La loro vita è durata pochissimo; erano state piantate alla fine di gennaio e ad un occhio inesperto sembra che nessuna potrà essere salvata
Sarà stato il punteruolo rosso? Questo animaletto capace di divorare le palme di una città forse c’entra con la “distruzione” di quello che, appena nato, era stato considerato un vero angolo botanico, una bella presentazione per chi da sud entrava in città. Purtroppo è durato poco perché tutte le palme, circa venti, della rotatoria intitolata a Alfio Ragazzi sono appassite. A dir la verità mai erano state verdi e vigorose ma ora sono completamente ingiallite ed indecorose soprattutto nel giorno in cui si ricorda la Liberazione considerando che l’Eroe Maresciallo dei Carabinieri Alfio Ragazzi ha perso la vita per quei valori.
In verità non sappiamo se sia stata colpa del punteruolo rosso o chissà quale evento abbia causato la morte delle palme ma vista la situazione allarmante dell’area mediterranea relativa all’insediamento di nuove specie animali è d’obbligo capire, cercare di comprendere cosa ha causato realmente la morte delle specie vegetali della rotatoria allo scopo di impedire una possibile devastazione del patrimonio botanico della città. Che la scelta di piantare delle palme in quel periodo era da escludere non c’erano dubbi, e nell’articolo allegato di inizio febbraio http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=13415 si legge tra le prime righe che trentamila sarebbero le palme attaccate in Sicilia dal punteruolo rosso. -Le palme – sosteneva Stefano Colazza, ordinario di Entomologia agraria del dipartimento di Scienze entomologiche dell’Università di Palermo – che mostrano i segni del punteruolo rosso sono soltanto la punta dell’iceberg, difficile credere che in questo momento ci siano in Sicilia palme sane. Il rischio e’ di perdere completamente il patrimonio naturalistico e paesaggistico dell’Isola-.
Sebbene molti siano stati i dibattiti legati alla malattia delle palme, non ultimo come importanza è stato quello svolto alla Provincia Regionale di Messina il 26 febbraio dove è stato chiesto ai sindaci del comprensorio di censire le palme ricadenti nel territorio di competenza, ancora poche sono le iniziative volte a debellare l’animale. L’obiettivo al momento che riceve più consensi è proprio quello di cercare in tutti i modi di ridurre la popolazione del punteruolo rosso concentrando l’attenzione sulle aree poste a margine di quelle infette e nei punti di nuova infezione per rallentarne la propagazione visto che non esiste metodo per allontanarlo dalle nostre terre. Come è ormai noto, a Messina, l’animaletto mangia palme è già abbastanza diffuso; tornando alla rotatoria di Tremestieri, con la speranza di non lasciar sola la Dea Demetra, un intervento immediato dell’amministrazione potrebbe salvare qualche pianta. A seguire necessaria sarebbe l’apertura di un indagine scientifica settoriale allo scopo di verificare le cause della morte delle palme nella rotatoria e quindi, in breve tempo, proporre azioni incisive ed efficaci. E’ unanime infatti il parere degli esperti del settore: “in Sicilia siamo già in una fase avanzata, al centro dell’emergenza; è a rischio tutto il patrimonio botanico dell’isola”. Vogliamo forse perdere quel poco di verde che abbiamo nella nostra città?