Si va verso la conferma dell’undici che domenica scorsa ha pareggiato contro la Juve Stabia. I pugliesi, rigenerati dalla cura Braglia, sono risaliti al secondo posto superando proprio il Messina
Due punti nelle ultime tre partite. Dopo un avvio sprint, per il Messina, è il momento più difficile del campionato e l’avversario non è dei più semplici di affrontare, per di più in trasferta. Quel Lecce che ha appena soffiato ai peloritani il secondo posto e che vuole lanciarsi all’inseguimento della capolista Casertana, isolata cinque punti più su.
I peloritani continuano a mantenere la miglior difesa del torneo, addirittura di tutti i campionati professionistici, insieme alla Spal, solo 6 gol in 13 partite. Peccato che, davanti, si soffra il mal di gol: appena 10 reti realizzate, solo una in più di Benevento, Akragas e Lupa Castelli Romani e tre in più del Matera, che conta il peggior attacco.
Pesano soprattutto le assenze di Tavares e Gustavo, che non ci saranno neanche a Lecce. Mister Di Napoli dovrà fare ancora una volta di necessità virtù ed inventarsi qualcosa per far tornare la squadra al gol. "Gli assenti non devono rappresentare un alibi – dice – ed io guardo sempre la mia squadra nel suo insieme. Aldilà degli interpreti mi conforta che la squadra risponde alle sollecitazioni ed ha sempre fatto la prestazione. Noi sappiamo quali sono i nostri obiettivi e le nostre caratteristiche e lavoriamo tutti i giorni per migliorarci".
A Lecce un altro impegno che serve soprattutto a misurare il livello di crescita del gruppo. I salentini sembrano rigenerati dalla cura Braglia. "Andiamo in trasferta contro un squadra dichiaratamente costruita per la promozione diretta e dopo un avvio balbettante hanno trovato la quadra con mister Braglia – prosegue Di Napoli -. Noi sappiamo quali difficoltà incontreremo ma siamo alla ricerca della prestazione e se gli episodi ci daranno ragione anche del risultato".
Il Messina sta recitando la sua parte in un girone che come sempre si è rivelato equilibrato e di ottimo livello. Sembra non ci sia spazio per qualche malumore esterno che sembra un po' fuori luogo considerate le premesse. "Non è giustificato alcun malumore – conclude Di Napoli –. La storia del Messina dice che è abitudine essere un club di alto profilo. E la nostra squadra pur essendo contenuta nel valore economico si sta facendo rispettare. Poi alla fine dell'anno tireremo le somme e se dovessimo ottenere qualcosa in più della salvezza credo che avremo compiuto un vero e proprio capolavoro sportivo. Non mi stancherò mai di ripetere che quello che ha caratterizzato l'estate appena trascorsa deve servire sempre da monito per tutti."
L’undici titolare potrebbe essere lo stesso che ha affrontato la Juve Stabia domenica scorsa. In difesa dovrebbe essere confermato a destra Martinelli, visto che né Barilaro né Frabotta hanno convinto. A centrocampo giostrerà ancora il trio composto da Baccolo, Giorgione e Fornito. Unico dubbio in attacco, dove Cocuzza, Barraco, Leonetti e Padulano si contendono le tre maglie a disposizione.
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