Il meetup Grulli dello Stretto e i deputata Zafarana e D'Uva hanno acceso i riflettori sulla variante al Piano Regolatore, denunciando il rischio di cementificazione della costa per continuare a costruire palazzi. Duro attacco all'amministrazione Accorinti
«Il salvacolline è solo uno slogan. In realtà la variante al Piano Regolatore che questa amministrazione comunale sta portando avanti non salva nessuna collina dalla cementificazione perché, per fortuna, ci sono le leggi che vietano di continuare a costruire sulle colline messinesi». Non hanno dubbi gli esponenti del meetup Grilli dello Stretto che oggi hanno puntato i riflettori sulle "tante ombre e poche luci" del salvacolline. In prima linea i deputati grillini Valentina Zafarana e Francesco D'Uva, tutti uniti per denunciare con forza che questa variante al PRG non è un “salvacolline” ma un “salvavolumi”. Palazzinari o ambientalisti? È questa la domanda che rivolgono direttamente ad un'amministrazione comunale che si è da sempre definita ambientalista ma che nei fatti, secondo gli esponenti 5Stelle, sta dimostrando di essere a favore della cementificazione, bloccando anche il nuovo Piano regolatore nel nome di una programmazione urbanistica che nessuno in questo momento conosce.
«Con questa variante rileviamo pesanti difformità rispetto a quello che era il programma elettorale di Accorinti. Risponde al consumo zero? A Messina ci sono 18mila appartamenti sfitti, 7mila messinesi sono andati via. A chi serve costruire ancora?». Ha esordito così Antonio De Luca, attivista del meetup Grilli dello Stretto che è subito entrato nel vivo della questione: «Salvacoline è un nome positivo che accaparra la simpatia della gente, ma la verità è che buona parte dei volumi che si eliminano dalle colline vengono spostati sulle coste. La cosa che vogliamo dire con forza è che si tratta di volumi inutilizzabili perché in zone dichiarate a rischio, quindi già tutelate dalla legge. Per cui in realtà non si riduce, anzi si aumenta la possibilità di costruire, a maggior ragione perché si sposta da zone poco appetibili a zone più attrattive».
Per l'attivista a pensar male sembra esserci dietro l'ombra di una speculazione. «Se al governo della città ci fosse stata un'amministrazione 5Stelle di certo non avremmo scelto De Cola come assessore all'Urbanistica, visto che il suo excursus professionale non è in linea con chi propone il consumo zero. Ma soprattutto avremmo già approvato il nuovo Prg per avere un quadro generale della programmazione. Invece la variante tiene in ostaggio il Prg».
A coadiuvare la denuncia dei 5Stelle, i numeri messi sul tavolo dall’ingegnere Sergio Bruno: «Le carte parlano chiaro. Questa città ha subìto un piano regolatore che aveva 20 milioni di mq edificabili, ma circa 3 milioni di mq cubi di volumi sono rimasti inedificati. Strano che nessuno se ne sia accorto. Più probabile che questi mq non si possono edificare perché i vincoli ambientali lo proibiscono. Ci sono zone a rischio dissesto, a rischio idrogeologico, aree che sono salve perché le salva la legge. Sono quindi volumi che devono restare sulla carte, che nessuno pensi di resuscitarli per spostarli sulla costa, dalla stazione a Tremestieri. Allo stato attuale si rischiano nuove edificazioni, ma potrebbe accadere solo aggirando la legge, la nostra costa non può sostenere il peso di nuovi insediamenti di edilizia residenziale».
La deputata regionale Valentina Zafarana ha poi puntato il dito dritto contro la tanto decantata partecipazione di cui questa amministrazione comunale si è vantata, per poi non arrivare però da nessuna parte: «Noi non diciamo no alla riqualificazione del fronte mare, ma solo se si scommette sull’edilizia pubblica, no ai palazzi e ai grattacieli. Si deve puntare a decongestionare la città. Servono luoghi pubblici, luoghi della ricreazione, non vogliamo che una perequazione urbanistica diventi una sperequazione sociale» ha detto la deputata chiedendo all’amministrazione comunale di fare chiarezza e di dare la possibilità ai messinesi di disegnare la città che vogliono, senza consegnare la costa nelle mani di pochi facoltosi che avrebbero l’esclusiva del fronte mare.
Un altro passaggio saliente l’ha messo in luce il deputato nazione Francesco D’Uva: “Il Genio Civile si è già espresso negativamente, sappiamo che l’Ufficio provinciale per la Valutazione di Impatto Ambientale non ha ancora ricevuto nessun atto che riguarda la variante, gli organi preposti al controllo insomma non sono nelle condizioni di poter operare e noi abbiamo intenzione di vigilare su cosa accadrà con questa variante al momento secretata». Un aspetto, questo, messo in luce anche dagli ordini professionali che lamentano scarsa attenzione da parte dell’amministrazione Accorinti. L’ingegnere Vadalà Bertini, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri, ha voluto sottolineare pubblicamente che l’ordine non si è potuto esprimere perché non conosce gli atti. «Avevamo chiesto all’amministrazione di istituire un tavolo con gli ordini professionali ma l’assessore De Cola ha fatto orecchio da mercante». Sulla stessa scia anche l’architetto Stringera, che ha preso la parola a nome dell’Ordine degli architetti, ricordando che è stato elaborato un documento in cui l’ordine si è già espresso negativamente, basandosi solo sui vincoli idrogeologici che salvano le colline a prescindere.
I 5Stelle lanciano un messaggio anche al consiglio comunale che può giocare un ruolo fondamentale in questa partita: «Per una volta assumetevi la responsabilità di bocciare un atto di questa amministrazione».
Francesca Stornante
NON VOTO E MAI VOTERO’ 5 STELLE, PERO’ CONSIDERATO CHE I MESSINESI STANNO DIMINUENDO E MOLTI STANNO ANDANDO VIA DA QUESTA CITTA’, NON FAREBBERO MALE A CONTINUARE A DISTRUGGERE LA CITTA’ COSTRUENDO. SI POTREBBE PENSARE A REGALARLI, COME HA FATTO UN SINDACO DI 5 STELLE SOLTANTO AGLI ZINGARI E CLANDESTINI. SE CI PENSANO VERAMENTE, COME MOLTISSIME VOLTE HA FATTO GRILLO, CAMBIANO IDEA OGGI CONTRARI, POI DOMANI D’ACCORDO NEL DISTRUGGERE TUTTO PUR DI REGALARE SOLTANTO AI CLANDESTINI E ZINGARI. ASPETTATE E VEDRETE. A TORINO E TOSCANA.