Il pm Ada Merrino ha depositato una richiesta di rinvio a giudizio per l’ex presidente dell’Ato3, già amministratore delegato della società d’ambito ed ex Capo di gabinetto durante l’amministrazione Buzzanca. L’indagine è partita dalle denunce degli ex consiglieri comunali Pergolizzi e Melazzo e del sindacalista dell’Orsa Mariano. Udienza fissata dal Gip Marino per il 16 gennaio
Omissivo da una parte ed eccessivamente, o forse abusivamente, “generoso” dall’altra. L’ex presidente dell’Ato 3, Antonio Ruggeri, incappa in un nuovo guaio giudiziario. Sulla sua testa pende già un’accusa di peculato per esseri intascato una liquidazione d’oro di 136 mila euro e adesso il pubblico Ministero, Ada Merrino, procuratore aggiunto presso il tribunale di Messina, ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio dell’ex presidente della società d’ambito, nonché ex capo di gabinetto durante l’amministrazione Buzzanca, per un’altra indagine, scaturita dalle denunce degli ex consiglieri comunali Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo, del sindacalista dell’Orsa Mariano Massaro e dall’acquisizione degli atti da parte della Polizia di Stato.
Al centro dell’inchiesta la ritrosia di Ruggeri nel fornire atti pubblici relativi alla gestione ed al personale dell’Ato3 ma soprattutto un presunto abuso d’ufficio, per la carriera fulminea di Giovanna Restuccia, dipendente della società d’ambito passata in poco tempo dal 4° all’8° livello, con conseguenti vantaggi economici. Ovviamente a carico della partecipata del Comune.
In merito al primo capo di accusa, secondo il pm Merrino, Ruggeri "ripetutamente, in tempi diversi, a fronte delle richiese di accesso agli atti… presentate in forma scritta da alcuni consiglieri comunali (tra i quali Giuseppe Melazzo e Sebastiano Pergolizzi) ometteva di fornirli con argomentazioni pretestuose”. Ma è soprattutto sulla veloce scalata professionale della Restuccia che la richiesta di rinvio a giudizio trae le sue motivazioni più “corpose”.
“Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso– si legge testualmente nelle richiesta di rinvio a giudizio – dapprima quale amministratore delegato e poi quale presidente del Consiglio d’amministrazione dell’ATO ME 2 Spa …abusando dei poteri inerenti l’ufficio ricoperto, nel periodo 10 settembre 2008 – 25 febbraio 2010, autonomamente e arbitrariamente (in mancanza di qualsivoglia delibera o mandato del consiglio d’amministrazione, senza indire un concorso interno , senza effettuare previa pubblicità né valutazione comparativa di altri dipendenti aventi qualifica a analoga o superiore …”
In base a quanto scrive ancora il pm Merrino, Ruggeri “dapprima assegnava asserite mansioni superiori alla dipendente Giovanna Restuccia , impiegata inquadrata nel 4° livello dal 5 maggio 2008, le riconosceva poi l’inquadramento nell’ 8° livello del CCNL Federambiente e le attribuiva infine la qualifica di dirigente dell’area amministrativa, così intenzionalmente procurando alla medesima un ingiusto vantaggio patrimoniale, consistente nella corresponsione di aumenti retributivi non dovuti, con corrispondente danno alla società”.
Accuse precise e circostanziate che il procuratore aggiunto supporta elencando una serie di atti emanati da Ruggeri. “In particolare, con ordine di servizio por. N.8151 del 10 settembre 2008, nella qualità di amministratore dell’ATO ME 3, disponeva la costituzione di una propria segreteria, non prevista in pianta organica, assegnandone il coordinamento alla dipendente Restuccia”.
Ed ancora, “con ordine di servizio prot. n. 13316 del 24 dicembre 2008, nella medesima qualità, disponeva assegnazione alla medesima Restuccia del compito di coordinamento del neo istituito Ufficio di collegamento con l’Ufficio di gabinetto del sindaco del Comune di Messina, del quale egli era titolare , ufficio composto da due sorveglianti oltre alla coordinatrice”.
Tra i provvedimenti finiti sotto la lente di ingrandimento della magistratura anche quello con numero di protocollo 1444 del 10 febbraio 2009, con cui Ruggeri “ in qualità di presidente dell’ATO ME 3, ad integrazione del precedente ordine di servizio, disponeva l’accorpamento della segreteria dell’amministratore delegato a quella del presidente , confermando l’attribuzione del coordinamento alla dipendente Restuccia, alla quale venivano delegate funzioni non rientranti nella qualifica dalla medesima ricoperta (assegnazione della posta in entrata, autorizzazione dei permessi a tutto il personale dipendente, la firma di atti urgenti, il visto della posta in uscita , autorizzazione dei pagamenti , attuazione e controllo delle procedure amministrative”.
Solo due mesi dopo, la fortunata e dipendente della società d’ambito si è guadagna anche la promozione: “con provvedimento prot. n. 3151 de14 aprile 2009, nella qualità di presidente del Consiglio d’amministrazione dell’ATO ME 3 – spiega il Pubblico ministero – attribuiva alla dipendete Restuccia l’ 8° livello, con i conseguenti adeguamenti contrattuale a decorrere dal 1 maggio 2009”.
Nel 2010, Ruggeri ha pensato anche ad un cadeau mensile. “Con provvedimento prot. n. 1888 del 25 febbraio 2010 – scrive il pm Merrino– disponeva l’attribuzione alla dipendente Restuccia di un assegno ad personam dell’importo mensile di 500 euro, a decorrere dal mese di febbraio 2009”.
Insomma, la carne al fuoco è tanta e secondo il procuratore aggiunto va adeguatamente “cucinata” in un processo. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio, già accordata dal Gip Monica Marino, che ha fissato l'udienza per il 16 gennaio prossimo. (Danila La Torre)
Ogni commento è veramente superfluo…lasciamo che la magistratura prosegua le sue indagini.
Anche questo fuggira ad hammamet (non so se ho scritto bene) con quello che gli rimane del tesoretto…..
Questi Enti Pubblici Economici sono stati creati, anche, per fare le porcherie di cui si parla nell’articolo. Ovvero assunzioni e promozioni di comodo, in spregio ad ogni forma di concorsualità, senza tenere conto minimamente del diritto di tutti alla partecipazione. Non è questo l’unico caso. A Roma, come ricorderete, lo scandalo delle assunzioni all’azienda trasporti pubblici quando Alemanno era sindaco. Assunzioni di autisti di politici, mogli, figli, amanti degli stessi e promozioni dall’oggi al domani, con voli pindarici dai livelli bassi a quelli alti, fino addirittura ad incarichi dirigenziali. E’ un sistema per by-passare i concorsi pubblici con assunzioni dirette e promozioni fasulle, senza tener conto, nel modo più assoluto del merito. E’ una storia vecchissima, che tutti conoscono ed in tantissimi praticano. Evidentemente, questo sistema è un garantito e considerevole bacino di voti!
Ma come può mai succedere in un ente che un dipendente passi dal quarto all’ottavo livello, in poco tempo e senza adeguati concorsi. Il problema non è solo penale, ma di danno all’erario. Il sig. Ruggeri, e la dipendente Restuccia dovranno restituire entrambi i soldi che si sono presi, con gli interessi, dovrebbero essere licenziati e passarsi qualche mese nelle patrie galere. SPERO CHE LA SIG.RA RESTUCCIA SIA STATA GIÀ RETROCESSA E NON PERCEPISCA PIÙ LO STIPENDIO CON MANSIONI SUPERIORI. VERGOGNATEVI
e u BUDDACE paga……………..
ma il signor perito industriale ing. online Ruggeri è ancora dipendente comunale???. L’amministrazione comunale ritiene utile e producente avere un dipendente che ha “raccolto” rinvii a giudizio ed è stato arrestato per reati contro la pubblica amministrazione ???? Se la musica al comune è davvero cambiata, allora caro sig. Sindaco Prof. Renato Accorinti, è l’ora di dimostrarlo, con i fatti. Lasciatelo fuori dalla macchina comunale, ha già ricevuto abbastanza.
il delirio di onnipotenza
Il Ruggeri (non merita alcun titolo oltre quello che sarebbe censurato dalla redazione) è l’espressione massima del e+++++++++dei galoppini elettorali assurti a posizione di rilievo.
La casa circondariale lo aspetta con il portone spalancato, ma non lo attraverserà mai per la connivenza di chi frequenta molto indegnamente +++++++
Che vicenda boccaccesca!
Siete solo dei maschilisti invidiosi!… Se si fosse trattato di un uomo non avreste sollevato questo polverone! E dire che il povero Ruggeri è sempre stato un cavaliere con la Restuccia.
Siete solo degli sfigati invidiosi che poi sbavano appresso a Miss Italia dove sono tutte bambine ++++++++.
Vergognatevi, vorreste forse insinuare che il Ruggeri otteneva dei favori dalla Restuccia parlando di “cadeau” (che sarebbe ‘regalo’ per chi non sa il francese)?
No, Ruggeri è sempre stato fans delle “pari-opportunità” , “pari” le sue, dispari quelle degli altri…….
Dov’era la politica messinese mentre costoro spadroneggiavano e usurpavano della cosa pubblica?!
Dov’erano i solerti consiglieri comunali che oggi fanno di tutto per ostacolare l’azione di un’amministrazione, forse inesperta, ma sicuramente onesta, con interrogazioni da quarta elementare?!
Ve lo dico io: maggioranza e NON opposizione erano troppo occupati a stabilire le giuste strategie per finire di spolpare la città!
Come avrebbero potuto ostacolare (denunciando) un loro “figlio” che stava facendo esattamente quello che per la politica di vecchio stampo era prassi quotidiana?!
Speriamo che la magistratura si occupi di quegli amministratori che hanno permesso tutto ciò, con la complicità di un consiglio comunale che definire inutile e mostruosamente dannoso per Messina sarebbe un eufemismo.
Oggi ancora c’è chi spera nel ritorno di quella politica inetta e mangiona, sarebbe interessante capire il motivo (facciamo finta di non saperlo).
Pergolizzi, Massaro, Melazzo politica e sindacato puliti… gli altri partiti e cgil cisl e uil non sapevano niente???
Complimenti
IL SIGNORE NON PAGA DI SABATO…. SCHIFO SU SCHIFO DEI +++++++++DEI POVERI…
una sola delibera presentata e ritirata per tre volte …. attività convulsa per chi dice di lavorare 25 ore al giorno. poi vorrei proprio sapere dove erano e cosa hanno fatto contro questa cattiva politica gli attuali amministratori …. forse troppo impegnati a frequentare le segreterie oggi tanto disprezzate?
La goffaggine del suo intervento dimostra tutta la difficoltà che si ha nel voler difendere la politica (parlo sempre di maggioranza e NON opposizione) inetta, stantia e mangiona che ha bruciato Messina.
Mi aiuti a capire il senso del suo intervento, gli attuali amministratori sarebbero dovuti intervenire quando la grande coalizione Buzzanca-Calabrò spadroneggiava in città, intervenendo in dinamiche che solo la magistratura ha portato a galla? Quindi, secondo lei, ogni comune cittadino è colpevole quanto e di più di chi sedeva in quel dopo lavoro ferrovierio che era il consiglio comunale durante la grande coalizione di cui sopra?
Infine, voglio rispondere alla sua domanda, gli attuali amministratori, con il supporto dei cittadini stanchi, hanno semplicemente buttato fuori i mangioni dal palazzo, le sembra poco?
Ma non riesco a comprendere. So che l’ATO 3 è una società partecipata con capitale interamente pubblico (azionista unico) e quindi obbligata al rispetto delle norme legislative che riguardano la “finanza pubblica territoriale. Adesso leggo “nella qualità di presidente del Consiglio d’amministrazione dell’ATO ME 3” emetteva atti amministrativi e concedeva promozioni e, possibilmente assumeva personale a chiamata diretta, senza alcun controllo da parte degli organi della struttura (Consiglio di amministrazione) del “direttore generale” deii dirigenti preposti alla gestione sia amministrativa che contabile della società. Ritengo, a questo punto che sia giusto che venga chiarito il ruolo dell’organo di controllo interno alla società che si configura nel “collegio Sindacale” e quello esterno che dovrebbe fare riferimento allo “staff municipale delle aziende speciali e società partecipate
Per fortuna è già fuori dalla macchiana comunale da un bel po’. Ma sarebbe il caso che andasse dentro… a gazzi però