Sono meritevoli di essere vagliate dal Tribunale le accuse contro i vertici della Raffineria di Milazzo, chiamati in casua per le emissioni di gas e fumo dal 2009 in poi, considerate oltre i livelli di guardia. Il giudice per l’udienza preliminare Salvatore Pogliese in serata ha rinviato a giudizio i due ex direttori Marco Antonio Saetti e Gaetano De Santis, insieme all’attuale direttore Pietro Maugeri. Va a giudizio anche la stessa RAM.
Il processo comincerà il prossimo 3 aprile e le accuse restano quelle di gettito pericoloso di cose e disastro colposo. Per questa ultima ipotesi il Pubblico Ministero Federica Paiola aveva invocato il non luogo a procedere ma il GUP ha deciso diversamente, rimettendo la valutazione interamente ai giudici di primo grado.
Sarà un processo “monstre”: più di cento le parti civili tra singoli, sigle ambientaliste, i comuni della Valle del Mela e la Regione siciliana.
La Procura di Barcellona, guidata da Emanuele Crescenti, dopo aver analizzato sia gli esposti degli ambientalisti che le perizie dei propri consulenti sulle emissioni, ha concluso che le polveri sottili immesse nell’atmosfera dalla RAM erano pericolose per le persone e inquinanti per l’ambiente: idrocarburi, metano, biossido di zolfo e polveri sottili che secondo l’Accusa sono collegati ai picchi di mortalità e malattie dell’apparato respiratorio registrati nella Valle del Mela.
La decisione del GUP di Barcellona arriva il giorno dopo l’ultimo blitz della Capitaneria di Milazzo nell’impianto di contrada Mangiavacca, dove sono stati sigillati i tre serbatoi al centro dell’incidente del marzo scorso (LEGGI QUI)