Sarebbe stato autorizzato l'abbattimento degli alberi secolari, nonostante il Regolamento dell'Arta. Intanto il Codacons chiede l'annullamento dell'ordinanza n.116 della Capitaneria sull'ok alle operazioni vietate da 9 anni
Qualche giorno fa vi abbiamo mostrato il video dell’ambientalista Silverio Bambara sulla situazione della -lingua di sabbia- di Isola Bella, che testimoniava come il verde degli alberi che -colorava- il tratto a ridosso della lingua di sabbia, quella che collega la terra ferma all’isolotto, è ridotto ai minimi termini, lasciando il posto ad -altri colori- (correlato in basso). Due minuti di autentica follia, che lasciano davvero a bocca aperta. E dopo le dichiarazioni del consigliere Pippo Lombardo, che ha ribadito le proprie preoccupazioni sull’abbandono nella gestione dell’area chiedendo la convocazione di una seduta urgente della IV Commissione consiliare, per ascoltare in audizione il dirigente responsabile delle Aree protette e l’assessore competente, un quadro sembra cominciare a delinearsi.
Sembrerebbe infatti che le secolari piante di alto fusto presenti nella pineta siano state abbattute perché malate, e che le stesse possano essere -sostituite- da nuove costruzioni (anche una piscina?). Gli enti preposti avrebbero consentito l’abbattimento degli alberi secolari che costituivano la prima cornice verde a tutela del piccolo promontorio antistante l’isolotto, in un’area protetta, individuata “Riserva orientata Naturale” e sottoposta a ”speciale” tutela, protezione e salvaguardia secondo il Regolamento della Riserva approvato dall’ ARTA di Palermo.
Intanto l’attenzione si sposta anche sull’ormeggio e l’ancoraggio all’interno della baia dell’Isola Bella nella zona adesso denominata -B-. Con ordinanza n.116 del 2009 (nei dettagli cliccando download in basso) la Capitaneria di Porto di Messina ha consentito tali operazioni che, a salvaguardia della flora e della fauna marina, erano vietate da 9 anni dalla precedente Ordinanza 46-01 (Disciplina delle aree demaniali marittime comprese nel territorio della riserva naturale di isola bella). Tale circostanza, aveva favorito la crescita della posidonia (la zona ora ne è ricca), la riproduzione della flora e fauna marina, oltre che il mantenimento di acque pulite (in assenza di derivati di petrolio ed atro) e la presenza di uccelli marini e non. «Le conseguenze che l’Ordinanza n.116-2009 apporterà all’ecosistema fino a ieri protetto – afferma Bambara -, non sono difficili da immaginare. Quale effetto produrra? Intanto, appena si verrà a sapere che è possibile ancorarsi all’interno della baia dell’Isola Bella, la maggior parte delle imbarcazioni che fino all’estate passata si fermavano nella baia di Villagonia, a ridosso di Capo Taormina, sicuramente opteranno per la baia dell’Isola Bella, per cui questa sarà invasa. E non basteranno i due divieti previsti nella medesima ordinanza (divieto di immersioni subacquee con l’ausilio di autorespiratori e di navigare ad una velocità superiore ai sette nodi- ad impedire ciò che è facilmente prevedibile)»
Sulla tutela di Isola Bella è intervenuto nuovamente anche il CODACONS, chiedendo all’Assessorato al Territorio ed Ambiente di ripristinare immediatamente i precedenti divieti. Il CODACONS, infatti, aveva già richiesto alla Capitaneria di Porto di Messina l’annullamento dell’ordinanza 116/2009 che ha eliminato per gran parte della Baia il divieto di ingresso a motore e l’ormeggio, senza tuttavia avere sino ad oggi alcun riscontro. Il Codacons, pertanto, ha invitato l’Assessorato al Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana a voler reintrodurre i divieti di ormeggio ed ingresso delle barche a motore al fine di mantenere le caratteristiche ambientali della Baia che le hanno permesso di essere qualificata come sito SIC.
«La Baia dell’Isola Bella – osserva l’avv. Antonio Cardile (Presidente provinciale del Codacons) – è sito SIC ITA per la zona terrestre è il sito SIC ITA 30031 e per la zona marina nel sito SIC ITA 300040. Tali inserimenti sono stati determinati come risulta dai documenti ufficiali dell’Unione Europea anche per la presenza della rara specie del Gabbiano corso, specie relativamente rara che trova un ambiente particolarmente favorevole nel sito e la cui presenza si è incrementata grazie all’ effetto positivo del divieto di transito per le imbarcazioni. In questo momento, inoltre, il gabbiano corso ha nidificato e deposto le uova e mentre nel Parco dell’Arcipelago de La Maddalena sono stati introdotti sull’isola di S. Stefano dei divieti di transito alle imbarcazione sino a tutto il mese di luglio per la tutela del Gabbiano Corso, ed in tutta l’Unione Europea si adottano provvedimenti per la tutela del Gabbiano Corso la Capitaneria di Porto di Messina elimina i divieti esistenti sulla Baia dell’Isola Bella. Risultano inoltre essere a rischio anche le praterie di Posidonia Oceanica che caratterizzano il fondale della Baia le quali, oltre ad essere sensibili all’inquinamento degli idrocarburi dei motori marini, subiscono degli strapi dall’ancoraggio delle navi da diporto, il cui divieto la Capitaneria di Porto di Messina ha abrogato».
«E’ noto, – conclude Cardile – che la scomparsa delle praterie di posidonia può avere effetti su altri ecosistemi, basti pensare che la perdita di un solo metro lineare di prateria può portare alla scomparsa di diversi metri della spiaggia antistante, a causa dei fenomeni erosivi noncHp che la regressione delle praterie comporta un deterioramento della qualità delle acque. Per questo auspichiamo che l’Assessorato voglia intervenire immediatamente, prima che l’ecosistema della Baia sia alterato o distrutto a causa della presenza delle barche all’interno dello stesso». (ER)