Alluvione-lampo a Reggio & dintorni: tragedia sfiorata

Alluvione-lampo a Reggio & dintorni: tragedia sfiorata

Alluvione-lampo a Reggio & dintorni: tragedia sfiorata

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sabato 04 Settembre 2010 - 00:46

Maltempo davvero violento ieri sera nello Stretto

L’incubo del primo ottobre scorso torna a vivere nello Stretto di Messina, stavolta nell’altra sponda, a Reggio e dintorni dove ieri sera un violento nubifragio temporalesco ha provocato gravi danni e disagi in molte zone della Città e della Provincia.

Il peggioramento era previsto da tempo: proprio su queste pagine da più di una settimana calcavamo la mano, nella nostra consueta rubrica dedicata alle previsioni del tempo, sull’allerta per possibili rischi di fenomeni estremi in questi giorni, a causa del primo violento peggioramento autunnale.

Il maltempo, puntuale, è arrivato nel pomeriggio/sera di ieri, venerdì 3 settembre, dopo qualche pioggia -d’antipasto- tra la sera prima e la mattinata stessa, mentre soffiava forte lo scirocco prefrontale.

La situazione è andata via via peggiorando nel tardo pomeriggio, verso le 19:00, quando un violento temporale ha scavalcato i Peloritani e ha colpito le zone centro/settentrionali nello Stretto di Messina, aprendo di fatto le -danze- del maltempo. L’ingresso temporalesco è stato molto violento, tanto che sulle acque più meridionali dello Stretto, nelle zone joniche dove la superficie marina è più calda, si stavano per formare ben cinque trombe marine, che non hanno toccato terra ma comunque hanno dato spettacolo nei cieli. Tecnicamente si tratta di -funnel cloud-.

Poi si sono nuovamente attivate correnti meridionali, e a partire dalle 20:45 violenti temporali in risalita da sud/ovest si sono auto-alimentati proprio nella zona meridionale dello Stretto, sponda Calabra. Tra le 21:00 e le 22:40, furiosi fenomeni temporaleschi hanno imperversato nelle zone meridonali dello Stretto e nel basso Jonio Reggino. E’ ancora presto per una stima totale del peggioramento, con tutti i dati e le zone maggiormente colpite, ma l’area in cui la pioggia è stata più intensa e abbondante è certamente da individuare tra la periferia sud di Reggio (Ravagnese-San Gregorio-Valanidi-Pellaro) e l’hinterland jonico (Bocale-Lazzaro).

Ha piovuto in modo molto violento, però, in tutto il Reggino, anche nelle zone nord della Città. A Reggio Calabria centro sono caduti 121mm di pioggia, un dato assolutamente eccezionale se si pensa che la media mensile di pioggia a Reggio per settembre è di 28mm e quella annua di 610mm. In meno di due ore, è caduto più di un sesto della pioggia che solitamente cade in un intero anno.

In Città non cadeva così tanta pioggia da otto anni: era la notte tra 2 e 3 dicembre 2002 quando a Reggio cadevano ben 331mm di pioggia nell’arco però di 13 ore, quindi con un accumulo più abbondante ma una pioggia meno violenta.

Ha piovuto molto forte un pò in tutta la Provincia e anche nel Messinese, specie nelle zone joniche. Messina Città, invece, è stata parzialmente -risparmiata- dal maltempo, almeno dai fenomeni più intensi. Nel centro della Città Peloritana, infatti, sono caduti circa 45mm di pioggia. Ha piovuto di più, invece, nella zona jonica del Messinese, sui territori già martoriati dall’alluvione dello scorso primo ottobre. Tra Giampilieri, Scaletta Zanclea e Santa Margherita sono caduti tra 65 e 70mm di pioggia.

I fenomeni più intensi si sono comunque concentrati nel Reggino, perchè con venti di sud/ovest, i temporali auto-rigeneranti dal mare hanno bersagliato il litorale Reggino dello Stretto.

E Reggio è stata devastata: non c’è scappato il morto per miracolo, e la tragedia è stata appena sfiorata.

Le strade del centro sono state per tutta la notte completamente allagate, anche se la zona più colpita è stata quella meridionale, tra Sbarre, Viale Calabria e Viale Quinto, dove le strade sono diventate piscine. E’ una delle pochissime zone pianeggianti della Città, e qui l’acqua non ha facile sfogo verso valle: ristagna e allaga tutto ciò che può allagare. Infatti centinaia di cantine, scantinati e appartamenti di piano terra sono stati invasi dall’acqua.

Nella zona nord della Città, invece, si sono verificati i fenomeni più estremi in termini di dissesto idrogeologico: frane e smottamenti in modo particolare.

Una grossa frana ha bloccato l’A3 Salerno-Reggio Calabria proprio al suo -chilometro zero-, in una delle primissime gallerie subito dopo la fine della tangenziale del porto.

L’autostrada è stata chiusa, con la conseguente deviazione del traffico (mezzi pesanti compresi) in città.

Anche la strada Nazionale, però, tra Gallico, Archi e Santa Caterina, era resa impraticabile dagli allagamenti, così come la terza arteria di collegamento tra Reggio e il nord: la strada urbana della motorizzazione, -ovviamente- allagata (quella si blocca anche per quattro gocce d’acqua… quindi, figuriamoci stavolta!).

Altre frane hanno bloccato l’A3 più a nord, tra Scilla e Bagnara, dove sull’autostrada sono caduti massi che hanno bloccato il traffico e, anche qui, s’è quindi sfiorata la tragedia.

A Reggio, il traffico è andato in tilt, con ingorghi davvero pazzeschi (da far invidia agli orari di punta delle giornate feriali).

Inoltre gravi disagi si sono avuti anche nel trasporto aereo e ferroviario.

L’Aeroporto di Reggio è rimasto chiuso per molte ore proprio a causa del maltempo: il volo Alitalia proveniente da Milano Linate è stato dirottato a Lamezia Terme, da dove però non era possibile in alcun modo raggiungere Reggio: strade e ferrovie bloccate da frane e allagamenti. I passeggeri stanno dormendo in albergo a Gizzeria.

Il volo Airmalta proveniente da Roma, invece, è stato addirittura dirottato a Malta!

Gravi disagi anche alla circolazione ferroviaria, che probabilmente si ripercuoteranno anche nelle prossime ore: gli ultimi treni serali hanno avuto serie difficoltà specie a Reggio, dove la stazione è allagata e senza elettricità. Il sottopasso del Lungomare è completamente allagato.

In queste ore notturne, decine di idrovore e idropompe stanno provando a liberare i vari punti nevralgici alla circolazione dalla tantissima acqua accumulatasi al suolo.

In situazioni di questo tipo, con fenomeni naturali catastrofici e violenti, bisognerebbe avere l’equilibrio e la saggezza di mettere parte la rabbia (? nei confronti di chi) per un disagio magari futile, rispetto alla fortuna di aver salvaguardato le cose più care e importanti della vita: gli affetti, innanzitutto, e la gente a cui si vuole bene. O, più in generale, i propri concittadini.

Sì, perchè essere arrabbiati per una strada allagata o per un aereo dirottato dopo un evento alluvionale così violento ed eccezionale sarebbe offensivo nei confronti di chi in episodi analoghi ci ha rimesso la vita. Meno di un anno fa, tra Giampilieri, Altolia, Molino e Scaletta Zanclea, 38 persone morivano sotto il fango a causa d un episodio molto simile a quello delle scorse ore. E, tornando indietro negli anni, potremmo fare riferimento a Soverato, Vibo, Rogliano o addirittura Sarno ecc. ecc.

Certo che questi fenomeni naturali dovrebbero aiutarci a riflettere: sempre più spesso si verificano in modo estremo e nel territorio dell’Italia meridionale, alla faccia di chi fino a pochi anni fa proclamava catastrofiche prospettive di desertificazione e siccità nel Mediterraneo.

Ma il fatto che piova di più non ha solo risvolti positivi: bisogna essere sempre pronti ad affrontare fenomeni di questo tipo.

Reggio lo è? La Calabria lo è? Messina, la Sicilia, tutte le Regioni del Sud e d’Italia lo sono?

Quanto si investe nella prevenzione ambientale e nella salvaguardia del territorio? Cosa s’è fatto per intervenire contro il dissesto idrogeologico che, ogni anno di più, negli ultimi inverni sta davvero massacrando le Regioni del Sud?

E quest’anno, la -stagione delle piogge-, è soltanto appena iniziata …

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