Terme Vigliatore, Legambiente segnala liquami inquinanti nella saia Mollerino

Terme Vigliatore, Legambiente segnala liquami inquinanti nella saia Mollerino

Redazione Tirreno

Terme Vigliatore, Legambiente segnala liquami inquinanti nella saia Mollerino

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mercoledì 07 Settembre 2016 - 09:47

A causare la fuoriuscita sarebbe stata la rottura di due pozzetti della rete fognaria. "Eventuali sovraccarichi della rete sono imprevedibili; ma, con i giusti accorgimenti, si può evitare che a pagarne le conseguenze siano sempre i cittadini" - spiega Carmelo Ceraolo

Legambiente del Longano prosegue l’attività ispettiva ambientale sull’intero comprensorio. Stavolta, la denuncia riguarda la presenza di uno scarico fognario all’interno della saia di contrada Mollerino a Terme Vigliatore, a causa della rottura di due pozzetti della rete fognaria, con la conseguente fuoriuscita di sostanze inquinanti.

“I liquami di origine organica continuano a sversarsi nella saia mischiandosi alle acque bianche con un inquinamento inevitabile, e gli odori nauseabondi derivati dagli scarti sono ben sopra la soglia della tollerabilità umana” – afferma il presidente Carmelo Ceraolo – “il fenomeno crea notevoli disagi e problemi di natura igienico-sanitaria, favorendo altresì la proliferazione di insetti molesti e fastidiosi. Dal sopralluogo effettuato a monte abbiamo poi appurato la presenza di carcasse di topi in avanzato stato di decomposizione, che compromettono ulteriormente la situazione igienico-sanitaria del luogo”.

Ceraolo prova ad approfondire le cause del problema: “È inevitabile che, in periodi di pioggia o in estate, con l’aumento della popolazione, si possano avere situazioni di forte criticità, dovute al fatto che le portate afferenti alle reti fognarie sono molto superiori a quelle trasportabili e trattabili; un’altra spiegazione è che a valle la creazione di un tappo abbia fatto saltare i tombini della rete fognaria che passa sotto la saia Mollerino. Sempre più spesso le disfunzioni sono legate a fogne e collettori sovraccarichi, provocando intasamenti e attivazioni di by pass che riversano direttamente nelle saie o nei torrenti le acque luride”.

“È necessario che vengano attivati da subito gli interventi necessari per rimettere in sesto il sistema di raccolta e trattamento delle acque di scarico, al fine di evitare che la condizione ambientale sopra descritta possa ulteriormente degenerare con conseguente pregiudizio per la salute pubblica” – conclude l’ambientalista – “sempre di più le vicende di inquinamento ci parlano di un sistema fognario che non regge e ha bisogno di grandi investimenti. Se le rotture di un sistema della conduttura fognaria, come in questo caso, possono anche essere eventi accidentali, non è accettabile che a pagarne le conseguenze siano sempre i cittadini”.

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