Il Segretario Aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa e Consigliere di Amministrazione dell’INPGI ha parlato di libertà di stampa e della libertà del giornalista : “Il 3 maggio scorso è stata celebrata la giornata mondiale della libertà di stampa”, “il giornalista per essere veramente libero deve essere affrancato dal bisogno”, “per fare una buona informazione ci vogliono buoni giornalisti”
“Dal giornalismo analogico a quello digitale“. E’ il tema trattato oggi dal giornalista Carlo Parisi, Segretario del Sindacato Giornalisti Calabresi, Segretario Aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa e Consigliere di Amministrazione dell’INPGI, nel quarto ed ultimo seminario di ambito giornalistico su “L’Informazione, dall’analogico al digitale”, con il coordinamento del prof. Francesco Pira, docente di Comunicazione pubblica e gestione degli Uffici Stampa presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Ateneo Peloritano.
Il dottor Carlo Parisi – prima di dare inizio alla sua relazione è stato ricevuto dal Rettore, prof. Francesco Tomasello, che ha sottolineato l’importanza della formazione universitaria, utile per ampliare il bagaglio di conoscenze necessarie per praticare la professione giornalistica –, dopo avere ricordato che alcuni anni fa aveva già tenuto un corso di giornalismo per gli studenti delle Facoltà di Lettere e Scienze Politiche dell’Università di Messina, ha fatto riferimento ai passaggi che hanno interessato il mondo dell’informazione nell’ultimo decennio, chiarendo subito il concetto che “avere la padronanza dei nuovi mezzi di informazione non significa affatto essere in grado di fare informazione“.
Parisi ha parlato di libertà di stampa e della libertà del giornalista : “Il 3 maggio scorso è stata celebrata la giornata mondiale della libertà di stampa”, “il giornalista per essere veramente libero deve essere affrancato dal bisogno”, “per fare una buona informazione ci vogliono buoni giornalisti”.
Altri aspetti dell’intervento di Parisi hanno riguardato il futuro dei giornali cartacei (“una autorevole studioso ne ha previsto la fine nel 2043”), il difficile cammino dei giornali on line (“7/8 anni fa uscì in Italia il primo grande quotidiano on line diretto da Lucia Annunziata, con una struttura editoriale adeguata, con giornalisti tutti contrattualizzati, con il risultato di dovere chiudere dopo pochi mesi, perché in nostro Paese non è ancora in grado di recepire questa svolta dell’informazione, perché la rete internettiana non è ancora entrata nella vita quotidiana della maggior parte degli italiani”); l’assoluta necessità di puntare ad un’informazione di qualità anche se si deve pagare (“in America il New York Times on line ha introdotto da anni tale sistema”); la fondamentale importanza della formazione e della preparazione delle giovani leve che devono potere contare su percorsi universitari di assoluta serietà e professionalità (“ essi vanno rivisti perché dalle Università devono uscire dei ‘supergiornalisti’ che devono abbinare la cultura di base alla padronanza tecnologica che oggi richiede la digitalizzazione dei mezzi di informazione”); la differenza tra l’attività di chi fa comunicazione e quella di chi fa informazione (“la legge 150 del 2000 ha diviso nettamente la figura del portavoce, che risponde alle esigenza del vertice aziendale o della Pubblica Amministrazione, da quella dell’ufficio stampa, che risponde solo al pubblico destinatario dell’informazione”).
Parisi, a conclusione del suo intervento, ha ricordato che l’informazione non è un privilegio di pochi, ma deve essere al servizio di tutti, consigliando poi agli studenti che sono intervenuti numerosi al seminario svoltosi nell’Aula Magna del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, di usare una prosa semplice nello scrivere, perché come diceva il grande giornalista Enzo Biagi, “è necessario farsi capire da tutti, dallo studente al professore, dal fruttivendolo all’intellettuale”.
I lavori del seminario sono stati aperti dal prof. Giovanni Cupaiuolo, Direttore del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, che ha sottolineato l’importanza del contatto con altri mondi professionali nel percorso formativo che interessa gli studenti del corso di laurea in giornalismo; ha portato il saluto dei corsi di laurea triennale in Scienze dell’Informazione e dei corsi di laurea magistrale in Metodi e Linguaggi del Giornalismo il prof. Marco Centorrino, docente di Sociologia della Comunicazione al Corso di laurea triennale di Scienze dell’Informazione.