Il candidato di Nuova alleanza chiede ai “colleghi” di interrompere la campagna elettorale per incontrare il commissario straordinario sul problema del dissesto. Rispondono positivamente Calabrò , Garofalo e Tinaglia
Il Comune è già in uno stato di dissesto? Il commissario straordinario Luigi Croce gira la domanda al Collegio dei revisori dei conti, al quale ha sollecitato una relazione sulla situazione economico-finanziaria del Comune e sulla sussistenza o meno dei presupposti previsti dagli articoli 244 e 246 del Testo unico degli Enti Locali per dichiarare il default. La relazione dei revisori è il passaggio preliminare per poter predisporre la delibera sul dissesto.
La nota firmata dal commissario è stata inviata mercoledì 29 maggio e la relazione dovrà arrivare sulla scrivania dell’ex procuratore capo entro sabato 1 giugno. Il presidente Dario Zaccone è già al lavoro ma ammette che lo spazio temporale è troppo esiguo per poter effettuare tale disamina in maniera dettagliata, anche se ormai il collegio dei revisori si è dovuto adeguare alla tempistica stringente imposta dalla gestione commissariale, che ha più volte preteso il pronunciamento dei revisori in pochi giorni se non addirittura in poche ore. I casi più eclatanti sono stati certamente il bilancio di previsione 2012 ed il contratto di servizio tra Amam e Comune. Ma torniamo all’ultima lettera di Croce.
Il cammino verso il dissesto finanziario del Comune sembra inesorabilmente tracciato ed ogni atto firmato o provvedimento adottato in quel di palazzo Zanca è, in fondo, un avvicinamento al “patibolo”. La nuova lettera firmata dall’ex magistrato è il preludio al fallimento conclamato del Comune di Messina. Eppure, c’ è chi da fuori chiede di fermare i giochi ed attendere prima di compiere passi definitivi. Dalle pagine virtuali di Facebook, il candidato sindaco di Nuova Alleanza , Gianfranco Scoglio, lancia un appello a TUTTI i candidati sindaco affinché interrompano la campagna elettorale per incontrare Croce sul problema dissesto.
In un comunicato scrive, inoltre, che «è bene che i cittadini sappiano che il dissesto va evitato ad ogni costo per le pesanti conseguenze che il fallimento dell’ ente avrebbe per i dipendenti e per la collettività. La dichiarazione di dissesto, oltre ad essere una macchia infamante per la comunità – continua Scoglio – preclude infatti per i prossimi 10 anni ogni possibilità di stabilizzazione dei lavoratori “precari”, costituisce il presupposto per la mobilità collettiva dei dipendenti pubblici che , secondo i costi standard individuati dal Ministero, risulteranno in esubero, preclude la possibilità di contrarre nuovi mutui per la realizzazione di manutenzioni straordinarie ed opere pubbliche e comporta la perdita di ogni affidabilità con il sistema creditizio e con la Comunità Europea».
Sul dissesto interviene con un comunicato anche Reset!. «Le ultime vicissitudini e la scelta del nostro comune di andare di fatto verso la dichiarazione di dissesto- si legge nel documento – sembra un suicidio annunciato. Avevamo già diversi mesi fa proposto un piano di riequilibrio alternativo poiché avevamo immediatamente denunciato quanto assurdo fosse costruire l’impalcatura del piano attorno all’improponibile contratto di servizio AMAM. Continuiamo a credere alla bontà del piano proposto da reset! ed alla necessità di evitare a tutti i costi il dissesto. Va quindi chiesta alla Corte dei Conti – continua Reset! – la possibilità di redigere un nuovo e credibile piano di riequilibrio. Il dissesto va dunque evitato a tutti i costi con l’impegno, che ovviamente prendiamo, di far luce sulle responsabilità politiche ed amministrative di chi ci ha portati a questo punto».
Intanto, all’appello di Scoglio risponde favorevolmente il candidato sindaco del centro-sinistra, Felice Calabrò: «Accolgo con sollecitudine l’appello di Gianfranco Scoglio per sospendere la campagna elettorale e consentire ai candidati sindaco di incontrare il commissario Croce alla luce delle recenti decisioni da lui prese a proposito della vicenda legata al dissesto. In un momento di estrema criticità per il futuro della città è indispensabile mettere da parte temporaneamente la campagna elettorale e porre al primo posto l’interesse di Messina e dei messinesi. Per questi motivi – continua Calabrò – sollecito il commissario Croce a promuovere in tempi strettissimi un incontro con quanti si sono candidati alla guida della città per confrontarci, fare squadra per scongiurare il peggio ed essere tutti in grado, dopo le elezioni, di affrontare la più delicata fase storica di Messina. Non è il momento di pensare ad individualismi o strategie, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione anche se questo dovesse comportare una pausa, doverosa, delle nostre singole campagne elettorali».
Anche il candidato del centro-destra, Vincenzo Garofalo, sposa l’iniziativa dell’ex collega di partito: «Mi unisco – scrive in un comunicato – alla richiesta avanzata da Gianfranco Scoglio in merito alla necessità di un incontro immediato tra il Commissario Luigi Croce ed i candidati a sindaco al fine di analizzare la delicatissima situazione economico-finanziaria del Comune di Messina». La richiesta di Scoglio viene accolta anche da Reset! che comunica: «il nostro candidato Sindaco, Alessandro Tinaglia, aderisce all'invito di incontrare, insieme agli candidati Sindaco, il Commissario Croce. La città innanzitutto. Qualcosa è cambiato»
Danila La Torre
quando un azienda fallisce chiude
Ma guarda come sono prodighi Scoglio e Calabrò, entrambi responsabili, anche se su piani diversi, dell’attuale situazione finanziaria del comune.
Guarda come si atterriscono al pensiero di poter diventare ineleggibili e dover uscire mestamente di scena dalla corsa a Palazzo Zanca (sempre che alcuni di loro non vengano condannati anche a risarcire la città).
Io mi accontento di pagare tutte le tasse al loro massimo pur di impedire a questi signori di continuare a distruggere la Messina come hanno fatto fino ad oggi.
Messinesi non dimenticate che, sia Scoglio (city manager ed assessore) sia Calabrò (consiglio comunale), facevano parte dell’amministrazione che ci ha condotto a tutto questo.
E per rispetto a voi stessi, cari ex politici e concittadini, non provate nemmeno a dare la colpa al commissario Croce di questa insanabile crisi in cui versa Messina!!
Classica analisi populista da MessinesePocoAttento.
scoglio e calabrò sono stati svegliati all’iprovviso???? loro sono +++++++ quanto gli altri amministratori visto che sono stati amministratori fino a poco tempo fa adesso fanno i”caduti dalla naca” o forse +++++++++non aveva informato il suo fido scudiero????????????????????????????????????????????? maxfavore ……………………………………………………………………… ricordiamoci quando si andrà a votare chi c’era e chi ci ha portato a tutto questo
concordo, alla faccia dei buddaci che li difendono
La dichiarazione di dissesto finanziario è invitabile…forse qualcuno teme la verifica dei conti che dovranno fare i Commissari?
Giusto, allora la faccia lei una disamina da messinese attento ed obiettivo. Ammesso e non concesso che ne sia capace!
Prendo atto cge vi sarebbero pesanti conseguenze per i dipendenti e per la collettività, mentre per gli autori (politici e dirigenti) quali sarebbero gli effetti?
In galera andrà nessuno?
E’ forse questo uno dei motivi di preoccupazione Scoglio?
Oppure perchè vede sfumare la possibilità di tenere +++++++ i precari che perderebbo il loro posto di lavoro?
Vorrei che qualcuno dei candidati alla poltrona di Sindaco indichi quali sono le opere straordinarie che verrebbero meno.
Quando la casa brucia l’inciucio prende forma. PD ed ex PDL colpevoli principali dello stato disastroso della nostra città, fanno l’inciucio per la comune difesa. Bene fa l’on. Vincenzo Garofalo a starsene da parte, tanto Lui, effettivamente, non c’entra e sul problema non detiene alcuna responsabilità. Guardavo con simpatia “Reset”,ma quando ho letto:” Il dissesto va dunque evitato a tutti i costi con l’impegno, che ovviamente prendiamo, di far luce sulle responsabilità politiche ed amministrative di chi ci ha portati a questo punto».” ho compreso che confonde le chiacchiere con i numeri e la Sua intelligenza, professionalità e competenza nell’affrontare i “conti del Comune” e rilevarne le carenze ed individuarne i responsabili delle illegittimità mi lascia alquanto perplesso. Ho scritto articoli ed effettuato commenti su articoli pubblicati da “tempo stretto online” sullo stato dei conti del Comune sin dal 2007 quando il “dissesto finanziario” del Comune di Messina andava sempre più consolidandosi di pari passo con le “anticipazioni di tesoreria” che presentavano una spirale crescente nei mesi tanto da divenire strumento struttura e non più avete carattere di eccezionalità. E proprio nel 2008 chiesi all’allora commissario regionale dr. Gaspare Sinatra di fare chiarezza sui “conti del Comune” ed eventualmente adottare provvedimenti straordinari, d’altra parte individualizzabili, per fare uscire il Comune dalle criticità evidenziate, anche, dalla Corte dei Conti. Il dr. Gaspare Sinatra lasciò Messina e la chiarezza sui “conti del Comune” non si fece, anche se sollecitata pubblicamente dal giornalista dr. Lucio D’Amico. Anche al sindaco subentrante on. Giuseppe Buzzanca dissi di fare chiarezza sui “Conti del Comune”. A fronte di tale richiesta promise pubblicamente ai cittadini messinese che avrebbe portato a termine, entro breve tempo l’operazione verità sui “conti del Comune” a partire dagli anni 90. Si dimise e l’operazione verità divenne una promessa non mantenuta. Insomma sia il Dr. Gaspare Sinatra che l’on. Giuseppe Buzzanca, invece di affrontare il problema relativo ai “conti del Comune” preferirono “tirare a campare”, mentre le criticità finanziarie aumentavano AVVIENDO SEMPRE PII’ IL NOSTRO COMUNE VERSO IL DISSESTO FINANZIARIO. Se si fosse intervenuto nel2007/2008 il nostro Comune avrebbe potuto salvarsi, ma i nostri politici, quegli stessi che adesso rivolgono accorati appelli e sostengono falsità affinché il dissesto venga evitato preferirono, allora, godersi la poltrona e “tirare a campare” definendo chi preannunciava il disastro finanziario per il nostro Comune ” cassandra malefica” e che i futuri fatti concreti avrebbero, col tempo, smentito. Il nostri Comune è annegato in un mare di debiti e senza liquidità, le anticipazioni di tesoreria, a quanto pare, nei limiti imposti dalle legge, le partecipate che vivono, di stento, alla giornata e l’azienda speciale (Atm) già fallita (e dire che nel 2009 avrebbe potuto essere salvata se avessero redatto i “bilanci consuntivi” correttamente e fossero stati approvati dal Consiglio Comunale). Stiamo costituendo un comitato di cittadini il quale, non appena sarà ufficialmente dichiarato “il dissesto finanziario” si costituirà parte civile,. Non chiederemo consulenti, dato che utilizzeremo la nostra competenza e professionalità, sapendo già dove mettere gli occhi per dimostrare le responsabilità ed i danni provocati, negli anni, dal malgoverno del nostro “Municipio”. E siamo agli inizi
A Scoglio e Calabrò non interessa nulla del dissesto: gli interessa non diventare ineleggibili. Se si fossero preoccupati del dissesto, soprattutto il primo, avrebbero agito con responsabilità durante i loro incarichi al comune. E’ facile farlo dopo, dopo il disastro…
Allo stato attuale abbiamo già i tributi ai massimi livelli per avere in contropartita dei servizi che definire scadenti sarebbe già un eufemismo. Il dissesto è temuto molto fortemente dalla classe politica perchè la renderebbe incandidabile per 10 anni. Gli stessi revisori sarebbero interdetti, come i politici, dai pubblici uffici e non potrebbero più avere incarichi. La Magistratura, in tutti questi anni, è stata fin troppo benevola, e forse, visto che TUTTI ne hanno approfittato ed abusato, è arrivato il momento della resa dei conti. Alle serie conseguenze penali, si affiancanno le conseguenze derivanti dai reati contabili (Corte dei Conti). Tutto questo accoramento, tutta questa “prodigalità”, ormai sono fuori luogo. Ormai la distruzione è stata fatta. E’ come il pluriomicida che dopo il 20° omicidio, vorrebbe tornare indietro e giura che righerà dritto. Il paragone regge con coloro che direttamente e/o indirettamente hanno amministrato Palazzo Zanca. Solo che a differenza hanno ASSASSINATO l’immagine della Città di Messina, oltre che l’intera economia.
Purtroppo si è fatto di tutto per ritardare questo epilogo che comunque servirà a tutta la cittadinanza a riflettere che il voto deve essere dato a persone capaci di amministrare e non ad improvvisati che rispondono alle logiche di partito.
E colgo l’occasione per rinnovare la domanda ai candidati a sindaco:
“Chi viene eletto sindaco, dovendo dichiarare il dissesto, come si costituirebbe parte civile contro coloro che ne sono stati la causa, se l’eletto ne faceva parte”?
“E’ o non è un conflitto di interessi”?
Tutti pensano alle soluzioni alla Azzeccagarbugli per non arrivare al dissesto ( fantomatici finanziamenti dallo stato, sogni di entrate che con esistono, ecc.), ma nessuno che faccia un’analisi delle cause che hanno provocato l’attuale situazione e proponga rimedi in termini di minori spese; di spendere meno NON NE PARLA NESSUNO, di eliminare i costi spesso legati ai carri politici manco a parlarne, la verità e che tutti questi “cervelli” vogliono evitare il dissesto e continuare a fare i loro porci comodi.
Ci pensi bene. Sia oltre che MessineseAttento anche MessineseOnesto e vedrà che le ragioni del dissesto hanno radici ben più profonde. Vedrà che dopo un’attenta disamina verrà fuori che un pezzettino di quella colpa, che lei attribuisce a Calabrò ( e non capisco che colpa possa essere attribuita a Calabrò quale consigliere comunale di opposizione ), è anche sua. Se poi vuole utilizzare la storia del dissesto a soli fini elettorali faccia pure, lo fanno tutti si accomodi. Rischia solo di essere poco originale.
I Candidati a Sindaco di Messina Felice Calabrò, Gianfranco Scoglio ed Alessandro Tinaglia, con la proposta di: “appello a TUTTI i candidati Sindaco affinché interrompano la campagna elettorale per incontrare Croce sul problema dissesto” dimostrano di avere, veramente, a cuore le sorti della Città. In questi frangenti bisogna restare calmi e ponderare bene tutte le iniziative e le parole. Con la dichiarazione di dissesto i penalizzati sono, esclusivamente, i Cittadini e la Città, che non avrà sviluppo alcuno per un decennio. Per i nuovi Amministratori, se la carica va considerata semplicemente onorifica, il dissesto costituisce una panacea. Per quelli che pensano che, con la dichiarazione di dissesto vengano “impiccati” gli ex Amministratori, si sbagliano di grosso. Solo gli Amministratori, che vengono riconosciuti dalla Corte dei Conti di avere causato con dolo o colpa grave il dissesto, saranno dichiarati ineleggibili e, se eletti, saranno dichiarati decaduti, ma ci vuole qualche anno, prima che la Corte dei Conti completi tali accertamenti. Finchè il dissesto si può evitare, si deve evitare. Il momento che esistono i presupposti di legge, indicate dall’art. 244 TUEL, il Consiglio dell’ente è tenuto a dichiarare lo stato di dissesto, con delibera irrevocabile, motivata con riguardo alla valutazione delle cause dello stato di dissesto. La delibera con cui si dichiara il dissesto, a cui va allegata la relazione dettagliata dell’organo di revisione economico finanziaria che analizza le cause che hanno provocato il dissesto, deve essere trasmessa, entro cinque giorni, al Ministero dell’interno ed alla procura regionale della Corte dei conti ed è poi pubblicata per estratto nella Gazzetta Ufficiale a cura del Ministero dell’interno insieme al decreto del Presidente della Repubblica di nomina dell’organo straordinario di liquidazione. In quest’ultimo periodo, da parte dell’ANCI sono state richiesti interventi e misure alla Regione, atti a prevenire dichiarazioni di dissesto. La stessa Giustizia Amministrativa ha accolto la sospensiva richiesta contro la nomina di Commssari ad acta per la dichiarazione di dissesto di qualche Ente, come il Comune di Cefalù, in attesa di pronunciamenti sul Piano di riequilibrio pluriennale.
Le consiglio di leggere un banalissimo libro di educazione civica nel quale troverà le funzioni del Consiglio Comunale e le funzioni della Giunta e potrà apprezzarne le differenze. Leggendolo capirà che il Consiglio poco o nulla incide nell’amministrazione della città. Il Consiglio Comunale è un organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo. La città è amministrata dalla Giunta. Detto questo, sono l’ignoranza, il pressappochismo, la sciatteria, la superficialità, il menefreghismo di una intera cittadinanza le reali cause del dissesto. E lei come tutti i Messinesi ha la sua parte di colpa. I tagli operati a livello statale agli enti locali hanno fatto il resto.
Fortunatamente non saremo nè io nè lei a dover individuare e punire i responsabili. Tra cui, per suo dispiacere, non figurerà il sottoscritto. Sia perchè faccio del dovere civico una regola imprescindibile, sia perchè non ho nulla a che vedere con il potere politico in generale (e qui cade anche la sua tesi sulla faziosità delle mie affermazioni) .
Su una cosa però ha ragione, il dissesto ha radici ben più profonde rispetto all’ultima amministrazione, ma PURTROPPO verranno presi in considerazione solo gli ultimi 5 anni.
Infine, sarebbe interessante capire la sua affermazione secondo cui i cittadini (ovviamente chi paga le imposte) sarebbero più responsabili di un Calabrò che invece sedeva in consiglio. Sembra quasi si sia convinto che a Messina siamo 250.000 disonesti ed evasori. O forse è lei che ha qualche interesse a fare affermazioni faziose? Ci spieghi.
Saja, non appena ci sarà il dissesto, mi tenga presente. La contatterò in privato. Siamo cittadini ed anche consumatori ed il dissesto del Comune, con l’aumento dei tributi per l’inefficienza ed inettitudine di chi ci amministra costituisce un danno, sotto certi versi risarcibile.
Ci sto studiando sopra.
Ritardare il dissesto o cercare di mascherarlo è un reato.
Il Comune non può essere salvato con l’attuale classe dirigente e politica che ha causato tutti questi disastri.
Per gli amministratori e consiglieri leggevo qualche giorno fa proprio su Tempostretto delle indagini della Procura. La Corte dei Conti, anche se lenta, sarà implacabile. Ne sono convinto e ci spero. E’ giusto che paghino i responsabili e l’accertamento non sarà tanto difficile.
La Giunta è l’organo esecutivo, ma i consiglieri hanno il dovere di denunciare, indipendentemente dagli ordini del partito di appartenenza. Non denunciare un reato significa esserne complici.
Non mi è chiaro il grado di parentela che la lega a Scoglio e Calabrò. Se fosse così gentile da esplicitarlo mi renderebbe più chiaro il significato della sua difesa.
Perchè non li aiuta a fare le valige per un viaggio in un paese sperduto e povero, da cui non tornare più?
Signor Saja, ci dica come aderire al comitato e vedrà che saremo decine di migliaia a combattere contro questa situazione che gli onesti cittadini, al contrario di quello che qualcuno vuole fare credere, hanno sicuramente subito e certamente non contribuito a creare.
So che ci dovrebbe essere anche chi intraprenderà un’azione risarcitoria per i danni d’immagine subiti dalla città in occasione delle ormai croniche emergenze rifiuti.
E’ nostro dovere, prima ancora che diritto, difenderci a tutti i livelli.
I bilanci come venivano approvati?
Nel momento in cui il dissesti sarà dichiarato avrà le necessarie informazioni. Per migliore operosità il gruppo non sarà numeroso ma e ci saranno esperti sia del settore amministrativo, che del settore tecnico e finanziario. Altri avranno il compito di collaborare e di dare le opportune delucidazioni ed informazioni ai cittadini assicurandoli che gli svantaggi economici che già sono costretti a subire non avranno, con la dichiarazione del dissesto, incrementi.
Tasse+Debiti = Spesa = Impieghi pubblici più o meno inutili = Voti
Ecco spiegato il motivo – semplice e lineare – per cui le tasse si tengono alte quanto più possibile (tanto sono a carico degli altri) e di tagliare le spese (come fanno tutti in tempi di crisi, figuriamoci se in fallimento) non bisogna nemmeno parlarne.
Lieto di appurare che esistono, a Messina, altre “vox clamantis in deserto”.
Certamente
Lei sta confondendo, in modo peraltro banale, l’inciviltà (che indubbiamente esiste) con il dissesto finanziario, provocato dalla sommarietà nell’amministrare la cosa pubblica ed in cui, ripeto, i cittadini onesti non hanno avuto nessun ruolo se non quello di subirne le nefaste conseguenze.
Ci vuole una +++++++++++ a proporre una sospensione per un problema creato sotto il loro governo.
hai praticamente esplicitato uno dei punti (mi pare il secondo) del programma del movimento 5 stelle.
La giunta porta i bilanci in aula e il consiglio li approva o li rigetta. Vada a vedere quanti sono i bilanci approvati negli ultimi 5 anni e quanti di questi sono stati votati favorevolmente dal PD e soprattutto, visto che mirate a screditare il singolo, quanti di questi sono stati votati favorevolmente da Calabrò? Allora i fatti sono due o lei è poco informato oppure è in malafede. Secondo me lei è sia l’uno che altro
LA CLASSE POLITICA E BUROCRATICA DELL’ULTIMO VENTENNIO HA FATTO CARTA STRACCIA DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA. TempoStretto e i suoi commentatori hanno pubblicato cifre e tradotto in parole terra terra, norme contabili e giurisprudenza della Magistratura Contabile, hanno supplito Consiglieri Comunali inetti e ignoranti, il peggiore Consiglio di tutti i tempi, corriamo la iauttura di avere uno dei suoi esponenti CALABRO’ o SCOGLIO a sindaco di Messina, sarebbe la pietra tombale sulla nostra città. Pubblicai le cifre in valore assoluto e percentuale relative alle MODIFICHE del PEG provvisorio esercizio 2012, documento contabile del 21 febbraio 2012, sconosciuto ai più, solo un Consigliere Comunale sprovveduto o in malafede non avrebbe letto, in quei numeri, la resa del duo BUZZANCA MILORO e della burocrazia comunale, la RESA alle anomalie della gestione finanziaria. Non siate ingenui a Palazzo Zanca niente avviene per caso e nessuno è innocente. Ad essere sincero sono stanco di fare il bravo commentatore, penso proprio di aderirire al comitato di SAJA.
Solo una corretta contabilità che trova fonte di riferimento da un “bilancio di previsione” predisposto nel pieno rispetto dei principi fondamentali previsti dall’articolo 162, primo comma del decreto legislativo 267/ che integralmente si trascrive :”
Principi del bilancio
1. Gli enti locali deliberano annualmente il bilancio di previsione finanziario redatto in termini di competenza, per l’anno successivo, osservando i principi di unità’, annualità’, universalità’ ed integrità’, veridicità’, pareggio, finanziario e pubblicità’. La situazione corrente, come definita al comma 6 del presente articolo, non può’ presentare un disavanzo”. Di conseguenza non si tratta di “spendere meno”, ma di spendere esclusivamente entro i limiti previsti in bilancio (articolo 191 del citato decreto legislativo 267) che. d’altra parte, trova copertura finanziario con entrate certe e veritiere. Per non essere prolisse concludo affermano che unalle cause principali del dissesto sono da collegare alla errata impostazione dei bilanci (previsioni di entrate non certe e, quindi, quasi sempre inesigibili), ed alla errata stesura dei “bilanci consuntivi” dai qualli falsamente, si fa emergere un avanzo di amministrazione “non veritiero” e, quindi, bob produttivo di liquidità che, a sua volta, qualora utilizzato, come sempre accade, determina spese privi di copertura finanziaria.
A nessuno dei responsabili dei debiti, siano essi consiglieri comunali della maggioranza, assessori, city manager,parlamentari avrebbero dovuto consentire la ricandidatura. I debiti della nostra Città sono un loro prodotto! Vergogna!
Non facciamoci molte illusioni, le conseguenze sugli amministratori sono limitate a quelli che la Corte dei Conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni da loro prodotti, con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario.
Come sapete gli amministratori così riconosciuti responsabili non possono ricoprire, per un periodo di cinque anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali o di rappresentante di tali enti presso istituzioni, organismi ed enti pubblici o privati, quando il giudice contabile, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l’amministratore è stato riconosciuto responsabile.
Non fate affidamento sull’interdizione temporanea dai pubblici uffici, sia che la consideriate una sanzione accessoria ed automatica a quella principale della condanna patrimoniale comminata dalla Corte oppure una sanzione autonoma di una figura tipica di responsabilità che comporta la sanzione patrimoniale di tipo risarcitorio e, sul presupposto essenziale di tale accertamento, sono tutte fattispecie complesse anche per la Magistratura Contabile. La strada indicata da SAJA, di costituzione di parte civile, ha invece un valore politico simbolico e immediato, molto più forte, prescinde dalle conseguenze giudiziarie per i diretti responsabili, esalterebbe il fatto, unico nel panorama dei Comuni, come dei cittadini siano disponibili a difendere la propria comunità.
perchè 5 stelle ha un programma per Messina ???? non voglio essere polemico , la “casaleggio Grillo associati” credo abbia mandato lo “stesso dettato” per tutti i “portavoce Sindaco” da Roma a Roccacannuccia , e si vede che fine hanno fatto.
GIANFRANCO SCOGLIO sei un grande….
sei riuscito a fare squadra con i candidati a SINDACO…bravo!…in qst momento non esistono colori, destra e sinistra.
complimenti!!!
….la “COSA”…pubblica…?????
COSA:?????????????
La prego avv. Scoglio, faccia percorrere a questa cittadinanza la Via Crucis, che conduce alla “Macchia Infamante” del dissesto economico. Tanto questa città, questa macchia, l’ha già vissuta eleggendo quei politici, incapaci di leggere e correggere i numeri contabili dell’Amministrazione comunale, portandola al dissesto. Mi auguro per loro in buona fede. Solo per incapacità.
Anzi, proprio in virtù di questa macchia, sorge la speranza che la città possa risorgere, imparando la solenne lezione che eleggere un politico è un atto serio, che costa in termini economici e morali, tanto da non poter essere preso a cuor leggero. Come ha fatto in tutti questi anni! Anche per eleggere un semplicissimo ed umilissimo consigliere di circoscrizione.
Avv. Scoglio, ha mai pensato di tornare a tempo pieno all’attività forense?
Se, si, potrebbe fare un favore alla cittadinanza?
Consigli di lasciare la politica attiva anche ai colleghi politici di chiara fama che incontrerà in questi giorni di tregua elettorale. Faccia quest’opera meritoria.
Lasci a questa città la speranza di avere facce nuove con speranze nuove.
grazie
Per noi cittadini cambia poco… vai con il dissesto e ripartiamo da zero… è inutile portarsi dietro una cancrena e tentare di curarla quando sai che prima o dopo ci sarà l’amputazione… L’importante che gli amici sia stati pagati che i compensi dormono nei conti correnti per il resto.. facciamola sbrigare a loro………
Se non sai le cose evita di dirle, o sparare affermazioni prive di fondamento. Oltre a costituire diffamazione, non ti fanno fare bella figura.
Mi mancava, e tanto, il Tuo commento. E’ a mia conoscenza che quando la Procura della Corte dei Conti dichiara dissestato un Comune la relativa delibera viene trasmessa, anche, alla Procura della Magistratura ordinaria per accettare eventuali responsabilità aventi valenza penalmente perseguibile. Io ritengo, ma posso anche sbagliarmi, che una volta aperto il fascicolo i cittadini possono costituirsi “parte civile” per la tutela dei loro interessi. Caro/a Mariedit, è da anni che soffriamo lanciando i nostri accorati appelli affinché chi governava la nostra città rivedesse, con serietà e professionalità i “conti del Comune” ma mai nessuno, dico nessuno, ci ha dato ascolto. Tutti corrotti o tutti incompetenti, A questo dilemma nessuna istituzione che opera nella nostra città è nelle condizione d darci una risposta. Se sarà dichiarato il dissesto, che ormai ritengo inevitabile, saremo chiamati, ed in particolare sarai investito tu, per le Tue conoscenze spiccatamente evidenti in materia di finanza pubblica e la tua preparazione nel settore, a difendere, e con la forza, non solo gli interessi dei cittadini, ma della città, distrutta ed umiliata. Sono felice della Tua, quasi, adesione, soprattutto perché mi consente di conoscerti
Se non ha mai sentito parlare di Res Publica (cosa pubblica appunto) la colpa non è certo mia.
Se fa una piccola ricerca, magari chiedendo ad un parente o amico, evita a me di spiegarglielo in questa sede, grazie.
Bisogna però aderire con nome e cognome …. caro “bravo commentatore”.
Forse perchè, trattandosi di un grillino, ha letto solo quello. Ma da attivisti vi è richiesto solo di leggere o anche di capire ciò che leggete?
C’è poco di fazioso nelle mie affermazioni. La realtà è un’altra caro MessineseAttento. Messina è fatta di tantissimi cittadini che non pagano l’acqua, di altrettanti cittadini che non pagano la tassa sulla spazzatura, di tantissimi cittadini che non pagano il suolo pubblico, di divieti di sosta che nascono come i funghi ma per i quali nessuno paga nulla, etc, etc. Questi stessi suoi concittadini sono poi quelli che si indignano della sporcizia nelle strade. Continuare a raccontare la storiella di un popolo senza colpe sopraffatto dalla politica è stucchevole.
E poi mi spieghi cosa cambierebbe se si potessero prendere ad esame gli ultimi 10 anni? Ma lo sa da chi è stata governata Messina negli ultimi 10 anni?
In quanto a Calabrò, chi non lo conosce provi smettere di informarsi al ritmo di post facebook e condivisioni social e inizi a leggere le locali cronache politiche degli ultimi 5 anni prima di avventurarsi in giudizi privi di qualsiasi fondamento. Lei stesso abbandoni lo pseudonimo di MessineseAttento perché non le si addice affatto, lo cambi in MessineseAssente o MessineDistratto. A spacciarsi per attento, quando non lo si è, si rischia di fare cattiva figura.
Noi riusciamo a leggere, studiare e capire, al contrario di molti di voi che ormai si sono abituati a pensare con il cervello di chi sta al potere.
Al Consiglio devono pervenire con congruo anticipo ed esistono gli emendamenti. Vede Sig. Fazio, al contrario di Lei, io non sono abituato a screditare nessuno, nè senza conoscere i soggetti, mi permetterei di scrivere ad un Utente se è poco informato o in malafede. Lei si ostina a difendere l’indifendibile, perchè se siamo arrivati a questo punto lo si deve anche a soggetti che credono a tutto quello che viene detto da chi detiene il potere. Vede, io non mi sono mai permesso di screditare l’Avv. Calabrò che personalmente stimo, ma ho solo detto che è co responsabile in questa drammatica situazione. Per fare risorgere Messina non occorrono politici che appartengono a determinati schieramenti e che come tali, sono OBBLIGATI ad eseguire le direttive di chi li ha candidati, oltre il fatto di non rispondere alle esigenze dei cittadini, ma solo di quelli del partito.
Ho posto la stessa domanda in diversi commenti ed ancora nessuno dei candidati mi ha fornito la risposta, e sono sicuro che non la forniranno. Lei è pratico di consigli comunali o giunte comunali? Sa cosa succede molto spesso quando ci sono all’ordine del giorno degli argomenti “delicati”? I consiglieri e/o gli assessori disertano la seduta, oppure in modo bizarro, quando si tratta di votare un determinato argomento, si allontanano e chiedono che l’allontanamento venga verbalizzato. Poi ci sono quelli che si raccordano per non fare raggiungere il numero legale e così non scontentare nessuno avendo l’alibi che la colpa è degli altri. In questo caso, secondo Lei, chi è in malafede, io, oppure questi soggetti, e ce ne sono tanti, che adottano simili comportamenti?
Riflettendo poi sulla situazione disastrata del Comune di Messina, se verranno eletti Calabrò o Scoglio che cosa potranno fare? Continueranno ad andare avanti con un dissesto “mascherato”? E come? aumentando tasse e tributi?
E’ arrivato il momento di azzerare: il dissesto azzererà questa classe politica, e la speranza è che quelli che ancora credono al PDL o al PD-L si siano resi conto che non vi sono differenze, ma sono uguali e non pensano al bene della collettività, ma solo al loro esclusivo interesse.
I buoni benzina, i pacchi di pasta, le ricariche telefoniche, i telefonini, le lavatrici, ecc., dopo questa tornata elettorale spariranno definitivamente (si spera).
Oggi l’informazione è gestita in modo tale che il cittadino possa sapere solo quello che IL POTERE reputa opportuno fargli sapere. La sostanza è questa. I programmi esistono, basta leggerli. Ecco che anche qui, a differenza di tutti gli altri partiti, il Movimento 5 Stelle parla di istituzione dei Comitati di quartiere, a base volontaria e gratuita, contribuendo con i fatti, a diminuire certi costi della politica. Ditelo però a tutti quelli che si presentano al consiglio di quartiere, sicuramente animati da buona volontà, ma con particolare attenzione per il lato pecuniario.
Quello però che deve fare riflettere, oltre i vari punti del programma che non sto qui ad elencare, ma che nessuno dei candidati a sindaco, a parte Accorinti nel recente articolo, è questo:
“ACCERTAMENTO DI RESPONSABILITA’ POLITICHE PASSATE E COSTITUZIONE PARTE CIVILE NEI PROCESSI”.
Un pò come il Comitato proposto da Saja.
Quello che voglio dire, e concludo, non è l’appartenenza partitica, ma se si votassero i contenuti di un programma, non utopistico, ma concreto e realizzabile, vincerebbero a scatola chiusa Maria Cristina Saija e Renato Accorinti.
Finora però gli unici fatti provengono solo dal Movimento 5 Stelle.
Alle sue parole do il peso che merita chi ama giudicare chi non si conosce. Nessuno.
I sui spot elettorali pro Calabrò, poi, sarebbero esilaranti se non buttasse tutto questo fango sui cittadini di Messina, di cui comincio ad avere il serio dubbio (e lo spero anche) lei non faccia parte.
Adesso torni alla sua sede di partito, non vorrei che per scrivere baggianate su internet oggi il vero assente risulti lei.
Infatti quale amministratore o politico ha mei rimborsato ai cittadini il cosidetto maltolto?
Ma ciò che mi fa bollire il sangue nelle vene è che individui che hanno collaborato al disastro, con la faccia tosta che si ritrovano, si presentino come salvatori e chiedano a noi cittadini, incolpevoli, di votarli per risolvere i problema che essi stessi hanno contribuito a creare.
Gente che ha continuato a svolgere il proprio lavoro da professionista quale avvocato o medico che sia, hanno mangiato a piene mani nelle varie amministrazioni e mai hanno cercato di evitare che il mangia mangia finisse.
Ora, come gigli in fiore ci chiedono di aver fiducia in loro, come se fossero puri e casti prendendoci ancora per i fondelli.
Non si può davanti alle evidenze dei fatti stare a guardare e scusare i colpevoli.
Non basta dire quattro parole, che davanti ai fatti loro contestabili risultano come prese in giro e false promesse.
Che tornino a fare i professionisti come avvocati ecc. ecc. , se ne sono ancora capaci, senza approfittare della politica per migliorare la loro posizione economica.
Lei sig. Messinaattento è evidente che tifa per Calabrò o sotto questo pseudonome si cela il vero Calabrò?
La legge ai consiglieri comunali conferisce il potere ispettivo sugli atti dell’amministrazione. Se il provvedimento che dovrà andare in aula per essere votato non è conforme, il consigliere comunale deve opporsi ed esporre le motivazioni, e se nonostante l’esposizione delle motivazioni, il provvedimento dovesse “passare” ugualmente, tale comportamento va denunciato. L’opposizione (prevalentemente finta) sinora esercitata nei confronti di alcuni provvedimenti è consistita in denunce, a livello politico, al sindaco e alla giunta, determinando così nei confronti del cittadino e dell’opinione pubblica in genere, l’immagine del consigliere che fa le sue battaglie, ma che non viene mai ascoltato, e quindi è una mosca bianca. Nessuno però pensa che il consigliere, in quel momento, sta conducendo la sua battaglia SOLO A LIVELLO POLITICO. Le denunce di determinati comportamenti che poi portano all’adozione di provvedimenti poco conformi, vanno fatte nelle opportune sedi, ossia quelle giudiziarie. Non votare il provvedimento, assentarsi in certe occasioni, o uscire “momentaneamente” durante la votazione, non servono a tenersi pulita la coscienza. Solo denunciando nelle opportune sedi, il consigliere potrà dichiarare di avere espletato il suo mandato nell’interesse di quei cittadini che lo hanno votato. La maggior parte dei consigli comunali a cui abbiamo assistito in questi anni sono stati delle “rappresentazioni sceniche” in cui l’opposizione si è limitata solo a “sputtanare” a livello giornalistico i punti di criticità di un’amministrazione già debole, creando confusione nell’opinione pubblica, con fantomatiche battaglie su questioni sociali, assurgendo a “paladini” di questioni sociali, che in fin dei conti servivano in quel momento ad acquisire maggiore visibilità nei confronti di un certo tipo di elettorato. Tutte queste “sceneggiate” servivano solo a creare il terreno favorevole per ottenere dall’amministrazione in carica, favori, magari per qualche intervento di manutenzione, per qualche piccola opera pubblica, eec. Ecco che così dei diritti elementari vengono trasformati in concessioni, o favori personali, che consentono all’amministrazione di avere un’opposizione “meno incisiva” ed al consigliere, un consenso elettorale maggiore in vista delle elezioni. Poco importa se tali interventi possano essere prioritari rispetto ad altri.
La macchina comunale ha funzionato prevalentemente in questo modo. Interroghiamoci su come il comune ha gestito il suo patrimonio immobiliare, ma sopratutto come ha gestito certe questioni di “edilizia popolare”, che i consiglieri conoscono perfettamente.