Pubblicato il rapporto sul clima Italiano dell'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Al sud Italia piove sempre di più, soprattutto in Sicilia: la conferma arriva dai dati contenuti nel “Quinto Rapporto sul clima in Italia” che illustra l’andamento nel 2009 dei principali indicatori climatici derivati dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati Climatologici di Interesse Ambientale, realizzato dall’ISPRA in collaborazione con il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, l’Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia applicate all’Agricoltura, Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell’Ambiente, il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS) e il Servizio Agrometeorologico delle Marche.
Sono circa 770 le stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale da cui sono stati tratti gli indicatori di temperatura e precipitazione
Il 2009 conferma la tendenza ad un netto aumento delle precipitazioni al Sud. Negli ultimi otto anni al Sud le precipitazioni sono state sempre superiori alla media il valore medio della precipitazione cumulata annuale del 2009 si colloca al sesto posto della serie dal 1961. Viceversa, al Nord nel 2009 le precipitazioni sono state in media lievemente inferiori al valore normale, e dal 2003 l’anomalia media di precipitazione annuale è stata sempre negativa. Insomma, piove sempre di più al sud e sempre di meno al nord.
-Come noto – ha commentato Franco Desiato, climatologo dell’ISPRA e curatore del Rapporto – lo studio del clima e il riconoscimento di eventuali segnali di cambiamento climatico, non possono basarsi su dati di breve periodo, né tantomeno sull’analisi di singoli eventi, anche estremi. Essi necessitano invece dell’analisi di lunghe serie di dati e dell’aggiornamento costante, anno dopo anno, degli indicatori climatici-.
Dal punto di vista termico, le temperature medie sono aumentate in tutto il Paese, soprattutto al nord: nelle regioni settentrionali, infatti, l’anomalia è stata di +1.44°C rispetto alle medie, al centro di +1.31°C e al sud di +0.92°C al Sud e sulle Isole, mentre a livello globale è stata di +0.76°C.
Anche gli indicatori degli estremi di temperatura confermano l’anomalia termica positiva che ha caratterizzato il 2009. Il numero di giorni con gelo – cioè il numero medio di giorni con temperatura minima minore o uguale a 0 °C – è stato inferiore al valore normale del trentennio di riferimento, mentre il numero di notti tropicali – cioè con temperatura minima maggiore di 20 °C – e il numero di giorni estivi – cioè con temperatura massima maggiore di 25 °C – sono stati superiori ai rispettivi valori normali. Il numero medio di notti tropicali nel 2009, pari a 38 giorni, è il quarto valore più alto a partire dal 1961. Relativamente agli indicatori di intensità, durata e numero delle onde di calore, il 2009 si colloca rispettivamente al 7°, 7° e 6° posto, dell’intera serie dei valori medi a partire dal 1961.
Peppe Caridi