L'Osservatorio: "A un mese di distanza dall'ok della Giunta regionale il Comune non ha ancora assegnato le 18 unità identificate il 4 luglio scorso"
REGGIO CALABRIA – Anche grazie alla cocciutaggine e al “metterci la faccia” delle associazioni che danno corpo all’Osservatorio sul disagio abitativo e di tanti aventi diritto nelle graduatorie d’ordinaria assegnazione d’alloggi d’edilizia residenziale pubblica o per l’emergenza abitativa, finalmente potrebbe essere a una svolta il “giallo” sulla mancata assegnazione da parte del Comune di Reggio Calabria dei 18 alloggi “promessi” già il 4 luglio scorso, indicati numericamente nella delibera di Giunta numero 137.
Per assegnarli materialmente, occorreva infatti la preventiva delibera di Giunta regionale, che ha tardato – tanto – a vedere la luce. Ma l’agognata delibera della giunta Occhiuto numero 578, alla fine, il 21 novembre scorso è arrivata…
Nonostante questo i 18 alloggi – che teoricamente si sarebbero potuti e dovuti assegnare all’istante –, a distanza di un mese, non sono stati ancora assegnati agli aventi diritto. E l’Ente ha continuato, secondo le associazioni, a «negare di fatto il diritto fondamentale all’alloggio alle famiglie che hanno vinto le graduatorie, abbandonando di conseguenza la gestione del patrimonio Erp di 6.060 alloggi nelle mani di chi non ne ha diritto e ne ricava un illecito profitto, sottraendo gli alloggi a chi li dovrebbe avere».
Perché allora la schiarita? Perché dopo l’ennesima protesta dell’Osservatorio, davanti a Palazzo San Giorgio, il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti ha raggiunto i manifestanti. Raccogliendo il loro invito a «riprendere in mano seriamente la politica degli alloggi popolari con una gestione coerente delle assegnazioni degli alloggi e di controllo sull’intero patrimonio».
Sicché, nelle stesse ore in cui realtà che si stanno molto spendendo per questa causa – da Un mondo di mondi ad Ancadic passando per Reggionontace – invitavano a «scendere in piazza» perché «il cambiamento dipende anche da noi», il primo cittadino ha acconsentito a un confronto in un momento successivo, in modo da fornire «una risposta informata» sulla questione. Fissando così un incontro specifico per le 9,30 del 27 dicembre.
Sarà appena il caso di ricordare che le associazioni contestano a Palazzo San Giorgio soprattutto un “impianto complessivo”, nell’affrontare un disagio abitativo già gravissimo ed evidentemente acuito dalla terrificante crisi economica, che rimanderebbe a una fallimentare «scelta politica». Un esempio? «Negli ultimi 12 mesi nemmeno un alloggio è stato assegnato, neanche ai vincitori del bando 2005, per i quali sarebbe stato assolutamente possibile oltre che necessario e urgente», a ben 17 anni di distanza dal bando.