Amministratori e operatori del settore si sono dati appuntamento per domani (venerdì) alle 19.30 nell’aula consiliare del Comune. La salvaguardia della costa è il tema prioritario. Ma si discuterà anche di manifestazioni estive
Un paese, S. Alessio Siculo, nella morsa dei disagi. Un settore, quello turistico, che sprofonda di anno in anno dopo aver vissuto lustri di crescita e benessere: alberghi pieni e seconde case costruite come funghi. Il boom degli anni ’80 sembra un ricordo sbiadito. La cittadina del capo rischia di essere travolta da una crisi irreversibile se non si interverrà rapidamente e con decisione. Gli operatori turistici ne sono convinti. La loro preoccupazione è principalmente legata alla spiaggia che non c’è più, nel vero senso del termine. Si confidava nel ripascimento, prelevando la sabbia dal torrente Agrò: circa 120mila metri cubi di materiale. Ma le speranze degli alessesi sono state gelate dal Comitato tecnico-amministrativo del ministero delle Infrastrutture. L’esame degli elaborati, e quindi la decisione, è stata rinviata in attesa di un ulteriore parere. Intanto la stagione balneare è già partita.
Amministratori e albergatori si sono dati appuntamento per domani (venerdì) alle 19.30 nell’aula consiliare del Comune. La salvaguardia della costa è il tema prioritario. Ma si discuterà anche di manifestazioni estive e della situazione in cui versano le casse comunali. Una mobilitazione. Il fenomeno dell’erosione è divenuta anche un caso nazionale in seguito ad un servizio mandato in onda il 2 giugno dal Tg1 nell’edizione delle 20. I casi più gravi mostrati dall’inviata Roberta Schiavone sono quelli di Giardini Naxos e S. Alessio. Non è che le cose vadano meglio nei paesi vicini, ma giusto per fare degli esempi a S. Teresa e Furci un po’ di spiaggia ancora c’è. Anche se si assottiglia sempre più ad ogni mareggiata. I commercianti e gli albergatori alessesi sono esasperati. Con una pressione fiscale non più sostenibile.
Carmelo Caspanello