Messina, la proposta d'acquisto vale solo se i debiti non superano un milione

Messina, la proposta d’acquisto vale solo se i debiti non superano un milione

Marco Ipsale

Messina, la proposta d’acquisto vale solo se i debiti non superano un milione

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martedì 03 Maggio 2016 - 17:09

La cordata di imprenditori con a capo Francesco Barbera vuole fare in fretta. L’obiettivo è quello di ottenere la documentazione richiesta in tempi brevissimi, una settimana, di verificarla in un’altra settimana, per poi presentare una proposta dettagliata da formalizzare entro il 31 maggio

Sei quote, ciascuna del 12,5 %, per un totale del 75 %. E’ la proposta presentata dall’avv. Bonaventura Candido in rappresentanza di una cordata di imprenditori con a capo Francesco Barbera, l’industriale del caffè, per l’aumento di capitale dell’Acr Messina. Negli ultimi cinque mesi, Barbera ha incontrato per sei volte l’attuale proprietà, una discussione che ora si è trasformata in una manifestazione d’interesse ufficiale.

Il primo contatto tra Barbera e il Messina risale al mese di novembre, in occasione del derby col Catania, che fu seguito da oltre 18mila spettatori. Il marchio Caffè Barbera comparì sulle maglie dei giallorossi a distanza di molti anni da altre collaborazioni col Messina di Aliotta.

“La manifestazione di interesse – si legge nel documento ufficiale inoltrato – è formulata sulla base delle informazioni riguardanti la società contenute nel bilancio pubblico al 31 dicembre 2014 della società e sulla base delle ulteriori informazioni fomite dalla società, e dai suoi consulenti/rappresentanti, negli incontri che le parti hanno avuto negli ultimi cinque mesi, informazioni sulle quali, tuttavia, gli imprenditori non hanno ancora svolto alcuna verifica”.

Una di queste informazioni da verificare, ad esempio, riguarda il fatto che i debiti della società siano stati notevolmente ridotti rispetto al bilancio del 31 dicembre 2014. Nello specifico, l’offerta è valida solo se i debiti complessivi anche potenziali, alla data odierna e in previsione al prossimo 30 giugno, non siano superiori a un milione, come assicurato negli incontri precedenti. A tal proposito, la richiesta è quella di poter usufruire del bilancio 2015 approvato e di un bilancino previsionale al 30 giugno 2016. La verifica verrà svolta dall’avv. Bonaventura Candido e dai commercialisti Antonio Morgante e Michele Veninata.

La cordata di imprenditori verserebbe nelle casse sociali 1 milione e 200mila euro (sei quote da 200mila euro) per acquisire il 75 % dell’intero capitale, mentre l’attuale proprietà diverrebbe intestataria delle restanti due quote, quindi del 25 %, per un valore di 400mila euro, versando nelle casse la differenza rispetto agli importi già versati entro il 30 aprile 2016. Nel caso in cui questi versamenti fossero superiori a 400mila euro, il maggior importo verrà loro rimborsato dalla società entro il 30 giugno 2016. Il capitale verrebbe così aumentato fino a 1 milione e 600mila euro. Se invece l’attuale proprietà vorrà partecipare con una sola quota, quindi col 12,5 %, la cordata acquirente si è resa disponibile ad aumentare la propria partecipazione fino all’87,5 %.

L’obiettivo è quello di ottenere la documentazione richiesta in tempi brevissimi, una settimana, di verificarla in un’altra settimana, per poi presentare una proposta dettagliata da formalizzare entro il 31 maggio, termine comunque indicativo. In questo periodo, l’attuale proprietà non dovrebbe trattare con terzi né compiere operazioni straordinarie che possano alterare un eventuale accordo.

(Marco Ipsale)

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