Allarme meduse: anche quest'anno molti mari a rischio

Allarme meduse: anche quest’anno molti mari a rischio

Allarme meduse: anche quest’anno molti mari a rischio

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mercoledì 16 Giugno 2010 - 17:04

Emergenza in Cornovaglia e anche in alcune aree Italiane

E’ sempre più intenso il profumo d’estate, specie nell’Italia centro/meridionale dove il caldo e il sole regnano indisturbati da ormai molti giorni, nonostante qualche disturbo nuvoloso. E nonostante le previsioni meteo non siano delle migliori per la prossima settimana, comunque la ‘bella stagione’ sta ormai entrando nel vivo. Con tutti i suoi pregi, ma anche con i tipici risvolti negativi e i rischi legati proprio al mondo marittimo.

In molte zone dell’emisfero nord e del Mediterraneo, infatti, è di nuovo allarme meduse. L’ormai famosa ‘Mnemiopsis leidyi’ è tornata anche quest’anno e potrebbe avere ripercussioni anche sulla pesca, secondo alcuni studi degli esperti del settore. Inoltre pare che altre tre nuove specie, su cui aguzzare la vista, sono in arrivo.

Le meduse invadranno i mari Italiani dell’estate 2010: l’ha spiegato Ferdinando Boero del dipartimento di biologia marina dell’università del Salento, ricordando la seconda edizione – estesa a tutto il Mediterraneo – della campagna ‘Occhio alla medusa’ (Jellywatch 2010), un progetto del Ciesm (la Mediterranean commission) che chiede l’aiuto dei cittadini con segnalazioni e foto al mondo scientifico.

Enormi sciami di Velella, dice Boero, sono avvistati nel mar Ligure dove hanno colorato di blu le spiagge. Sono un ago-barometro dell’inquinamento marino da petrolio (la loro presenza indica un ambiente buono) ed è normale che si spiaggino dopo aver prodotto piccole meduse che nelle profondità marine danno origine l’anno seguente a nuove colonie galleggianti.

Nel Tirreno è apparsa in grandi quantità la Pelagia, la medusa più urticante del Mediterraneo, mentre dalle coste adriatiche arrivano segnalazioni di grandissime quantità di Aurelia, una medusa innocua e bella da osservare. Inoltre è stata segnalata diverse volte in queste settimane la ‘caravella portoghese’, la Physalia, che non è una medusa, ma un sifonoforo galleggiante molto urticante riapparso anche quest’anno, da Malta al Mar Ligure, con esemplari dai tentacoli lunghi anche 20 metri.

Da rarità mediterranea, l’anno scorso si è fatta vedere in Corsica e Toscana, e quest’anno è riapparsa nuovamente, in colonie da Malta al Mar Ligure, con esemplari che possono avere tentacoli lunghi anche 20 metri così da pungere a distanza dal corpo principale.

Come nel 2009 – quando fece la sua prima apparizione – anche quest’anno è tornata lungo le nostre coste la medusa killer di pesci, ma innocua per l’uomo, la ‘Mnemiopsis leidyi’ (uno ctenoforo, non una vera medusa ma simile per consistenza gelatinosa e trasparenza, che si nutre di uova e larve di pesci). Evasa dal mar Nero, dove ha prosciugato la pesca negli anni ’80, nel 2010 – avverte Boero – ha preso di mira in modo massiccio la Laguna di Orbetello -dove potrebbero esserci ripercussioni per la pesca-. E, quando infine, si dovesse esser punti da una medusa urticante, Boero suggerisce dei rimedi istantanei come -spargere sabbia bollente e rimuovere i tentacoli con una carta di credito, usandola come fosse un rasoio-. La presenza delle meduse è in parte attribuibile alla sovrappesca e in parte al riscaldamento globale che favorisce l’arrivo di quelle tropicali.

Intanto proprio in questi giorni sono stati avvistati al largo delle coste della Cornovaglia, a sudovest dell’Inghilterra, banchi di meduse giganti velenose: si tratta della medusa detta Criniera di leone (Cyanea capillata), tra le più grandi al mondo. E’ un grande pericolo per i bagnanti, secondo quanto dicono le autorità locali, perchè una sua puntura può provocare una paralisi, soffocamento e persino arresto cardiaco. La creatura si incontra normalmente nei mari freddi dell’Artico e nel Pacifico. Ma centinaia di Criniere di leone sono state viste nei mari della Cornovaglia, attirate da enormi quantità di plankton, di cui si nutrono, e dalle acque quest’anno ben più fredde del solito a causa della primavera stentata.

Andy Pearson, un sub che cercava di avvistare squali, ne ha contate oltre 200 attorno a sè nelle sue immersioni. Il Cornwall Wildlife Trust ha allertato bagnanti e surfisti: state lontano dai lunghi tentacoli (fino a tre metri) della Cyanea e contattare subito i soccorsi se si viene punti.

Tornando in Italia, ecco le tre nuove specie di meduse -da scovare- (per il 2010): la -bellissima- e non urticante Phyllorhiza punctata che viene dal Canale di Suez, la medusa che vive al contrario (sul fondo con i tentacoli verso l’alto) Cassiopea andromeda (da Suez), e poi la più grande del nostro bacino (con un diametro anche di un metro), la Drymonema dalmatinum.

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