Il Comune ha predisposto un modulo, da restituire entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso in municipio. I dati saranno inviati all'Arpa
La bonifica dall’amianto sul territorio di Furci Siculo passa dal monitoraggio e dalla trasmissione degli atti all’Arpa. Il Comune ha avviato le procedure per il censimento della presenza di eternit, che entro 36 mesi dovrà portare “alla totale rimozione”. Il problema è molto sentito. A Furci i cittadini hanno protestato spesso per la presenza di eternit nei pressi di cassonetti o lungo il greto dei torrenti. Con tutti i danni che ciò comporta alla salute dei cittadini. Il sindaco ha avvisato la cittadinanza che “in attuazione del Piano nazionale amianto 2013, della legge regionale 10 del 9 Aprile 2014 e delle linee guida per la redazione del Piano comunale, è fatto obbligo a tutti i soggetti pubblici e privati proprietari di siti, edifici, impianti, mezzi di trasporto, manufatti e materiali con presenza di amianto di darne comunicazione all’Arpa territorialmente competente indicando tutti i dati relativi alla presenza di amianto”.
Il documento è stato firmato dal sindaco Sebastiano Foti, dall’assessore all’Ambiente Maria Vera Scarcella e dal capo dell’Area tecnica, l’architetto Claudio Crisafulli. Il Comune di Furci ha altresì predisposto un modulo, da restituire, debitamente compilato, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso in municipio. Il tutto ai fini della “salvaguardia della salute dei cittadini dai rischi derivanti dall’esposizione all’amianto e per agevolare il censimento”. Sarà l’ente locale che provvederà ad inviarlo all’Arpa di Messina. Il modulo, scaricabile dal sito internet del Comune o ritirabile presso l’ufficio tecnico comunale o il comando di polizia municipale, dovrà essere compilato dal proprietario, dall'amministratore o dal legale rappresentante. Si tratta di un adempimento previsto dalla legge regionale del 2014 (Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto) secondo la quale, entro 24 mesi dall’entrata in vigore, deve aver luogo “il censimento e la mappatura della presenza di amianto nel territorio regionale”, tenendo conto “del grado di pericolosità e del rischio sanitario ed ambientale esistente, secondo le direttive comunitarie e statali in materia di censimento e ricognizione del rischio derivante dalla presenza di amianto”.
Carmelo Caspanello