Stamattina, a Palazzo dei leoni, tecnici dell'Anci e dirigenti delle Città metropolitane siciliane a confronto "per raccogliere le sfide del futuro"
MESSINA – “Metropoli strategiche” per tornare ad assumere personale e raccogliere le sfide del Pnrr nel territorio. Sfide fondamentali per le Città metropolitane siciliane. In quella di Messina, ad esempio, mancano i dirigenti e rimangono solo 668 dipendenti, insufficienti per rispondere ai bisogni del territorio. Stamattina, nel salone degli specchi di Palazzo dei leoni, su questi temi si è svolto un incontro tra Anci – Associazione nazionale comuni italiani e i dirigenti delle Città Metropolitane siciliane. In primo piano l’esigenza di un’efficace programmazione delle realtà metropolitane messinesi, palermitane e catanesi, tenendo conto delle specificità della normativa regionale.
Così, Giuseppe Canossi – consulente dell’Anci per il gruppo tecnico comitato di settore, formatore, valutatore – e Rocco Conte, dirigente della Direzione servizi finanziari, sistemi informativi e partecipate della Città metropolitana di Firenze, hanno dialogato a Messina con segretari generali e funzionari referenti delle tre Città Metropolitane. “Un’occasione per ascoltare e confrontarsi sulle esigenze attuali”, hanno detto.
Presente a distanza, in video da Roma, la dottoressa Rosalba Picerno.
“Un supporto concreto e formativo, con progetti innovativi, per sostenere il fabbisogno di personale e nuove assunzioni”, ha dichiarato la segretaria generale e direttrice generale del Comune di Palermo, in trasferta a Messina, Antonella Marascia, convinta che “indietro non si possa tornare: dobbiamo continuare su questa strada”.
“La Città metropolitana di Messina ridotta all’osso”
Ha sottolineato la segretaria generale della Città metropolitana di Messina, l’avvocata Maria Angela Caponetti (nella foto con i tecnici Canossi e Conte): “La nostra realtà è arrivata all’osso in quanto siamo sguarniti di personale. Disponiamo di una sola dirigente. Abbiamo ridotto la macro struttura a cinque direzioni ma non riusciamo a coprirle. Non abbiamo dirigenti e solo 668 dipendenti. Cinque anni fa – ha analizzato la responsabile – erano intorno a mille. Si tratta di un depauperamento notevole. Nel 2025 altre 199 persone si ritireranno, oltre a quelle che già sono andate in pensione. In più, sono necessarie professionalità molto qualificate per assolvere agli impegni”.
Per la segretaria generale, “l’aiuto dell’Anci è ben accolto perché ci consente di entrare in un processo di cambiamento. Ad esempio, per comprendere come procedere nelle assunzioni e nella ricerca dei profili richiesti in modo mirato”.
“Senza personale non possiamo raccogliere le sfide del Pnrr”
Ha evidenziato ancora Caponetti: “Abbiamo bisogno di rilanciare la nostra realtà. Senza personale, senza dirigenti e senza risorse non sarà possibile raccogliere le sfide di Piano strategico e Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza. Questi incontri sono preziosi perché facciamo rete a livello nazionale e otteniamo il necessario sostegno per creare le condizioni per ripartire con più efficacia. Metropoli strategiche ha la finalità di condurre le Città metropolitane in una piena riforma, nel segno dello sviluppo locale e delle strategie da seguire assieme al territorio”.
“Nell’ambito della programmazione dell’Anci – ha rilevato la segretaria generale – le Città metropolitane si ritrovano qui a Messina anche perché noi siamo stati antesignani, pur nel quadro di una riforma incompleta e non applicata soprattutto per quanto riguarda la governance. Abbiamo cercato di rimanere al passo di tutte le novità legislative. Novità che oggi ci vedono protagonisti con il Pnrr. Fare sinergia tra le Città metropolitane è un altro aspetto fondamentale. Collaborare può aiutare a superare una serie di ostacoli”.
“Con il turnover in Sicilia si potrà assumere”
A sua volta, per il dirigente Rocco Conte, “fornendo assistenza alle Città metropolitane, teniamo conto delle specificità tra regime ordinario e a statuto speciale. Le realtà siciliane non adottano il decreto ministeriale, che si applica invece alle altre undici Città metropolitane, compresa Cagliari. Questo perché in Sicilia si è voluti rimanere in un regime di assunzioni che prevede il turnover, anziché la sostenibilità di bilancio”.
Ha osservato Conte: “La Sicilia sarebbe stata penalizzata dal nuovo decreto ministeriale. Se non avesse scelto il turnover – ha aggiunto l’esperto – l’Isola non avrebbe potuto mantenere i livelli occupazionali degli anni precedenti. Avendo una spesa per il personale maggiore, rispetto alle Province in regime ordinario, le Città metropolitane siciliane avrebbero dovuto contrarre il personale con parametri strettissimi entro il 2025. Così, invece, potranno assumere e subire minori difficoltà”.
Un impegno condiviso con il consulente per l’Anci Giuseppe Canossi: “Siamo al servizio di queste Città metropolitane per ascoltare e comprendere come intervenire. Sono un libero professionista che si occupa di personale, dal punto di vista giuridico, da anni. Faremo una relazione all’Anci sulle esigenze specifiche siciliane, dato qui è vigente un regime normativo precedente. Il nostro è un apporto tecnico per trovare soluzioni insieme. Tutto parte dall’ascolto”.