La riflessione. Le Linee Guida del PRG - Vaglio o non vaglio? E se vaglio chi conviene che vagli?

La riflessione. Le Linee Guida del PRG – Vaglio o non vaglio? E se vaglio chi conviene che vagli?

La riflessione. Le Linee Guida del PRG – Vaglio o non vaglio? E se vaglio chi conviene che vagli?

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venerdì 18 Febbraio 2011 - 09:34

Mi apro un agriturismo! NO TU NO! Ma perché? PERCHE? NO!!!

Ci sono notizie che possono lasciare sconcertati, e lo sconcerto diventa tanto più grande quanto più importanti sono le tematiche trattate.

Ad esempio, considerato come non è ancora realizzata la parte pubblica dell’attuale PRG e che negli almeno dieci anni necessari ad approvare il nuovo strumento urbanistico, potrebbe completarsi l’eccessivo sviluppo urbanistico previsto, la proposta di un nuovo PRG rappresenta un indirizzo politico perseguibile?

Nell’attuale e decisionista contesto politico epocale ed euromediterraneo le perplessità, non possono e non devono essere prese in considerazione e, quindi, si tira dritto procedendo all’approvazione delle Linee Guida del nuovo PRG.

Dalla lettura di queste direttrici di sviluppo si evince come uno degli snodi principali del progetto viene individuato nel recupero del territorio mediante l’agriturismo.

Soluzione encomiabile, peccato che gli imprenditori agricoli operanti nel comune di Messina non possono neppure avanzare istanza di contributi per realizzare la propria azienda agrituristica.

Infatti, nel Piano di Sviluppo Rurale il nostro territorio viene classificato quale “Macroarea A – Area Urbana” all’interno della quale non sono previste né attività agrituristiche né quelle collegate all’agriturismo.

Lo sconcerto aumenta visto che, caso forse unico al mondo, il nostro territorio comunale viene riconosciuto contemporaneamente come area urbana e zona sottoposta al vincolo ambientale della Zps.

Prima di tirare dritto ed approvare le Linee Guida non sarebbe stato opportuno verificare la coesistenza di vincoli così antitetici e risolvere questo vistoso paradosso per favorire veramente la tutela e lo sviluppo del territorio?

Meno male che le Linee Guida sono state sottoposte al vaglio di costruttori, associazioni, imprenditori ed ecologisti.

Come si apprende dalla stampa nessuna risposta dalle prime categorie mentre gli ecologisti sono stati estremamente celeri nel produrre il loro documento ufficiale.

Niente da eccepire circa la procedura attuata, ma il metodo sarà corretto?

Perché si chiede il vaglio solamente a tre Associazioni (WWF, Man e Italia Nostra) escludendo altre sigle storiche dell’ecologismo come ad esempio Legambiente?

Considerato come il rappresentante locale del WWF è anche Presidente onorario della Man non sarebbe stato ancora più opportuno ed equo coinvolgere anche gli altri ambientalisti?

E, dal canto loro, questi ecologisti non avrebbero dovuto vagliare più attentamente l’utilità di partecipare alla stesura di un nuovo PRG visto che in tal modo si terrà in vita per almeno dieci anni lo strumento urbanistico che loro stessi hanno tanto contestato?

Infine, acquisire un documento ecologista nella fase preliminare dell’iter di approvazione del PRG non potrebbe essere utile, in fase di approvazione, a conferire legittimità a possibili scelte difformi rispetto quelle attualmente contenute nelle Linee Guida?

Per limitare lo stato di evidente dissesto e di abbandono in cui versa il nostro territorio è necessario limitarsi solamente a bloccare l’edilizia selvaggia oppure è altrettanto importante prendere le distanze dalla politica del “tiro dritto” e iniziare a sviluppare una sensibilità nuova ed una politica ambientale che rinneghi le denunce e le pochissime, ma assolute, certezze sulle quali si sono fondati gli ultimi 25 – 30 anni di ecologismo?

Ai posteri, se ci saranno, l’ardua sentenza!

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