I sindaco metropolitano Accorinti si è schierato contro il progetto di riconversione della centrale elettrica di San Filippo del Mela. Il parere presentato è stato però ritenuto irrilevante
No all'inceneritore del Mela. Anche la Città metropolitana di Messina prende ufficialmente posizione contro il progetto di riconversione a CSS della centrale elettrica di San Filippo del Mela. Si è infatti riunita oggi al Ministero dell'Ambiente la conferenza dei servizi sulle autorizzazioni al progetto proposto da A2A. Nel corso della riunione, sono stati depositati i pareri della Città Metropolitana e dell'esperto nominato dal Comune di San Filippo del Mela. Le note sono state però ritenute irrilevanti nel merito della procedura di AIA – Autorizzazione integrata ambientale -, poichè in questo caso le valutazioni sono di natura esclusivamente tecnica. Eventuali pareri andranno presentati in sede di VIA, in una fase successiva. Vista la complessità delle presentazioni osservate, la seduta è stata rinviata.
Nel parere della Città metropolitana sono elencate le principali critiche contro il progetto, già ampiamente spiegate dagli ambientalisti della valle del Mela: l'elevato livello di inquinamento, che ha portato alla dichiarazione di un SIN – sito di interesse nazionale – e di un'AERCA – area ad elevato rischio ambientale; del rischio sanitario ed ambientale conseguente, e degli improrogabili interventi di risanamento e bonifica; del peggioramento del carico di inquinanti, a causa dell'immissione nell'aria di prodotti dell'incenerimento dei rifiuti quali diossine, furani e policlorobifenili.
C'è inoltre un motivo ormai evidente: il nuovo impianto non verrà realizzato per esigenze energetiche, ma di gestione dei rifiuti. L'impianto non risponderebbe ai criteri di utilizzo delle frazioni residuali, sia perchè la quantità di CSS potenzialmente producibile in Sicilia sarebbe inferiore al fabbisogno, sia perchè il CSS utilizzato potrebbe non essere conforme ai requisiti previsti dal decreto ministeriale 22/2013.
Inevitabile, infine, il riferimento al Piano Paesaggistico dell'Ambito 9, che individua negli impianti di raffinazione e di produzione di energia i principali fattori di degrado dell'area, e stabilisce l'esigenza di una loro progressiva dismissione; il Piano sancisce inoltre il divieto di potenziamento o di espansione degli impianti energetici, nonchè dell'insediamento di nuovi impianti.