In un verbale firmato dalle parti mercoledì scorso, le richieste dell'ufficio regionale per dare l'ultimo via libera
Il porto di Tremestieri ha il suo progetto esecutivo validato. Un traguardo atteso da anni e, per ultimo, dallo scorso mese di ottobre, quando è stato firmato il contratto con l'impresa Coedmar ed è stato nominato il nuovo responsabile unico del procedimento, l'ing. Vito Leotta. Negli ultimi mesi, diverse sedute della commissione di verifica che, ieri, ha finalmente dato il via libera.
A questo punto, prima di poter avviare il cantiere, mancano soltanto gli ultimi due pareri, quello del Genio Civile e quello del Genio Civile Opere Marittime. Una formalità il secondo, non il primo, tanto che mercoledì scorso le parti hanno firmato un verbale col quale si concordano sei punti da dover risolvere per poter ottenere il parere positivo. Un verbale che, secondo il dirigente del Genio Civile, Leonardo Santoro, "consentirà una rapida ed efficace risoluzione delle problematiche riscontrate" (vedi correlato).
Insomma stavolta ci siamo davvero e il mese di marzo potrebbe essere quello giusto per l'inizio dei lavori, magari col maxi dragaggio previsto a sud dell'attuale porto, per il quale si attende l'autorizzazione regionale da un momento all'altro. Se così dovesse essere, quello in corso potrebbe essere il penultimo dragaggio di una lunga serie. Aperto il primo scivolo dalle 23 di domenica sera, il motopontone Rex II sta liberando anche l'altro, in modo da ripristinare la piena funzionalità in settimana. Già adesso, però, il centro città ha potuto tirare un sospiro di sollievo dopo essere stato invaso da tir per due settimane.
Vi rendete conto quanto costa alla collettività il porto di Tremestieri, anche con i costanti dragaggi .
Mai nessuno dei nostri politici, o i loro amici Tecnici/progettisti hanno pensato, che la realizzazione di una sola opera pubblica, la famosa strada a mare di collegamernto, tremestieri-Zona falcata avrebbe:
1) avuto un costo d’opera notevolmente inferiore;
2 permetteva di utilizzare commercialmente il porto naturale di Messina;
3) permetteva di risanare un affaccio a mare che è la vergogna della nostra città;
4) creava una strada alternativa di accesso e deflusso dalla città;
5) con una fava, si prendevano quattro piccioni:
Questo dimostra il livello di intelligenza dei politici, consiglieri e tecnici della città di Me.
Esimio signor Magaudda, ho l’impressione che lei abbia un concetto di recupero dell’affaccio a mare alquanto distorto. Che razza di waterfront sarebbe, se, come da lei suggerito, venisse trasformato in uno stradone per le migliaia di tir che, ahinoi, sbarcano nella nostra città quotidianamente!? Altra idea fantasiosa è quella di sfruttare il porto storico per il traffico gommato; mi perdoni, ma questa è una bestemmia, in una città che vede il crocerismo in aumento anno dopo anno. Quindi, il porto di Tremestieri rappresenta opera fondamentale per liberare la città dalla servitù del gommato, sia pesante che leggero, nonché chance imperdibile per consegnare definitivamente il ruolo turistico (fisiologico) al porto storico in centro città.