Il Comune di Milazzo nel caos. L'amministrazione annaspa tra tra debiti e rifiuti

Il Comune di Milazzo nel caos. L’amministrazione annaspa tra tra debiti e rifiuti

Giovanni Passalacqua

Il Comune di Milazzo nel caos. L’amministrazione annaspa tra tra debiti e rifiuti

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martedì 01 Marzo 2016 - 10:49

Senza bilanci comunali, la città del Capo non riesce a programmare adeguatamente i servizi erogati. Ma la situazione finanziaria viene continuamente stravolta dalle azioni dei creditori. Così, continua l'impasse; e il dissesto, adesso, sembra quasi la migliore delle soluzioni...

Non è affatto semplice la situazione amministrativa del Comune di Milazzo. L’amministrazione guidata da Giovanni Formica è infatti alle prese con una intricata – e sempre più insostenibile – situazione finanziaria, che si riverbera su tutti i servizi erogati dall’Ente. Particolarmente contestata è la gestione rifiuti che, nonostante le rimodulazioni subìte, non garantisce livelli apprezzabili di decoro urbano.

La questione rifiuti è diventata ormai una croce per l’amministrazione. Tutto è iniziato con la perizia voluta dal sindaco a settembre 2015; da lì, è cambiata l’impostazione – e i costi – del servizio, più caro, eppure meno efficiente. È partito così un tira e molla tra il sindaco e il raggruppamento temporaneo d’imprese composto da Carouter e Multiecoplast, che gestiscono il servizio nella città mamertina: dall’amministrazione piovono accuse di inefficienza; le aziende, dal canto loro, rivendicano il lavoro svolto, e battono cassa.

La mancanza dei bilanci costringe però il sindaco a garantire il servizio, mese dopo mese, tramite ordinanza sindacale; una necessità che rende ancora più incerta la situazione. Nella nuova proroga, che dovrebbe arrivare in questi giorni, sembra tornerà la raccolta domenicale. Intanto, però, Carouter ha notificato al Comune una sentenza del Tar relativa al pagamento delle somme AtoMe2; una vicenda risalente a oltre cinque anni fa, ma che avrà conseguenze sull’immediato futuro dell’amministrazione.

A complicare ulteriormente la situazione arrivano le multe europee per i Comuni che sono ancora al di sotto della soglia del 65% per la raccolta differenziata; a Milazzo, infatti, il riciclaggio è pressochè pari allo zero, e non è ancora partito il servizio di raccolta porta a porta. Esemplificativa è la vicenda che ha riguardato Olivarella, frazione al confine tra San Filippo del Mela e il Comune mamertino: alcuni cittadini – filippesi e luciesi -, che da qualche mese dispongono della raccolta porta a porta, preferiscono comunque buttare i loro rifiuti nei cassonetti milazzesi; cassonetti che, segnalano le opposizioni, sono quelli destinati alla raccolta differenziata.

Insomma, cause economiche e responsabilità politiche hanno portato alla caotica situazione attuale milazzese. Aggravata, come se non bastasse, dalla decisione della Regione di imporre la proroga del servizio di Trasporto Pubblico Locale. Il contratto tra Ast e Comune è scaduto il 31 dicembre e, a causa dello stato delle casse comunali, sarebbe impossibile procedere a ulteriori proroghe; in pratica, però, la Regione ha imposto la prosecuzione del servizio, senza trasferire i fondi necessari. Ast, inoltre, avanza già un credito di oltre due milioni di euro nei confrondi del Comune mamertino, e si è già attivata per ottenerli.

Le vicende della città del Capo stanno di fatto mettendo con le spalle al muro l’amministrazione, che potrebbe presto ritrovarsi a dover prendere una scelta paradossale. Se, infatti, il sindaco Formica è stato uno dei principali avversari del dissesto, lo stesso Formica potrebbe adesso essere costretto a valutare l’opzione. Dopo l’annullamento del dissesto, infatti, il Comune si è ritrovato nella morsa dei creditori che, tra interessi e rivalutazioni, rischiano di mandare l’Ente in default; la soluzione più efficace, in grado di evitare ulteriori tegole finanziarie e, magari, di rendere più gestibile la situazione, potrebbe essere proprio quella del dissesto.

Giovanni Passalacqua

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