Barcellona, lancio di uova contro la Collica a Fondaco Nuovo: i retroscena

Barcellona, lancio di uova contro la Collica a Fondaco Nuovo: i retroscena

Alessandra Serio

Barcellona, lancio di uova contro la Collica a Fondaco Nuovo: i retroscena

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mercoledì 13 Maggio 2015 - 06:40

Il comizio del sindaco uscente nel quartiere popolare è stato interrotto da insulti e pietrate. La Collica: "Mai nascosti i problemi, torneró per dialogare con chi è scontento". Indaga la Polizia. E si ipotizzano collegamenti con la "guerra delle bancarelle".

E' servito l'intervento della Polizia per riportare la calma ieri sera a Fondaco Nuovo, quartiere popolare di Barcellona dove il comizio di Maria Teresa Collica è stato interrotto da fischi, insulti e un fitto lancio di uova. C'è scappata anche qualche pietra, che soltanto per fortuna non ha ferito nessuno, ma il sindaco uscente ha dovuto andarsene scortata dagli agenti del commissariato locale.

Non mi aspettavo di certo di essere accolta a braccia aperte, poiché conosco bene i problemi di quel quartiere che attende risposte da decenni e che giustamente chiede a gran voce attenzione e specifici interventi. Ero lì anche, e soprattutto, per dialogare ed ascoltare queste voci di dissenso, convinta che solo attraverso il confronto, anche duro, si possano comprendere le esigenze e risolvere veramente i problemi", ha commentato la Collica, che avrebbe dovuto poi lasciare la parola ad una candidata al consiglio comunale. " In questi anni non ho mai illuso nessuno con false promesse e ho sempre spiegato cosa deve e può fare un Comune. È proprio per questo sono tornata a Fondaco Nuovo perché so che ci vorrà del tempo per migliorare".

L'ex primo cittadino stigmatizza soprattutto il fatto che i contestatori abbiano coinvolto anche i bambini, ed ha annunciato che tornerà nel quartiere: "Sopporto anche il lancio di uova, sopporto le pietre e gli insulti ma non accetto che possano accusare le persone che mi sostengono di essere dalla mia parte solo perché gli avrei procurato un lavoro e soprattutto non accetto che abbiano usato i bambini per attaccarmi. È solo per quei bambini che mi auguro che tutti possano prendere le distanze da quanto accaduto. Tornerò presto a Fondaconuovo, per incontrare tutti coloro che oggi non hanno avuto modo di esprimersi, perché non voglio che l’atteggiamento aggressivo di alcuni pregiudichi il rapporto franco e diretto che si è costruito nel tempo con altri abitanti del quartiere che nonostante mille difficoltà non si arrendono mai e non sono mai scesi a compromessi e per ricordare a tutti di usare in maniera appropriata l’unica vera arma di ogni cittadino e cioè il voto libero”.

Il quartiere popolare di Fondaco Nuovo cerca da tempo il riscatto. Stretto tra l'area artigianale e lo svincolo, le case si ammassano in vicoli angusti, non mancano le costruzioni fatiscenti e le aree urbanizzate soltanto a metà. Penoso lo stato delle strade, d'inverno ridotte a pozzanghere e negli ultimi anni non sono mancate le proteste che invocavano interventi radicali e non tampone.

Ma dietro il gesto eclatante di ieri sera secondo gli investigatori potrebbe esserci più del malcontento degli abitanti di un rione popolare. Al vaglio l'ipotesi che il retroscena sia legato alla "guerra" delle bancarelle consumatasi in due atti per la festa del patrono San Sebastiano degli ultimi due anni. Nel 2014 l'amministrazione aveva trasferito altrove le bancarelle solitamente montate all'Oasi, l'area invece concessa ad una sorta di mercato dell'artigianato. Per protesta gli storici ambulanti locali avevano prima disertato la festa poi fatto irruzione all'Oasi per convincere gli altri venditori a smontare, con le buone o con le cattive. E le cattive, danneggiamenti e minacce' erano costate l'arresto e altre misure cautelari, quasi un anno dopo, dei Maggio, i principali commercianti locali.

Anche il blitz non basto': alla vigilia della festa erano risicatissimi gli ambulanti che avevan chiesto il permesso al Comune, alcuni per "solidarietà" agli arrestati altri temendo ancora ritorsioni, ammettendo le paure a mezza bocca. Soltanto poche ore dall'inizio dei festeggiamenti, dopo un braccio di ferro informale e una dichiarazione della Collica, la via riservata alle bancarelle si è animata.

Solidarietà alla Collica giunge da Roberto Materia, candidato sindaco:"La cronaca di questi giorni registra il succedersi di casi in cui la protesta popolare si scaglia contro avversari politici o amministratori ritenuti, a torto o a ragione, impopolari. Sono convinto che bisogna rispettare sempre le regole democratiche e consentire a chiunque di esporre le proprie opinioni. Sia a Barcellona Pozzo di Gotto nei riguardi della dottoressa Collica, alla quale esprimo la mia totale solidarietà, sia a Foggia per Salvini o a Torino o a Milano per chiunque altro singolo o associazione".

Anche LabDem Sicilia condanna questi gesti: "Gli episodi di violenza, le cui modalità di svolgimento dimostrano una preventiva attenta organizzazione, perpetrati nei confronti di Maria Teresa Collica in occasione di un suo comizio nella frazione di Fondaco Nuovo suscitano grandi preoccupazioni in una città spesso all'attenzione della opinione pubblica regionale e nazionale per i gravi problemi attenzionati dalle cronache giudiziarie. Appartiene alla responsabilità civile di tutte le forze politiche l'impegno a considerare le scadenze amministrative o politiche come momento e occasione per l’esaltazione del confronto civile e democratico. Quanti tra le forze politiche concorrono ad abbassare il livello del dibattito o immaginano di potere o dovere dare spazio persino nelle proprie fila a taluni personaggi, certamente non aiutano la comunità barcellonese a ricreare le condizioni perché possa recuperare a una positiva generale considerazione l’immagine di una città che, in anni non lontani,ha espresso classi dirigenti di alto profilo. L'Associazione LabDem Sicilia, condanna i fenomeni di violenza e di intimidazione perpetrati nei confronti dell’ex sindaco e candidato della città di Barcellona PG ed esprime l'auspicio che le forze politiche democratiche rifuggano, soprattutto in occasione di scadenze democratiche, dalla tentazione di minimizzare fenomeni di tale natura o peggio di potere offrire a taluni fomentatori di disordini tutele improvvide o interessate".

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