In entrambi i casi, gli autori delle violenze non potranno più avvicinare le vittime fisicamente, né tantomeno attraverso telefono o social network.
Un amore malato che degenera in violenza. E’ questo l’elemento che accomuna le ultime due misure cautelari eseguite dagli agenti delle Volanti di Messina nei confronti di un trentenne e di un quarantaquattrenne, entrambi messinesi ed accusati di violenza contro le loro ex.
Due casi differenti, quelli trattati dai poliziotti, ma con un unico comune denominatore: le vittime sono donne.
La prima storia riguarda una giovane ventenne “rea” soltanto di aver voluto troncare la relazione con il suo ragazzo, poco dopo un anno. Dopo un primo periodo di apparente accettazione, il trentenne ha iniziato a torturarla con chiamate, messaggi, minacce, insulti, non disdegnando appostamenti sotto casa o nei posti da lei frequentati. Ogni volta che la ragazza lo respingeva, lui diventava sempre più violento fin quando un giorno non è addirittura arrivato a bloccarla contro un muro e minacciarla con un coltello.
La seconda storia, invece, si è consumata tra le mura domestiche. Lui, quarantaquattrenne, usava picchiare la sua convivente con spinte, pugni e calci. Come accertato dalle indagini, l’uomo minacciava la donna ripetutamente, promettendole di romperle le gambe e di fargliela pagare, rifiutandosi di lasciare la casa.
In entrambi i casi, gli autori delle violenze non potranno più avvicinare le vittime fisicamente, né tantomeno attraverso telefono o social network. Per loro è stato difatti disposto il divieto assoluto di avvicinamento anche per i luoghi abitualmente frequentati dalle ex compagne. (Veronica Crocitti)
divieti divieti e ancora divieti…… ma le condanne ? dobbiamo sempre aspettare che ci sia il morto per chiuderli dentro ? che legge di m…a!!!