i prospetti relativi alla determinazione del prezzo degli alloggi, che possono essere firmati, appunto, solo da un tecnico. E invece evidentemente – stigmatizza il consigliere comunale – l'Amministrazione continua a perseverare in un atteggiamento autolesionistico non solo facendosi un danno economico incalcolabile, ma calpestando anche il sacrosanto diritto della proprietà maturato negli anni dagli inquilini che, giusto per aggiungere al danno anche la beffa, sono costretti a continuare a pagare i canoni di locazione fino al giorno di stipula degli atti. Alla luce di tutto ciò, quindi – conclude Gioveni – chiederò un'audizione urgente nella competente Commissione consiliare sia dell'assessore e del dirigente al ramo che del direttore generale, che, oltre a spiegare l'accaduto, dovranno immediatamente porre rimedio ad un'incresciosa situazione di paralisi che sta penalizzando centinaia di famiglie e, fatto non meno importante, rischiando di produrre un danno erariale all'Ente che di questi tempi non ci possiamo di certo permettere”.