L’intervento è stato affidato ad una ditta specializzata di Castel di Lucio. La presenza di eternit era stata segnalata dalla polizia municipale con una dettagliata relazione
FURCI. Il Comune di Furci si ritrova a pagare per lavori urgenti di recupero, imballaggio, trasporto e smaltimento di manufatti in cemento eternit contenente amianto. Materiale scaricato abusivamente da ignoti nella Pineta comunale di contrada Renazze. L’intervento è stato affidato ad una ditta specializzata di Castel di Lucio. Alla quale è toccato anche rimuovere e smaltire amianto scaricati sempre abusivamente in via Spinelli (incrocio con la Statale 114) ed all’altezza della palestra comunale. I cittadini continuano così a pagare a caro prezzo l’inciviltà di pochi che, con gesti sconsiderati, creano gravi danni all’ambiente. Il Comune ha dovuto spendere 2mila e 500 euro per rimuovere quel materiale in eternit scaricato da ignoti in quello che dovrebbe essere un angolo di paradiso della cittadina jonica, la Pineta comunale di contrada Renazze: un luogo sfregiato dall’incuria nel corso degli anni, segnato dal prelevamento terra e dall’abbandono del parco suburbano.
La presenza dell’amianto era stata segnalata dalla polizia municipale con una dettagliata relazione. Ha fatto seguito una denuncia del sindaco, Sebastiano Foti, presso la stazione dei carabinieri di S. Teresa di Riva. Immediatamente è stato disposto un sopralluogo, eseguito dai geometri Domenico Gennaro e Orazio Spadaro dell’Ufficio tecnico e da un agente di polizia municipale. Nel corso del monitoraggio dell’area indicata è stata constatata la quantità di amianto scaricata abusivamente, al fine di predisporne la rimozione. I tecnici, percorrendo la strada Panoramica che conduce alla Pineta, hanno rilevato la presenza di eternit in lastre di cemento amianto appoggiate al muro di sostegno, in prossimità del sottopasso dell’acquedotto Eas, rilevandone una quantità di 13 metri quadrati. Raggiunta la Pineta, è stata constatata la presenza di rottami di lastre eternit contenuti in sacchi di plastica quantificato in poco meno di due metri quadrati.
Carmelo Caspanello