Cerimonia e protesta: in sit-in gli ex Ferrotel licenziati da due anni

Cerimonia e protesta: in sit-in gli ex Ferrotel licenziati da due anni

Francesca Stornante

Cerimonia e protesta: in sit-in gli ex Ferrotel licenziati da due anni

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venerdì 26 Luglio 2013 - 15:53

Hanno atteso per tutta la mattinata di incontrare uno dei rappresentanti di Rfi per ricordare che il gruppo Fs ha continuato a disattendere tutti gli impegni presi. Una protesta indetta dall'Orsa che chiede alle Istituzioni di fare fronte. Il Sasmant lancia due proposte.

Da un lato la cerimonia, il taglio del nastro, la passerella delle autorità. Dall’altro la protesta, le bandiere, i volti di chi da due anni è senza lavoro e da sette mesi senza neanche un sussidio. Non potevano non intrecciarsi la vertenza degli ex lavoratori Ferrotel e la cerimonia di inaugurazione delle nuova nave Rfi “Messina”. I lavoratori sono rimasti in sit-in tutta la mattinata, hanno urlato il loro bisogno di tornare ad avere un posto, hanno avuto modo di farsi vedere dai vertici di Rfi, hanno chiesto aiuto al sindaco Accorinti che li ha ricordati durante il suo intervento a bordo della nave non lesinando attacchi contro il gruppo Fs che, al di là dell’evento di oggi, ha iniziato negli anni scorsi un lento ma inesorabile processo di dismissione nell’Area dello Stretto. Accorinti ha annunciato la volontà di istituire un tavolo di confronto con i sindaci e i rappresentanti del governo regionale di Sicilia e Calabria, i lavoratori però non possono più aspettare. Tanti, in questi mesi, sono stati gli incontri, ma finora non si è mai concretizzato uno sbocco imminente per il riassorbimento in altri settori. Esasperati e stanchi sono riusciti a parlare con l’assessore regionale Nino Bartolotta che in questi mesi ha lavorato in prima linea per trovare sui tavoli romani una soluzione definitiva per i 20 ex Ferrotel e che spera al più presto di riuscire a dare una risposta che si possa tradurre in posto di lavoro. La strada sembra ancora lunga e in salita, ma l’esponente della giunta Crocetta è stato fin dall’inizio presente in questa battaglia e continuerà a fare pressing sul gruppo Fs. Un faccia a faccia, seppur fulmineo, l’hanno strappato anche a Maurizio Gentile, responsabile di Rfi, che ha ascoltato con attenzione sindacati e lavoratori e garantito che imprimerà un’accelerata alla vertenza. “A Roma conoscono bene la vicenda, da parte mia posso dirvi che porterò le vostre rivendicazioni a chi di dovere” ha risposto Gentile.

Insieme ai lavoratori anche i segretari dell’Orsa Mariano Massaro e Michele Barresi, promotori di una protesta indetta soprattutto per non far passare un messaggio sbagliato riguardo all’interesse delle Ferrovie nei confronti dell’Area dello Stretto.

“La dismissione ed il degrado del servizio pubblico di traghettamento sono davanti agli occhi di tutti In dieci anni il servizio di traghettamento ferroviario e' stato ridotto del 70% isolando la Sicilia dal sistema paese ed è continua la dismissione di attività e la conseguente emorragia occupazionale. Vorremmo festeggiare l'incremento del numero di collegamenti giornalieri tra le sponde, oggi ridotte al lumicino, ed un servizio di traghettamento qualitativamente migliore per passeggeri e mezzi, dove non si debba attendere che avvenga la tragedia per fare manutenzione sulle rampe d'accesso e le invasature oggi in gran parte ancora sotto sequestro della Magistratura, ma siamo consapevoli che la nuova nave non porterà nulla di tutto questo se non si imporrà politicamente un'inversione di tendenza alla dismissione delle Ferrovie dallo Stretto"

I sindacalisti hanno ricordato che “la ricollocazione dei lavoratori dovrebbe passare da un ritrovato impegno del gruppo Fs nell'area dello Stretto portando a compimento con la sinergia delle Regioni Sicilia e Calabria, un piano più volte annunciato ma mai realizzato per il miglioramento del servizio di traghettamento oggi inefficiente alle esigenze di milioni di cittadini”. Al Sindaco, ma anche alla Prefettura e al Governo Regionale che hanno già mostrato vicinanza e impegno nella vertenza, l’Orsa chiede di andare oltre la cerimonia odierna e di inchiodare le Ferrovie alle proprie responsabilità imponendo finalmente al Gruppo FS la ricollocazione dei venti lavoratori messinesi quale primo reale e concreto segnale di inversione di rotta nel territorio messinese.

Anche il Sasmant sfrutta l’occasione di oggi per chiedere ancora una volta al Ministero ai Trasporti e alle Ferrovie dello Stato un segnale di maggiore attenzione verso l’Area dello Stretto, crocevia di antiche civiltà e nuova speranza. Il Presidente Sebastiano Pino ha inviato una lettera al Ministro Lupi, all’Amministratore delegato di Fs Moretti e al Sindaco Accorinti per sottolineare che nonostante il giorno di festa per l’arrivo della nuova nave “Messina” non si può sottacere la preoccupazione per il traghettamento ferroviario tra la Sicilia e il resto d’Italia. Per Pino non è continuità territoriale il fatto che i messinesi debbano sborsare cifre esorbitanti per attraversare lo Stretto, come non lo sono i continui tagli che nel tempo hanno penalizzato i siciliani. In una prospettiva di maggiore speranza Pino lancia due proposte che potrebbero essere dei piccoli segnali immediati: il recupero della gloriosa nave Cariddi e l’istituzione del Museo del Mare.

(Francesca Stornante)

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