Puntata dedicata ai "nuovi rivoluzionari". Da Torino a Messina, dalla Val Susa all'Uruguay. Nuove idee e movimenti si fanno spazio dentro la crisi. La storia di Accorinti, partendo dalle sue origini, dalle sue battaglie solitarie fino ad arrivare all'elezione a primo cittadino
La crisi rompe gli equilibri, sovverte ruoli e modelli e apre fronti di protesta in tutto il Paese. Un fermento inarrestabile che, anche in Italia, fa tornare in auge parole come rivoluzioni e rivoluzionari.
E sono proprio i nuovi rivoluzionari i protagonisti del secondo appuntamento con i viaggi di Gad Lerner e di “Fischia il vento”, il nuovo programma di informazione e approfondimento coprodotto da Repubblica e laeffe, in onda mercoledì 5 marzo alle ore 21.30 sul canale 50 del digitale terrestre e sul sito di Repubblica.it.
Ma chi può essere definito oggi rivoluzionario? Per scoprirlo, Gad Lerner ha viaggiato dalla Val di Susa alla Sicilia passando per Torino e Milano. È rivoluzionario Renato Accorinti, il sindaco pacifista di Messina, l’uomo del movimento ‘No Ponte’ che imbraccia la bandiera arcobaleno nella Giornata delle Forze Armate? Gli abitanti della Val di Susa che, nella loro battaglia tra ragioni ed estremismi, hanno costruito una comunità, come spiega l’antropologo Marco Aime? Chi lega strettamente ecologia e nuovi modelli d’impresa come l’economista Guido Viale? O ancora l’uomo indebitato, figura dominante e trasversale nell’economia moderna suggerita dal sociologo Maurizio Lazzarato?
In tale prospettiva il giornalista ha scelto di intervistare il sindaco di Messina, Renato Accorinti, partendo dalle sue origini, dalle sue battaglie solitarie fino ad arrivare all’elezione a primo cittadino ed alla nomina, attraverso un sondaggio dell’Istituto Piepoli, di sindaco più amato d’Italia col 54 per cento delle preferenze
E mentre, come un secolo fa, riformisti e rivoluzionari tornano a dividersi, diventa essenziale discutere del significato della rivoluzione tra i giovani, della crisi di ieri e di oggi. Per questo Gad Lerner decide di andare a incontrare gli studenti di un liceo come il Massimo D’Azeglio di Torino, in cui ha studiato un’intera generazione di intellettuali: da Norberto Bobbio a Cesare Pavese, da Giancarlo Pajetta a Vittorio Foa.
Intanto mentre la scena internazionale è percorsa da minacce di guerra, eventi rivoluzionari si verificano dall’altra parte del mondo. Come in Uruguay con l’ascesa del presidente Pepe Mujica, intervistato da Riccardo Staglianò e raccontato dalle immagini di Alessandro Pampanini e Giancarlo Ceraudo.