“Mi duole – incalza l’ex amministratrice - apprendere dopo sei mesi che, ancora oggi, il problema persiste e che né gli uffici competenti né il sindaco né i nuovi assessori si siano attivati per risolverlo"
Seguono le polemiche alle segnalazioni per la presenza di amianto, abbandonato da privati, lungo una strisce di terreno di proprietà del Comune alla periferia nord di Furci Siculo, nelle adiacenze di un condominio. Sull’argomento è intervenuto l’ex assessore Raffaella Anastasi per precisare che “l’esistenza delle lastre d’amianto in quel terreno fu individuata nell’ottobre del 2015, su segnalazione dei cittadini e a seguito di un sopralluogo per i lavori di manutenzione straordinaria del fabbricato, al quale per motivi professionali, e non istituzionali, era presente anche un consigliere comunale”. Anastasi aggiunge che “pur non essendo l’assessore con delega all’ambiente e all’Igiene, appresa la notizia, dopo aver comunicato tale situazione al sindaco e agli altri colleghi dell’esecutivo” ha informato gli uffici competenti “stimolando, in più occasioni, l’attivazione delle procedure necessarie per la bonifica della zona che versava (e versa) in evidente stato di degrado dovuto alla presenza di rifiuti, erbacce e ratti”. A dicembre gli assessori Anastasi e Saverio Palato sono stati sostituiti.
“Mi duole – incalza l’ex amministratrice – apprendere dopo sei mesi che, ancora oggi, il problema persiste e che né gli uffici competenti né il sindaco né i nuovi assessori si siano attivati per risolverlo. Mi sorprende – chiosa – leggere le dichiarazioni dei nuovi assessori che affermano con stupore di essere venuti a conoscenza della questione solo pochi giorni addietro. Difetto di comunicazione nell’Amministrazione – si chiede Anastasi – o piuttosto queste dichiarazioni sono solo giustificazioni volte a stemperare l’evidente inettitudine e disorganizzazione dell’amministrazione? Le presunte iniziative dell’assessore all’ambiente (Rosaria Ucchino) appaiono a parole lodevoli, ma rischiano di trasformarsi nella solita aria fritta – conclude l’ex amministratrice – nel momento in cui l’Ente non si attiva, attraverso l’avvio delle corrette procedure, per far reperire ai cittadini finanziamenti utili ad affrontare la spesa, certo non esigua, necessaria per rimuovere l’eternit”.
C. Casp.