Milazzo e Barcellona: chi ha vinto, chi ha perso. E i messaggi ai naviganti

Milazzo e Barcellona: chi ha vinto, chi ha perso. E i messaggi ai naviganti

Rosaria Brancato

Milazzo e Barcellona: chi ha vinto, chi ha perso. E i messaggi ai naviganti

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lunedì 15 Giugno 2015 - 22:05

Dall'esito dei ballottaggi emergono una serie di riflessioni. I risultati di Milazzo e Barcellona sono speculari,dove il Pd si presenta unito vince, se dilaniato da scontri interni no. Hanno perso i sindaci uscenti bocciati dai loro stessi concittadini, ha vinto Picciolo, hanno perso D'Alia e Rinaldi, ha vinto il Pd compatto. Adesso molti si chiedono se l'effetto mozione di sfiducia possa diventare contagioso anche a Messina.

I ballottaggi di Milazzo e Barcellona si sono conclusi con una serie di messaggi e di riflessioni. La Sicilia, con le vittorie a Gela ed Augusta del M5S e la sconfitta ad Enna di Crisafulli ha mandato la sua buona parte di messaggi a Renzi. In provincia di Messina Milazzo e Barcellona consegnano due realtà politicamente diverse ma messaggi simili tra loro. Il più “corposo” di tutti è che un Pd unito vince, un Pd dilaniato da lotte intestine e scontri per il potere, perde. Ma le urne consegnano anche una realtà politica in continua evoluzione che fa traballare vecchi equilibri e consolidati orticelli.

Chi ha vinto e chi ha perso: ha perso il Pd diviso, ha vinto il Pd unito, hanno perso D’Alia e Rinaldi, ha vinto Picciolo, hanno perso i sindaci uscenti, Collica e Pino, ed infine ha perso la politica perché l’astensionismo è ancora un dato allarmante.

1)Il primo dato: i sindaci uscenti, Carmelo Pino e Maria Teresa Collica sono stati bocciati dai cittadini. Entrambe le amministrazioni evidentemente non hanno realizzato i risultati auspicati dai cittadini. Eppure la giunta Pino ha portato Milazzo fuori dal dissesto in meno di 3 anni e la giunta Collica era quella della “primavera” sulla quale tutti, sia a Barcellona che fuori, avevano riposto le speranze di un cambiamento di rotta. Invece sono stati gli stessi elettori a bocciare entrambe le amministrazioni, peraltro con un risultato netto. Materia con il suo 56,4% ha superato di oltre 13 punti Maria Teresa Collica e Formica a Milazzo ha battuto con il 62,17% l’uscente Carmelo Pino, con un divario di 25 punti e nonostante l’uscente fosse sostenuto dalle truppe di Rinaldi e di D’Alia intervenuto al secondo turno. La stessa Barcellona che 2 anni e mezzo fa aveva incoronato “sola contro tutti” la Collica affidandole la guida della cittadina, adesso le ha voltato le spalle, in un certo senso “confermando” quel voto di sfiducia che ha votato l’Aula due mesi fa.

2) Il Pd- I risultati di Milazzo e Barcellona sono speculari ed i messaggi vanno tutti indirizzati al Pd. Là dove il partito, pur dopo un inizio travagliato, si è ricompattato tra le varie aree, come avvenuto a Milazzo, il risultato è stato raggiunto. A Barcellona invece, con un Pd già diviso al momento della mozione di sfiducia e subito dopo letteralmente sfaldato in tanti rivoli, il candidato ufficiale Turrisi non ha superato il primo turno. La stessa scelta di un candidato non tesserato, vista come una “fuga” dalla responsabilità, ha comportato il primo strappo con i Democratici riformisti di Picciolo che hanno uscito dal cilindro il nome di Materia portandolo alla vittoria. Mentre il Pd ufficiale sosteneva Turrisi, i renziani e l’area riformista erano con la Collica ed una terza parte con Munafò. Risultato: Pd fuori dal ballottaggio, uno striminzito 7% alla lista ed un solo consigliere eletto.

3) Picciolo- Chi ha già vinto al primo turno ed ha stravinto al ballottaggio è il gruppo Picciolo, portando entrambi i suoi candidati alla vittoria sia a Milazzo che a Barcellona, risultando determinante nei numeri e mandando chiari messaggi alla leadership del Pd: da Rinaldi a Laccoto e Panarello. Nel primo caso, Milazzo, le percentuali delle liste ed i 4 consiglieri portati a casa dai Dr la dicono lunga sul peso del gruppo che ha anche comportato il sostegno delle truppe di Nino Germanà (che ha incassato 3 consiglieri). Lo scontro con l’area genovesiana ha comportato la vittoria degli “anti”. A Barcellona lo strappo dei Dr con il Pd ancora impantanato tra divisioni e nomi ha portato alla candidatura di Roberto Materia, voluto proprio dai Democratici riformisti e schierato con una coalizione trasversale e la “strana coppia” Beppe Picciolo- Santi Formica,(Dr-Forza Italia. Il Pd a Barcellona ha registrato un solo consigliere, diventati 2 solo per i “residui” dell’assegnazione dei seggi con il premio di maggioranza. Il presidente regionale del Patto dei riformisti non ha sbagliato un colpo, ha riempito tutte le caselle ed ha appena spedito un messaggio nella bottiglia al Pd….

4)D’Alia, Rinaldi- L’Udc non è più l’ago della bilancia, si è presentato sfilacciato a Barcellona e senza simbolo ufficiale nè lista. Scelta diversa a Milazzo, dove al primo turno il sostegno è andato a Carmelo Formica ed al ballottaggio a Carmelo Pino. D’Alia ha lanciato frecciate ai rivali parlando di “vecchi poteri”, scordando dove sono state le truppe democristiane negli ultimi 20 anni. D'Alia ha scelto di puntare tutto sulla ricostruzione dell'Udc a Milazzo, portando comunque a casa 3 consiglieri non di "vecchia data" il più giovane dei quali ha 30 anni e Maria Magliarditi, la più votata della lista, ne ha 32. Ed è da questo dato che intende ricostruire il partito nel milazzese, ribadendo la scelta di non essersi voluto schierare in quell'ampia coalizione Formichiana che ha visto dentro un pò di tutto. Tra chi ha perso, nel Pd, c’è anche Franco Rinaldi che ha preso le redini dell’area genovesiana puntando tutte le sue carte su Carmelo Pino. Soprattutto a lui Picciolo ha mandato il messaggio nella bottiglia destinata via posta ai vertici di un Pd dello Stretto rimasto ibernato senza possibilità di "scongelamento".

5) Molti ritengono che la sconfitta della Collica potrebbe avere ripercussioni anche a Messina. Il caso, per la verità rarissimo, di un Consiglio comunale che presenta la mozione di sfiducia a 2 anni e mezzo dall’elezione, perdendo quindi la poltrona insieme al sindaco, è sembrato a tanti un banco di prova per “tastare il terreno” su possibili repliche a Messina nei confronti di Accorinti. Difficile al momento dire in che termini e in che tempi questo possa accadere, certo la sconfitta della Collica suona come un campanello d’allarme per la giunta Accorinti soprattutto alla luce dei numeri. A dire no al sindaco della primavera infatti il 14 e 15 giugno non sono stati i consiglieri d’opposizione ma i barcellonesi che le hanno preferito un politico di lungo corso ed una stranissima coalizione-laboratorio. Resta da capire cosa intenderanno fare i partiti in riva allo Stretto proprio tenendo conto di questi risultati che registra perdenti e astri nascenti. Nel mezzo, al di là di una mozione di sfiducia che non è detto appassioni i 40 consiglieri di Palazzo Zanca,che potrebbero non “immolarsi” come i colleghi di Barcellona, c'è anche il verdetto sul Piano di riequilibrio bis, sia da parte del Ministero che successivamente della Corte dei conti.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. Cara ROSARIA BRANCATO sarei più cauto per il PARTITO DEMOCRATICO e i suoi sostenitori a cantare VITTORIA VITTORIA. Le elezioni di Barcellona e Milazzo, pur importanti, non fanno tendenza dal punto di vista politico, mentre è l’affermazione del MOVIMENTO 5 STELLE in alcuni comuni siciliani simbolo, come Gela, a rendere interessante il commento politico di voi giornalisti. Sono appena rientrato dalla Romagna, insieme a Lombardia e Sicilia una delle tre regioni in cui si è sparpagliata la famiglia da me generata, ebbene ti do una notizia da far tremare i polsi, non solo al nuovo anfitrione italiano in difficoltà, Matteo RENZI, ma anche ai pieddini messinesi.

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  2. Cara ROSARIA BRANCATO sarei più cauto per il PARTITO DEMOCRATICO e i suoi sostenitori a cantare VITTORIA VITTORIA. Le elezioni di Barcellona e Milazzo, pur importanti, non fanno tendenza dal punto di vista politico, mentre è l’affermazione del MOVIMENTO 5 STELLE in alcuni comuni siciliani simbolo, come Gela, a rendere interessante il commento politico di voi giornalisti. Sono appena rientrato dalla Romagna, insieme a Lombardia e Sicilia una delle tre regioni in cui si è sparpagliata la famiglia da me generata, ebbene ti do una notizia da far tremare i polsi, non solo al nuovo anfitrione italiano in difficoltà, Matteo RENZI, ma anche ai pieddini messinesi.

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  3. Così si parla alla PANCIA della gente.Il titolo di un giornale del CENTRODESTRA italiano,che nient a che fare con i conservatori inglesi o popolari tedeschi o repubblicani americani.”BUONGIORNO ITALIANI CON IMU e TASI” lascia credere alla PANCIA che i Comuni possano fare a meno delle entrate tributarie,in un momento in cui i trasferimenti di Stato e Regioni sono in caduta libera,nel 2014 €23.961.084(€99 a messinese).Farlo credere è ritenerci dei mammalucchi,babbei.Chi paga nel 2014 ha versato nelle casse di Palazzo Zanca TRIBUTI per €117.993.000(€488 a messinese),TRIBUTI per servizi a domanda,sanzioni,proventi vari,per €12.961.731 (€54 pro capite).Senza questi incassi nisba stipendi per i nostri amici dipendenti comunali,ATM,MessinAmbiente

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  4. Così si parla alla PANCIA della gente.Il titolo di un giornale del CENTRODESTRA italiano,che nient a che fare con i conservatori inglesi o popolari tedeschi o repubblicani americani.”BUONGIORNO ITALIANI CON IMU e TASI” lascia credere alla PANCIA che i Comuni possano fare a meno delle entrate tributarie,in un momento in cui i trasferimenti di Stato e Regioni sono in caduta libera,nel 2014 €23.961.084(€99 a messinese).Farlo credere è ritenerci dei mammalucchi,babbei.Chi paga nel 2014 ha versato nelle casse di Palazzo Zanca TRIBUTI per €117.993.000(€488 a messinese),TRIBUTI per servizi a domanda,sanzioni,proventi vari,per €12.961.731 (€54 pro capite).Senza questi incassi nisba stipendi per i nostri amici dipendenti comunali,ATM,MessinAmbiente

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  5. FAENZA città romagnola ricca e ben governata, fortemente industrializzata, conosciuta dai messinesi per i pavimenti e rivestimenti in ceramica, amministrata da sempre dal PCI prima, poi PDS, DS, oggi dal PD in forza di un ballottaggio con la LEGA NORD vinto per il rotto della cuffia, 51,86% contro 48,14%, questa è la vera notizia politica a carattere nazionale, avete capito pieddini messinesi, accade in Emilia Romagna. Il ballottaggio di FAENZA vale molto di più della conquista di VENEZIA e della LIGURIA, perché se dovessero cadere gli argini del sistema di potere PD in quella regione, l’anfitrione fiorentino dovrà pure chiedersi perché la PANCIA della gente ascolta Matteo SALVINI.

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  6. FAENZA città romagnola ricca e ben governata, fortemente industrializzata, conosciuta dai messinesi per i pavimenti e rivestimenti in ceramica, amministrata da sempre dal PCI prima, poi PDS, DS, oggi dal PD in forza di un ballottaggio con la LEGA NORD vinto per il rotto della cuffia, 51,86% contro 48,14%, questa è la vera notizia politica a carattere nazionale, avete capito pieddini messinesi, accade in Emilia Romagna. Il ballottaggio di FAENZA vale molto di più della conquista di VENEZIA e della LIGURIA, perché se dovessero cadere gli argini del sistema di potere PD in quella regione, l’anfitrione fiorentino dovrà pure chiedersi perché la PANCIA della gente ascolta Matteo SALVINI.

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  7. Intanto cresce il MOVIMENTO 5 STELLE, secondo schieramento in Italia, si sta formando in Parlamento e nella società una nuova e giovane classe dirigente, leader politici del calibro di Luigi DI MAIO, a mio avviso pronto a contrastare RENZI alle prossime elezioni, insieme a TONINELLI, DI BATTISTA, MORRA, DI FICO e al nostro Francesco D’UVA, che dopo due anni di studio da parlamentare comincia a essere valorizzato dal M5S. Chi sceglieremo noi messinesi? Ci affideremo a chi si è servito della nostra città per fortune politiche ed economiche o sceglieremo coraggiosamente il M5S, in ogni caso bisogna essere riconoscenti a RENATO ACCORINTI per aver restituito a Messina la sua agorà dove esercitare la polis.

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  8. Intanto cresce il MOVIMENTO 5 STELLE, secondo schieramento in Italia, si sta formando in Parlamento e nella società una nuova e giovane classe dirigente, leader politici del calibro di Luigi DI MAIO, a mio avviso pronto a contrastare RENZI alle prossime elezioni, insieme a TONINELLI, DI BATTISTA, MORRA, DI FICO e al nostro Francesco D’UVA, che dopo due anni di studio da parlamentare comincia a essere valorizzato dal M5S. Chi sceglieremo noi messinesi? Ci affideremo a chi si è servito della nostra città per fortune politiche ed economiche o sceglieremo coraggiosamente il M5S, in ogni caso bisogna essere riconoscenti a RENATO ACCORINTI per aver restituito a Messina la sua agorà dove esercitare la polis.

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  9. SA cos’è??? che la gente si è stancata delle colica, dei crocetta e degli accorinti vari…..per quanta fuffa le possa scrivere…

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  10. SA cos’è??? che la gente si è stancata delle colica, dei crocetta e degli accorinti vari…..per quanta fuffa le possa scrivere…

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