Per il presidente dell'Ordine dei Geologi, Franco Violo, servono interventi di rigenerazione urbana e riqualificazione territoriale
“L’evento alluvionale che ha colpito Scilla fa seguito a quelli avvenuti nei giorni precedenti in altre aree del nostro paese (Val Badia, Monteforte Irpino ecc.), dopo un lungo periodo siccitoso”. A parlare è Arcangelo Francesco Violo, presidente nazionale dell’Ordine dei Geologi che interviene per cercare di spiegare cosa è accaduto per l’appunto lo scorso 12 agosto, in una dichiarazione rilasciata a Tempostretto. “L’area Tirrenica meridionale calabrese, – spiega il presidente Violo – è caratterizzata da bacini idrografici di modesta estensione e di elevata pendenza e per le particolari caratteristiche morfologiche e geologiche, suscettibile a frequenti fenomeni di dissesto, quali le colate detritiche, che risultano devastanti su un territorio reso sempre più vulnerabile da uno sviluppo antropico disordinato”.
Per il presidente nazionale dell’Ordine dei Geologi, l’alluvione che ha colpito Scilla ed in particolare un tratto del suo lungomare in prossimità della Traversa I – Via Nazionale, ubicata in corrispondenza dell’area di foce del torrente Livorno, si inquadra nell’ambito dei fenomeni tipici di quest’area, caratterizzati da fenomeni erosivi concentrati e da relativi flussi ricchi di infrazione solida.
“Nelle attuali condizioni – prosegue sempre Violo – è facile prevedere il ripetersi di questi eventi con i conseguenti danni se non si agisce rapidamente con la realizzazione di interventi di rigenerazione urbana e riqualificazione territoriale, finalizzati alla sistemazione geo-idrologica ed idraulica dell’area. Scilla ed i suoi cittadini dimostrano una grande capacità di resilienza: attivandosi immediatamente, dopo l’alluvione, sono riusciti a rendere pienamente fruibile, in tempi brevissimi, questo luogo unico nella sua bellezza.
La prevenzione dei rischi
Ogni volta che si produce un accadimento del genere, il dibattito si incentra sulla necessità di affrontare la questione alla radice, prospettando soluzioni adeguate: la vulnerabilità del territorio, le manomissioni che la aggravano ulteriormente, la conseguente insicurezza degli abitati e delle infrastrutture, impongono l’urgenza di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, di sistemi di regimazione idraulica, nonché di sofisticate azioni di monitoraggio del territorio e di più diffusi sistemi di allerta. Rispetto ad alcuni anni fa, le difficoltà registrate in merito all’attuazione degli interventi sono più organizzative che finanziarie: spesso le risorse ci sono, ma non vengono spese perchè non collegate a progetti cantierabili, bensì basati su ipotesi progettuali che poi vengono disattese, sia per cambi di linea politica che per difficoltà autorizzative.
Uno scenario così complesso impone dunque, la messa in campo di una strategia integrata di azioni di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico. Occorre dunque realizzare anche una serie di azioni e interventi non strutturali mediante i quali contribuire significativamente alla prevenzione delle conseguenze dei dissesti ed operare una corretta gestione del rischio, quali ad esempio:
– Aggiornamento e approfondimento continuo dei Piani di Assetto Idrogeologico e di Gestione del Rischio Alluvione.
– Adeguamento della Pianificazione Urbanistica Comunale.
– Redazione, aggiornamento ed attuazione dei Piani di Protezione Civile.
– Informazione alla cittadinanza”.
Violo evidenzia inoltre, la poca attenzione del PNRR in materia di dissesto idrogeologico, non ci sono nuove risorse rispetto a quelle previste nei Piani Ministeriali precedenti, ed auspica che sulle questioni “Ambientali” ci sia un forte impegno delle forze politiche. “Attualmente, – conclude –non sembrano questi temi essere centrali nei dibattiti politici in vista della prossima consultazione elettorale. Infatti, dovranno essere finalizzati alcuni provvedimenti legislativi, proposti in questa legislatura, che tanti benefici porterebbero al Paese ed ai suoi cittadini e, per quanto auspicato, si indicano qui di seguito alcuni esempi quali quelli in materia di Rigenerazione Urbana, Difesa del Suolo, Risorse idriche, Energia Rinnovabile/Geotermia, Materie Prime, Disciplina delle Costruzioni”.