Il depuratore continuerà a funzionare in attesa di essere adeguato e il mare di Saponara non è inquinato, come certificato dal Ministero. Lo precisa il legale della società che gestisce l'impianto messo sotto chiave dalla Capitaneria di Porto.
Sono 4 gli indagati per il depuratore messo sotto sequestro a Saponara. Si tratta del sindaco Fabio Vinci, dell'ex primo cittadino Nicola Venuto, del geometra Domenico Saccà, capo dell'area tecnica del Comune, e di Biagio Lizzo della Co.ma.im, la società che gestisce l'impianto. A tutti la Procura contesta il concorso in abuso d'ufficio e altri reati ambientali.
E dal legale dell'impresa, l'avvocato Pietro Giordano, arriva una nota che pubblichiamo integralmente.
" Come è già stato dichiarato alla Capitaneria di Porto ed all’Arpa – spiega il difnesore – l’impianto di pretrattamento in questione è stato realizzato per la grigliatura e la sabbiatura delle acque reflue ed è regolarmente funzionante, tuttavia, lo stesso risale al 1979 e, pertanto, deve essere adeguato all’attuale normativa. Per quanto riguarda lo scarico delle acque reflue, si rappresenta che dai valori ministeriali
consultabili dal sito del ministero della salute (http://www.portaleacque.salute.gov.it), a seguito degli
accertamenti effettuati dagli enti preposti, nel comune di Saponara la qualità dell’acqua è eccellente
e lo stato è balneabile. In merito all’abuso di ufficio, la società mia assistita ha piena fiducia nella giustizia e
dimostrerà la propria innocenza.
Infine, si evidenzia che trattandosi di sequestro preventivo con facoltà d’uso, il sistema di depurazione continuerà a funzionare in attesa di essere adeguato alla nuova normativa”