Ogni morte d'uomo mi riduce, perché io faccio parte dell'umanità. E, dunque, non chiedere mai per chi suona la campana. Essa suona per te. (E. Hemingway)
A distanza di 728 anni da quella notte dell’8 agosto 1282, sul Colle della Capperina, ritornano di guardia Dina e Clarenza.
Osservano le colline per avvistare in tempo le truppe di Carlo I allertare i messinesi al comando del Capitano Alaimo e salvare Messina per la seconda volta.
Ma i francesi tardano ad arrivare. Allora le due dame, osservando la città illuminata dalla luna, iniziano a parlare tra loro.
DINA: Clarenza guarda com’è cambiato il paesaggio, la campagna è abbandonata e ci sono palazzi dappertutto privi di strade e servizi!
CLARENZA: Vero è! Hanno approvato 700 emendamenti in una notte rendendo legale costruire dovunque ed ora non ci sono più orti ed agrumeti. La Chiesa di Grotte è nascosta dalle nuove case, sono scomparse le coltivazioni di zibibbo, quelle di gelsomino, i gelseti ed il mirto. E guarda come è ridotta Portella Arena!
DINA: Clarenza non guardare i colli, voltati verso Giampilieri. Ma non sono già passati otto mesi dal primo ottobre? Perché 254 nostri concittadini sono ancora senza casa?
CLARENZA: Non me lo spiego! Però gli amministratori si lamentano che costa troppo pagare gli alberghi; comunque hanno progettato la “Valle della Memoria” ed hanno installato le sirene per avvisare quando piove. E tu guarda verso il Don Orione, i disabili non si sa che fine faranno e gli operatori neppure!
DINA: Pure quelle cose che si chiamano autobus si stanno fermando, non vedo più l’Arsenale, l’Ospedale Militare ed il Distretto, ma non c’era un Ministro della Difesa di Messina?
CLARENZA: Guarda verso S. Filippo. Perché le luci dello Stadio sono spente? non avevano promesso di far ritornare il Messina in serie A con una nuova cordata di imprenditori?
DINA: E chi sono quelle persone che, scese dalle navi, si guardano in giro smarrite tra erbacce e spazzatura?
CLARENZA: I croceristi. Dicono che sono una grande risorsa per una città turistica ma continuano ad abbandonarli a se stessi. Sono scomparsi anche i tecnici ed i giardinieri che tenevano la città come un eden; ora stanno distruggendo tutto. Figurati che hanno insegnato ai bambini delle elementari ad utilizzare le piante della forestale per arredare Villa Mazzini!
DINA: Speriamo che Messina da ex giardino non diventi un’area di sosta come quelle sui colli! A Maregrosso che succede, perché tutta quella polvere?
CLARENZA: Le ruspe. Buttano giù le costruzioni abusive e liberano il litorale.
DINA: Bello! e poi che faranno?
CLARENZA: A quanto pare non lo sanno. Intanto hanno cacciato via tutti; poi sembra che faranno un Parco. Hanno trovato le sistemazioni per le attività commerciali, mentre alle persone non hanno dato altra alternativa che andarsene.
DINA: Un Parco a Maregrosso? E che piante useranno in quel posto, quelle di plastica? Ma non c’erano pure vecchi, bambini e donne in stato interessante fra le persone cacciate?
CLARENZA: E che se ne importano! Intanto fanno polvere con le ruspe poi si vedrà! A quanto pare oggi campano alla giornata e poi, quando non ottengono niente, dicono che mancano i soldi!
DINA: Mancano i soldi!!! Ma come, quando si sono presentati alle elezioni per farsi eleggere non lo sapevano? Ai nostri tempi se non avevano la capacità di trovare soluzioni se ne tornavano a casa invece di continuare a percepire più di cinquemila euro al mese per non risolvere niente!
CLARENZA: Non si limitano a questo, dicono pure che è colpa dei messinesi che sono degli incivili!
DINA: E chi fù! Ma questi messinesi di oggi sono veramente i discendenti nostri? di chi ha respinto i francesi? di chi ha resistito al Re Ferdinando? di chi “fatti precorrendo idee” ha anticipato il risorgimento? di chi dopo il terremoto del 1908 si è seduto sulle mine per non farle brillare impedendo che si spostasse la città? Come possono sopportare tutto questo, anche di essere insultati, senza ribellarsi?
CLARENZA: Dina, ragione hai! Se questi non reagiscono e si fanno governare così forse non è più il caso di suonare le campane. Lasciamo dormire Alaimo ed i nostri concittadini. Non è giusto farli combattere per un futuro simile. I francesi certamente non saranno peggio di questi!